Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror I segreti del professore
 

I segreti del professore I segreti del professore

I segreti del professore

Letteratura italiana

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Nelle pieghe di un'affilatissima commedia nera, Cristina Rava si conferma una voce unica nel sondare i tempestosi rovesci dell'amore proibito, negato, tradito, che tutto travolge e sconvolge. Regna la pace al confine tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente, tra un cielo pallido di fine inverno e il tenero verde delle colline. Ma è solo apparenza. Ci può scommettere l'ex commissario Bartolomeo Rebaudengo. A richiamarlo all'azione dal suo ritiro a vita privata provvede Ardelia Spinola, il medico legale che non ha mai imparato a mettere la giusta distanza tra sé e i cadaveri distesi sul tavolo autoptico. Adesso il poliziotto deve vedersela con una scia di sangue che parte da Alassio e si perde in Alta Langa, con una serie di delitti dietro cui sembra celarsi la mano di un serial killer. Tre fori di proiettile, a formare un triangolo scaleno sul petto delle vittime, sono la firma dell'assassino. Mentre la nuova amicizia tra Bartolomeo e Ardelia nasconde a fatica le tracce dell'antica passione, il segugio piemontese comincia la caccia. Stavolta, però, battere la pista giusta è davvero difficile: una giovane scrittrice, un anziano prete e un enigmatico professore custodiscono segreti inconfessabili. E le menzogne confondono la verità come la nebbia appanna il profilo dei crinali.



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I segreti del professore 2022-09-24 13:32:28 FrancoAntonio
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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    24 Settembre, 2022
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Bartolomeo, Ardelia e il Professore

Nuova avventura per il commissario Bartolomeo Rebaudengo, in pensione, ma non troppo. A coinvolgerlo è l’ormai solo amica Ardelia Spinola: lo chiama dicendogli che ha appena eseguito l’autopsia su una donna che un pescatore ha trovato, cadavere, su una panchina del lungomare, seduta come stesse dormendo. I tre fori di proiettile sul petto non lasciano dubbi sulla causa della sua morte, il movente, però, è assolutamente oscuro. Ardelia pensa che l’acume di Rebaudengo possa aiutare il giovane PM incaricato delle indagini a sbrogliare la matassa. Così Bartolomeo, senza troppo dispiacere, abbandona la sua routine campagnola e incomincia a collaborare con gli inquirenti. Purtroppo gli indizi sono scarsi: la vittima era un’ecologista che s’era battuta in varie campagne per la difesa dell’ambiente, ma, con l’esclusione di un malavitoso ormai fuggito all’estero, in pochi potevano desiderarne la morte.
A un mese da quella scoperta, però, compare un nuovo cadavere, drammaticamente simile a quello della donna: tre fori di pistola a triangolo sul petto. Questo, tuttavia, è uno psicologo con nessuna relazione con la precedente vittima. È stato rinvenuto da un cercatore di funghi in un boschetto in luogo assai distante dal primo ritrovamento. Difficile, comunque, sfuggire alla tentazione di supporre che esista un serial killer in azione. Soprattutto quando si scoprirà che i proiettili cal .22 sono stati sparati dalla medesima arma. Qual è il nesso che unisce le vittime?

È improbabile rimanere delusi da un romanzo di Cristina Rava. La sua prosa, ricercata, senza essere aulica, è piacevolissima da leggere. Talvolta riesce a fare poesia pure descrivendo una situazione, un luogo, un sentimento che, magari, di per sé sarebbe poco poetico.
Altra caratteristica dell’A. è la capacità di innovarsi continuamente. Ci sono scrittori, anche di grande fama e talento, che, una volta azzeccato uno schema narrativo, lo usano e abusano in continuazione, adagiandosi sul cliché come su una comoda poltrona. Dalla Rava, invece, non ci si deve aspettare ma la stessa storia riedita con diversi scenari e protagonisti. Ogni volta cambia impostazione alla narrazione e al tipo di storia che vuole narrare.
In particolare, questo romanzo, raccontanto in terza persona con un po' di obiettivo distacco dai protagonisti, l’ho trovato abbastanza crepuscolare. Tornato Rebaudengo nelle vesti di investigatore principale, le atmosfere si sono nuovamente fatte pacate e molto “piemontesi”, senza i contorcimenti emotivi che imprimeva il carattere ipersensibile e iperattivo del medico legale. Forse la storia è un po’ frammentaria e spezzettata e ciò comporta un coinvolgimento meno marcato nelle vicende. Inoltre ho notato che si dà un peso maggiore al caso poliziesco, mentre in precedenza era maggiormente evidente il desiderio di raccontare la vita, i sentimenti dei personaggi. Ma anche in questo tutti gli attori del dramma sono ben delineati, con le loro contraddizioni, le loro debolezze e le loro ansietà. Abbastanza inaspettato il colpo di scena finale che smonta con abilità ogni ipotesi che il lettore poteva aver fatto in precedenza, anche se, forse, Agatha Christie avrebbe qualcosa da eccepire sull’originalità della scelta.
A mio modesto avviso l’unico capitolo che avrei omesso è l’ultimo, che mi ha ricordato tanto il finale dei film indiani con tutti gli attori che allegramente partecipano a un allegro siparietto di saluto.
In conclusione questo non sarà il più memorabile dei romanzi della Rava, ma resta comunque un ottimo libro ricco di contenuti; da leggere con interesse.
—————
“Inventare vite diverse, allargare la visione con un grandangolo, diluire i confini della realtà aprendola a dimensioni astratte e senza peso, per lui questo è il mestiere di scrivere”.

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I segreti del professore 2020-03-09 15:13:32 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    09 Marzo, 2020
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Ardelia Spinola e Bartolomeo Rebaudengo

Torna in libreria Cristina Rava con i suoi due protagonisti d’eccellenza: la dottoressa Ardelia Spinola, medico legale, e l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo, ne I segreti del professore. Un libro trascinante, i cui contenuti precipui possono essere riassunti così:
“Una vendetta di carta. Un diario talismano che racconta un urlo muto.”
Ambientato tra il Basso Piemonte e la Liguria di Ponente, i due, ex compagni di vita, sono alle prese non soltanto con casi da risolvere, ma anche con i loro problemi sentimentali. Per Rebaudengo il
“ritorno di Ardelia nella sua vita, attraverso la porta di servizio di un’amicizia complicata da un passato amoroso, è stata una sferzata di vitalità, il ricordo della sua invadenza polemica è ancora molto vivido.”
Perché lei è:
“irascibile, permalosa, qualche volta anche contorta, ma onesta.”
E lui ne è irrimediabilmente ancora molto attratto. Lui:
“Cinquantotto anni, ben portati, è solo triste, una tristezza che ogni tanto affiora sul cuore, neanche fosse una macchia di umidità.”
Non resta che tuffarsi nel lavoro che vede il ritrovamento ad Alassio di :
“una donna di cinquant’anni rinvenuta su una panchina della passeggiata poco prima del porto di Alassio alle quattro del mattino. Si scopre che era stata una attivista di Greenpeace, e che si era distinta. (…) viveva a Milano, con seconda casa ad Alassio. Il miscuglio tra padre napoletano e madre inglese aveva prodotto una creatura affascinante, capelli scuri e occhi chiarissimi.”
Come se non fosse già sufficiente, viene ritrovata una seconda vittima, che è:
“un povero cercatore di lumache, appoggiato ad un albero nella campagna attorno a Mondovì.”
Si prospetta un combattimento audace con un serial killer che non si ferma davanti a nulla. Forse però la verità è differente, e va ricercata nelle pieghe nascoste di quel sentimento variegato, ma complesso e sofferente, che è l’amore, in tutte le sue sfaccettature e devianze.
Una commedia nera che trascina il lettore con ottima capacità narrativa e sapienza letteraria. Una trama ben elaborata, intessuta da segreti ed omertà che avvincono con passione. Personaggi ed ambientazione costruite con rara maestria e con dovizia di particolari. Un testo che risponde ottimamente alle caratteristiche del genere a cui appartiene. Una lettura coinvolgente, che attraverso una prosa fluida e precisa, ci mostra il mondo di oggi, che si prende gioco dei sentimenti, dell’amore e delle fragilità degli esseri umani, con vivacità e conoscenza dei temi trattati. Di grande attualità, una buona lettura.

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