Il ballo degli amanti perduti
Letteratura italiana
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Bagna cauda con delitto
Ormai abituata a leggere di omicidi seriali compiuti nelle modalità più efferate, “profilers” di fama internazionale pronti a delineare le figure psicologiche più abiette e controverse e dettagli macabri degni dei migliori anatomopatologi, questo giallo tutto nostrano mi è parso quasi una ventata di piacevole aria fresca.
Nella caratteristica cornice delle Alte Langhe innevate, Farinetti mette in scena una commedia umana intessuta dei piccoli e grandi eventi che caratterizzano la vita di paese e che non possiamo non ritrovare nella nostra esperienza e nel nostro immaginario. I luoghi: la trattoria di qualità dove si servono le specialità locali e in cui si respira un sincero amore per il buon cibo e il buon vino, il bar snodo nevralgico del centro cittadino, le case semplici in cui si è sempre accolti con un caffè e una chiacchierata. I personaggi, una schiera variopinta di personalità diverse che vanno a comporre questo affresco di campagna: la perpetua in cerca di qualcuno di cui innamorarsi, muratori rumeni dalla scoppiettante simpatia, una vecchietta un po’ strega che fa i tarocchi e dispensa consigli e un aristocratico decaduto dall’impareggiabile “savoir faire”. E, per completare il quadro, non manca un sindaco faccendiere e un po’ tonto, di cui si mette subito in dubbio tanto il rigore morale quanto la brillantezza, organizzatore del gran ballo in maschera di Capodanno che dà il titolo al libro e che si rivelerà teatro di un vasto campionario di stramberie locali, nonché di un delitto.
Un fitto intreccio di indizi, dai quali nessuno sembra essere escluso, si miscela sapientemente alle vicende individuali, e soprattutto sentimentali, dei numerosi personaggi, tra cui spicca Sebastiano Guarienti, già protagonista di altri libri di Farinetti, di nuovo alle prese con un assassino da trovare e con qualche problema di cuore. “Il ballo degli amanti perduti” si dimostra essere un giallo classico, dalla trama lineare e intelligente, che però deve la sua bellezza e piacevolezza soprattutto all’ambientazione piemontese, descritta in modo accurato e spiritoso, e alla vivacità dei personaggi, rappresentazione veritiera e autentica di un pezzo di Italia ricco di umanità.