Il convento sull'isola
Letteratura italiana
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IL COMMISSARIO RUBACUORI IN VISTA AL CONVENTO SUL
Una lettura molto leggera da apprezzare unicamente per il suo ritmo blando che si addice forse al modo di vivere raccontato nel libro del lago di Orta e dell’isola di San Giulio. Tutto scorre con una apparente calma anche dopo la seconda morte nel giro di pochi giorni. Gli omicidi vengono trattati come se facenti parte della normalità. In un paese di poche anime, come quello descritto nel libro, il tasso di criminalità con due morti ammazzati nel giro di pochi giorni, schizzerebbe alle stelle, quasi da fare impallidire città ben più pericolose. Tutto invece sembra nella norma , tanto che il simpatico vicecommissario Enea, venuto dalla vicina Milano, per dare una mano allo “Sherlock Holmes” locale, si preoccupa più di mettere ordine ai suoi amori e scegliere quali fra Enza, Chicca, Serena e Giulia possa diventare la sua donna ideale. Il mio timore era quello che potesse flirtare anche con la madre superiore del Convento, visto il taglio “amoroso-sentimentale” dato al libro, ma per fortuna questo c’è stato risparmiato. Altro aspetto che mi ha fatto sorridere leggendo un thriller poliziesco, sono le estemporanee del gatto del commissario, che ha un certo punto della storia, non si sa per quale motivo, inizia a pensare ed interpretare la sua esistenza, cambiata da quando il commissario si è separato dalla moglie. Non ho ben capito il collegamento con la storia, ma comunque essendo un amante degli animali sono stato ben contento di conoscere il pensiero del gatto!. Non parliamo poi del titolo del libro che non mi sembra tanto a fuoco, in quanto nessun omicidio o avvenimento importante avviene dentro le mura del convento. Forse era più logico intitolarlo “IL COMMISSARIO RUBACUORI IN VISTA AL CONVENTO SULL’ISOLA”.