I giorni del giudizio I giorni del giudizio

I giorni del giudizio

Letteratura italiana

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La sera del 23 luglio nella tenuta della Falconaia, vicino Lucca, viene trucidata Esther Bonarrigo, 42 anni, moglie dell’imprenditore Daniel, insieme hanno creato la catena di italian food «Il Magnifico». Una coltellata alla gola, precisa e mortale come in un’esecuzione. Unico sospettato il marito della vittima che si protesta innocente, ma le prove sono più che sufficienti per portare l’uomo a processo. A decidere della sua vita, insieme ai due giudici togati, sono i sei giurati popolari. Attraverso i loro occhi, tra tensione, indagini, colpi di scena e suspense, si assiste al dibattimento, udienza dopo udienza.



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I giorni del giudizio 2020-01-29 17:13:43 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    29 Gennaio, 2020
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I volti della giustizia

L’ultimo romanzo di Giampaolo Simi affronta un tema scomodo e complesso, il rapporto tra uomo e giustizia, mettendo in luce la difficoltà di condannare o assolvere in assenza di una verità assoluta a cui appellarsi. In un processo, la verità si frantuma invece in molteplici possibili ricostruzioni dei fatti basate su prove, indizi, ipotesi e dibattimenti, e chiamati a esprimere il verdetto, sulla base dei propri ragionamenti e della propria coscienza, sono pur sempre altri uomini. Non esenti da errori, tentazioni, pregiudizi.

Sei uomini, diversissimi tra loro per posizione sociale, condizioni economiche, background culturale. La sorte li ha estratti come Corte di uno dei processi di maggiore rilevanza mediatica degli ultimi tempi, dove al banco degli imputati siede - accusato di omicidio - una delle personalità più in vista del panorama italiano. Relegati dal destino in una vita faticosa e incolore, a rimuginare con rabbia o rassegnazione sulle proprie disillusioni, essi si troveranno all’improvviso sotto i riflettori della storia, con il potere di cambiare per sempre il futuro di un uomo, di un uomo fortunato. E così anche il proprio, perché questo ruolo li costringerà prima di tutto a fare i conti con sé stessi, con le forze contrapposte che li animano: integrità e convenienza, imparzialità e pregiudizio, obiettività e desiderio di rivalsa.

L’autore di fatto scardina gli usuali meccanismi del giallo, lasciando gli omicidi e la rivelazione dell’assassino sempre sullo sfondo, spettatori di un dibattito umano e morale che vede al centro proprio i sei giurati popolari, involontari imputati di un processo ai propri limiti di uomini e strumenti di giustizia.

Penna dotata di straordinaria sensibilità e forza descrittiva, Giampaolo Simi conferma con questo romanzo il proprio talento nel proporre storie accattivanti ed emotivamente coinvolgenti, capaci altresì di sondare in profondità i meandri dell’animo umano. Attraverso le voci dei sei protagonisti, al centro di altrettanti capitoli, si compone un racconto davvero articolato in cui l’esperienza processuale, con le sue dinamiche e la sua tesa incertezza, si fonde con molte storie parallele dando vita ad uno spietatissimo e amarissimo affresco dei nostri tempi.

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