Il decimo indizio

Gino Carlomagno è nato in un piccolo paese della Lucania, trasferitosi poi in Piemonte, ama leggere e scrive per diletto. Ha pubblicato molti libri, tra cui i più recenti: Il dito mancante del 2018, e Nel sonno urlavo…. Gargatun. Ora torna sulla scena letteraria con Il decimo indizio, che vede nuovamente protagonista il capitano Giorgio Gregori. Lui è un uomo di poche parole, capace ed acuto investigatore, ovvero:
“duro con i delinquenti e premuroso con chi soffre ingiustamente”.
Ora è alle prese con una inchiesta particolarmente dura e difficile, che si scontra con quella che è denominata la mafia di Ostia, ovvero una organizzazione criminale che chiede il pizzo ai commercianti, ed impone con il terrore la sua ingombrate presenza. Il clima ad Ostia è assai pesante, poiché:
“quella specie di delinquenti hanno dalla loro parte il potere della paura, i loro aguzzini terrorizzano le persone, le ammazzano, bruciano le loro attività, le riducono alla schiavitù e all’omertà.”
L’uccisione violenta di una giovane prostituta Cinzia diventa l’occasione per cercare di sconfiggere un male oscuro che adombra la bellezza del lido di Ostia e l’ispettore Giorgio Gregori non può che seguire, con attenzione e perizia di metodo, tutti gli indizi seminati qua e là per cercare di catturare i colpevoli. Come un novello Pollicino al contrario Gregori segue tutti i particolari, fino all’ultimo, quello decisivo. Un ottimo libro, ben congegnato e ben elaborato. Un testo che risponde bene alle caratteristiche di genere, in particolare l’investigazione è resa al lettore con particolare ed accattivante precisione. La narrazione è di grande attualità soprattutto nella sua descrizione precisa dell’ambiente malavitoso in cui il protagonista si trova ad operare. Un giallo scritto con raffinatezza di espressione, mai volgare nei contenuti e nelle descrizioni. Una lettura trascinante e coinvolgente per un lettore affascinato e predisposto a temi di sicura attualità.