I fuochi di Atrani I fuochi di Atrani

I fuochi di Atrani

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di I fuochi di Atrani, romanzo di Fiorella Franchini e Mario Pagano edito da Kairos. La ditta Franchini&Pagano, novelli Fruttero&Lucentini in versione nostrana, ci presenta un giallo con epilogo da spy-story: I fuochi di Atrani. Il romanzo si apre con la descrizione di uno dei tanti matrimoni falliti, concluso con il monotono corollario di un divorzio. E invece... Barbara, l’ex moglie di Walter, viene trovata assassinata con due colpi di pistola. Teatro della tragedia l’ameno scenario di Atrani, in pieno week-end d’agosto e al centro della vicenda l’ambiguo mondo di una borghesia piccola piccola.



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I fuochi di Atrani 2013-12-15 06:25:05 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    15 Dicembre, 2013
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Fuochi d'artificio sulla costiera amalfitana

Il “giallo” di Fiorella Franchini è ambientato nella costiera amalfitana, nell’antico borgo di Atrani (“Un piccolo presepe simile a Positano, ma meno colorato, meno allegro, che non mi costringeva ad essere per forza felice, e quando pioveva mi piaceva lo stesso”).
Il romanzo si apre con il misterioso omicidio di Barbara (“Professoressa napoletana uccisa ad Atrani. I carabinieri escludono che si tratti di suicidio”), avvenuto in occasione della festa della santa patrona (“Il rumore degli spari era stato confuso con gli scoppi dei fuochi d’artificio che dal tardo pomeriggio si erano susseguiti in paese per la festività di Santa Maria Maddalena”).
L’ex marito, l’editore Walter Alineri, viene raggiunto da una telefonata che lo informa dell’inspiegabile assassinio: Barbara è stata uccisa con due colpi di pistola nella casa atranese, che Walter non ha mai sentito come “sua”, perché ormai da un decennio vive separato dalla moglie.
Durante il funerale, l’editore viene avvicinato da una donna che gli rivela alcuni precedenti episodi intervenuti nella scuola ove Barbara insegnava (“Come se le avessi chiesto io di indicarmi le sue nemiche e temesse di dimenticarsene qualcuna”): trascorsi burrascosi che potrebbero in qualche modo gettare sospetti su persone ostili alla ex compagna (“Perché quella donna così addolorata aveva voluto dirmi che due colleghe di Barbara non l’avevano amata in vita e forse non ne piangevano la morte ora?”).
Ben presto gli inquirenti incolpano dell’omicidio un malavitoso trafficante d’arte e, in modo troppo sbrigativo, ritengono concluso “il caso”.
Walter – che ha un alibi inattaccabile per via della “coincidenza tra la serata in televisione e l’ora del delitto” - non crede a questa ricostruzione superficiale della vicenda e, in proprio, pur afflitto e contrastato dal ricordo della tormentata esperienza coniugale (“Capricciosa? Era una donna prepotente, che riteneva suo diritto prendere e lasciare ogni cosa a suo arbitrio”), dopo aver ricevuto una lettera anonima che contiene una sorta di indovinello, intraprende un’indagine privata per ricostruire dinamica e moventi del delitto.
I sospetti dell’investigatore improvvisato si orientano sia su Tiberio, il secondo marito di Barbara che ha un passato non proprio specchiato (“una paziente … l’aveva accusato di aver compiuto atti di libidine su di lei mentre era in stato d’ipnosi… coinvolto in una storia di falsi certificati medici… un violento…), sia su due colleghe della vittima.
Mentre l’editore-detective cerca di tirare le fila di una vicenda che ha il suo nucleo nella personalità capricciosa e scostante di Barbara (“con il carattere che aveva le inimicizie se le costruiva anche quando dormiva”), sulla scena si susseguono personaggi dal profilo variegato e riaffiorano relazioni intricate e torbide che si stagliano su paesaggi e tessuto sociale dei dintorni di Napoli.

La storia è intrigante, il romanzo è veloce e dialogato, lo stile è avvincente e intercala nelle pieghe della trama sia descrizioni di una delle più belle zone d’Italia, sia battute che ci ricordano la localizzazione dell’azione.

Di Fiorella Franchini, che recentemente ha collaborato con le edizioni Savarese per l’antologia di interviste Donna è Anima, ho letto anche “I fuggiaschi di Lokrum”: una storia ambientata nella ex Jugoslavia che ha per protagonisti la volontaria Mirella, un ufficiale delle forze italiane e la cronista Terry. I tre, con alcuni bambini, fuggono dal terribile attentato che ha colpito anche l’orfanotrofio e dopo mille peripezie – con l’aiuto di un contrabbandiere spagnolo e assistiti/inseguiti da un altro personaggio dall’identità ambigua - raggiungono l’Albania attraversando gli orrori e le violenze di uno dei peggiori conflitti dell’epoca contemporanea...

Bruno Elpis

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... come dice la sinossi, i gialli di Fruttero & Lucentini
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