Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Il giallo di via Tadino. Milano, 1950
 

Il giallo di via Tadino. Milano, 1950 Il giallo di via Tadino. Milano, 1950

Il giallo di via Tadino. Milano, 1950

Letteratura italiana

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Milano, 1950. È sera, una fredda e buia serata invernale, piove a dirotto. In una vecchia casa di ringhiera, a Porta Venezia, il corpo di una bella donna sulla quarantina, sposata e madre di due figlie, si sfracella sui ciottoli del cortile, precipitando dal quarto piano. L'inchiesta tocca a Mario Arrigoni, commissario capo del Porta Venezia. Tutto farebbe pensare a un suicidio, ma qualcosa nella dinamica dei fatti non convince Arrigoni. Comincia così un'indagine che si svolge in una Milano grigia e fredda, da poco uscita da una guerra le cui macerie sono ancora visibili nelle strade. Mentre intorno sopravvivono usi e costumi destinati presto a sparire. Il piccolo mondo dei coinquilini della presunta suicida sfila davanti a Arrigoni, rivelando diversi personaggi curiosi. Al termine degli interrogatori, una felice intuizione finale porta il commissario Arrigoni alla soluzione del caso, imprevedibile e amara.



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Il giallo di via Tadino. Milano, 1950 2013-11-11 16:19:34 Fonta
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Fonta Opinione inserita da Fonta    11 Novembre, 2013
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Milano anni '50. Arrigoni indaga

Mialno 1950.

Mario Arrigoni è il commissario del distretto di polizia milanese di Porta Venezia. Cinquantenne, nato e vissuto Milano dove tra le fatiche delle guerre e le sue passioni, è riuscito a laurearsi ed a diventare, (grazie al suo proverbiale istinto) un ottimo ispettore.

Un fatto drammatico macchia la tranquilla zona di pertinenza del commissario, una donna, bella quanto discussa, viene ritrovata ai piedi del ballatoio di una palazzina in via Taino.
In molti in commissariato, per comodità e per pigrizia, vogliono archiviare il fatto come un suicidio ma, alcune impressioni dei vicini non convincono Arrigoni ed il suo sottoposto De Pasquale.

Inizia così un viaggio nella Milano degli anni '50, una città che sta rinascendo dalla Guerra ma, che ne porta ancora un pesante fardello addosso.

Non conoscevo Crapanzano e l'ho scoperto solo grazie ad un suggerimento di lettura di un'amica in internet ma, ho scoperto veramente una penna molto abile e sapiente.

L'ambientazione della Milano dell'epoca è magistrale, non sono milanese e conosco poco la città ma, mi sembra di respirarne i profumi e di vederne luci, colori e persone..mi ha ricordato un po' la Napoli retrò di de Giovanni (con molta meno poesia ma, con un gusto più descrittivo e didascalico) e la Milano più nascosta di Carcano. Un bel mix tra due autori che mi piacciono particolarmente.

Altra analogia con de Giovanni è il rispetto e la dignità degli assassinati, non sono infatti solo dei numeri ma, delle vere e proprie vittime, del atto di violenza e spesso, della società. Un risvolto che si vede sempre meno in molti gialli e thriller che però tende a sminuire il principale valore umano: la vita! (questa piccola digressione ammetto di averla "rubata" proprio a de Giovanni nel corso della presentazione de "I Bastardi di Pizzofalcone", ma mi ha fatto riflettere molto sui valori di alcuni libri ed autori!)

Non vi sarà difficile affezionarvi ad un personaggio come Arrigoni, tanto lontano dal super-eroe quanto sagace risolutore dei casi. Un uomo comune, sposato (a sua meraviglia) con una donna bellissima che, coglie particolari e sfumature di un periodo storico molto affascinante!

Lasciatevi trasportare da Crapanzano nella Mialno del 1950, entrate con lui nei caffè fumosi a giocare a biliardo, bevendo un buon cedro fatto in casa o degustando un sanguiss (cos'è? beh...ora mi chiedete troppo...leggete e scopritolo..ne vale la pena!!!)

La trama gialla poi è favolosa..sfido chiunque a trovare l'assassino prima di Arrigoni!!!

Dici Crapanzano, leggi un talento!

Ora scusate, ho l'indagine di Chiaravalle ad attendermi sul comodino!!!

Buona lettura =)

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Maurizio de Giovanni, Fabrizio Carcano
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