Il giallo di villa Ravelli
Letteratura italiana
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Un piccolo paese di provincia
Il giallo di villa Ravelli è il nuovo romanzo di Alessandra Carnevali, che ha dato vita alle indagini della sua protagonista, il commissario Adalgisa Calligaris, con il precedente Uno strano caso per il commissario Calligaris, vincitore del premio “Ilmioesordio 2015”.
La nuova indagine del nostro commissario si svolge nel luogo in cui lei si è appena trasferita, il piccolo centro umbro di Rivorosso, dove vive con la sua apprensiva madre. Si tratta di uno di quei paesi che si spera siano utili per rilassarsi: tutti conoscono tutti, la vita procede tranquilla, gli abitanti hanno abitudini più o meno visibili alla luce del sole. C’è il bar Celestino, proprio vicino al commissariato, dove per avere una buona scelta di tramezzini da consumare per pranzo bisogna recarvisi molto presto, magari cercando di consolare il titolare, nel timore che prima o poi la moglie, ludopatica, la uccida sul serio così come da tempo promette. E presto bisogna, anche, raggiungere i banchi del mercatino, per riuscire ad accappararsi qualcuna di quelle ghiotte occasioni a poco prezzo, prima che la “Banda della Maglina”, rovistatrici professioniste, entri in azione.
Tra contadini e commercianti, ci sono anche i colleghi di Adalgisa, sempre pronti ad occuparsi con solerzia e pazienza di finti problemi tra paesani e sgraditi sorprese reali. Come quella che avviene in quella parte del paese, che è la Rivorosso “bene” fatta di club esclusivi, ristoranti costosi, case eleganti e ricchi imprenditori. Antonia Ravelli, nipote di un uomo più che benestante e piuttosto noto, fa parte di questa cerchia: trentenne, bionda, elegante, innamorata di un uomo sposato e quindi bersaglio di chiacchiere e di pettegolezzi. La ragazza trova sua sorella maggiore, Silvia, scrittrice di gialli, priva di vita, forse uccisa. Apparentemente pare un suicidio, ma l’arma non si trova, e non vi sono sulle sue mani tracce di polvere da sparo. Le indagini iniziano e si concentrano, immediatamente, sulla personalità e sulla vita della vittima.
“C’è molto da lavorare per Adalgisa, una donna non particolarmente avvenente ma capace di affascinare più di un uomo, (…) ma con una profonda cicatrice visibile per sempre.”
Il commissario Calligaris è davvero brava nel suo lavoro. Una mescolanza di intelligenza, intuito, attenzione ai dettagli, adeguata preparazione professionale ma anche talento naturale. Lei e i suoi collaboratori avranno da impegnarsi per risolvere questo caso, anche perché un secondo delitto andrà a complicare ulteriormente il loro lavoro. Lavoro che porta alla luce anche un brutto vizio di molti degli abitanti del piccolo paesino di provincia: il gioco d’azzardo, rovina per qualunque classe sociale.
Il giallo di villa Ravelli è un libro ben congegnato: dialoghi realistici, personaggi ben caratterizzati, un ritmo sostenuto, l’enigma non è di facile soluzione, e gli indizi disseminati tra i capitoli rendono intrigante la lettura. Una lettura piacevole, in cui si notano anche particolari riferimenti alla vita dell’autrice, come la passione per la musica e il Festival di Sanremo, che rendono questo romanzo unico ed assolutamente originale.