I santi pericolosi I santi pericolosi

I santi pericolosi

Letteratura italiana

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In un giorno di marzo freddo e piovoso il cadavere di Orazio Toccacieli viene ripescato alla foce del Tevere. Della sua scomparsa si sta occupando Antonino Buonamore, ispettore malinconico e ostinato. Il morto, Toccacieli, è un ex sacerdote, vedovo, che conduceva da anni un'esistenza riservata e solitaria, in odore di santità. Frugando nel suo appartamento, Buonamore trova dei ritagli di giornale che riguardano tre delitti insoluti, senza alcuna relazione apparente gli uni con gli altri. E, oltre ai ritagli, una lista di nomi. Nomi che appartengono a persone che non hanno alcun collegamento tra loro. Ma, quando anche uno degli uomini della lista viene ucciso, a Buonamore non resta che porsi nuove domande. Qual è il misterioso filo che li lega? E qual era il ruolo dell'ex prete in tutto questo?



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I santi pericolosi 2013-05-17 16:29:11 marccorazz
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marccorazz Opinione inserita da marccorazz    17 Mag, 2013
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Naufragio nella solitudine

Deluso a metà dopo la conclusione di questa lettura o, volendo essere ottimista, soddisfatto a metà....!
L'idea risulta originale. Tutto ha inizio con uno strano ipotetico suicidio di un ex prete ritrovato nel tevere, o meglio, sembra un suicidio per tutti, tranne che per l'ispettore Buonamore, che non gode di molta stima e considerazione da parte dei colleghi e superiori. Da qui, sarà un susseguirsi di omicidi e altri strani suicidi; indagini in un ambiente fatto di personaggi naufragati nella propria solitudine, di cui si nutrono e usano a mo' di schermo, in una Roma appesantita dalla pioggia costante e inesorabile.
A rendere il tutto ancora più cupo è la situazione dell'ispettore Buonamore, un uomo caparbio nella sua indagine quanto arrendevole alla sua condizione affettiva.
Insomma, un mix da taglio delle vene.
Sebbene, come detto all'inizio, l'idea risulti originale e fuori dal comune, la trame si svolge un po' troppo lentamente (tipico dei film francesi) e con poco pathos o suspance. Solo nelle ultime 20 pagine si assiste ad una accelerazione che rende molto più interessante la lettura. Il finale (almeno per me) non è scontato e intuibile a priori, per cui è un vero peccato. Con un po' di verve in più sarebbe stato molto più godibile.
Comunque, una lettura consigliata, vista la novità tematica e architettonica del romanzo.

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I santi pericolosi 2013-05-17 10:00:12 Ginseng666
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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    17 Mag, 2013
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Roma città storica, ostile e segno di contraddizio

Un thriller avvincente e atipico; l'autore ci propone una storia che ha il sapore della sfida...
In una Roma ostile, dura e flagellata da continue piogge, viene ritrovato il cadavere di un sacerdote...
Un sacerdote che pare vivesse come un santo, in regime di povertà e con abitudini spartane...
Il Commissario Buonamore, cerca di giungere alla soluzione di questo giallo...addentrandosi in misteri e situazioni difficilmente risolvibili...
Anche questo personaggio è atipico: un uomo obeso, amante del cibo e afflitto da vari problemi familiari e lavorativi...
Quando finalmente riuscirà a venire a capo dell'intricata vicenda, sarà troppo tardi...
Nell'anomalia dell'argomento e nella bizzaria di questi personaggi che esulano veramente da quelli che comunemente ci vengono presentati nei romanzi, sta il fascino occulto di questo libro.
Lo consiglio specialmente agli amanti delle storie del mistero.
Un sincero complimento all'autore per l'originalità di cui è pervaso il suo romanzo.
Saluti.
Ginseng666

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I libri di Dan Brown
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