Il dito mancante
Letteratura italiana
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L'ispettore Gregori
Gino Carlomagno pubblica Il dito mancante, che vede protagonista della narrazione l’ennesima indagine dell’ispettore Gregori. Qui si tratta di un giovane ispettore, che sta per diventare papà per la seconda volta. Ma ora è in trasferta, la moglie, infatti, ha deciso di andare a partorire in Piemonte, suo personale luogo di origine, circondata dagli affetti di una vita.
Qui, a Biella, il giovane Gregori si imbatte in un caso curioso: la scomparsa di una ricca contessa, tale Clotilde Bessone, che da mesi è sparita nel nulla da un giorno all’altro, lasciando uno strano biglietto, in cui si parla di un fantomatico viaggio intorno al mondo. I due nipoti non si capacitano, lei non c’è più, nessun cenno anche nei movimenti bancari, e le telecamere di paese indicano una aggressione subita dalla nobildonna, prima di scomparire nel nulla.
Gregori insegue un suo particolare metodo,
“evento, fatti, collegamenti”,
che lo inducono a riaprire un caso archiviato, ovvero quello del ritrovamento strano di un cadavere bruciato, a cui:
“dai resti recuperati mancava il dito anulare della mano destra”,
permette di formulare nuove ipotesi per la risoluzione del caso. Sull’onda di gioielli preziosi e dell’avidità umana l’ispettore risolve brillantemente il caso, peripezia dopo peripezia.
Una bella lettura, un testo che risponde bene al genere a cui appartiene. Una prosa ben costruita, in cui dialoghi perfetti si alternano a descrizioni perigliose, va a costituire una lettura intrigante ed affascinante.