Il colore del vetro Il colore del vetro

Il colore del vetro

Letteratura italiana

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Il caso capriccioso si diverte a scherzare con le vite di due giovani uomini. Maurizio, di origine pugliese, detto Cristo per il suo volto scavato e barbuto, è un giudice penale del Tribunale di Milano. Nicola è un ragazzone lucano, noto a tutti come un ambizioso pubblico ministero in servizio a La Spezia. Le vite dei due protagonisti si sfiorano, per una manciata di secondi, nell'aula magna di un grande albergo romano che ospita le prove scritte del concorso per l'accesso in magistratura, per poi sgranarsi, per oltre dieci anni, lungo traiettorie all'apparenza distanti e differenti. I due destini sono però legati da un invisibile ma robusto filo rosso: la difficoltà, che permea l'esistenza di ognuno, di distinguere la verità dalla menzogna.



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Il colore del vetro 2013-05-02 07:39:30 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    02 Mag, 2013
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Oltre ogni ragionevole dubbio

"E' possibile rispondere di tentato omicidio a titolo di colpa?" La risposta esatta a questa domanda , può portarti in Paradiso ,vale a dire a vincere dopo dieci anni , all'ultimo tentativo, il concorso in Magistratura, o condurti all'Inferno, rinunciando per sempre al sogno di una vita; lo sa bene Maurizio Salinaro che è a un passo dal fallimento e grazie ad un colpo di fortuna potrebbe invece riuscire nell'intento; lo sa bene Nicola Morgese che, ad un passo dal baratro, c'è ormai arrivato. Tutti e due si aggrapperanno al Codice Penale in quell'affollata aula magna dell'Hotel Ergife, ma a reggersi e tirarsi su, evitando la rovinosa caduta,sarà , forse, solo uno dei due concorrenti.
Ricordo che uno dei personaggi letterari italiani più famosi, Mattia Pascal , si chiedeva : "Se noi riconosciamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia? " , è questa

crudeltà che Maurizio Salinaro, fugge durante tutta la sua vita di magistrato, quella di fare della Giustizia un'ingiustizia: condannare un innocente. Quando il Pubblico Ministero Maurizio Salinaro si rende conto che in un processo per rapina ha fatto condannare un innocente cerca in tutte le maniere di rimediare a questo terribile errore, a questa crudeltà sovrumana,l'incubo di una vita che sembra essersi materializzato, dunque s'impegna con tutto se stesso per rimediare ma il conto che si troverà a saldare sarà salatissimo. Il romanzo di Francesco Caringella ha "il colore del vetro" come un vetro la sua scrittura, lineare,semplice,"trasparente" analizza la psicologia dei personaggi, riesci a cogliere, leggendolo, tutte le sfumature di incertezza, gioia e dolore che avvolgono l'esistenza di uomini,siano essi giudici o imputati, in cerca d'autore, ma come il vetro , le certezze e le convinzioni di una vita possono sbriciolarsi e diventare vetro tagliente che può ferire anche mortalmente. A mio modesto parere è un buon libro con tutti i difetti del romanzo d'esordio o di chi prima di adesso, scriveva manuali di giurisprudenza, dunque articoli e citazioni vanno bene in questi ultimi non nella narrativa, appesantiscono, di molto positivo ha , al contrario che non imita, per citare un magistrato scrittore a caso come Calingeri:Carofiglio, l'autore cerca una sua personale identità.

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