I delitti della Città in un giardino
Letteratura italiana
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Varese "delittuosa".
Emiliano Bezzon, classe 1964, Comandante di Polizia locale, prima a Varese, poi a Torino, con l’hobby della scrittura, ritorna nel mondo dell’editoria con un libro dal titolo emblematico: I delitti della Città in un giardino. Una serie di racconti gialli, intriganti e fascinosi.
Ciò che ad una prima lettura colpisce di questa antologia è sicuramente l’ambientazione. Ambientazione che in questo caso assume le sembianze di una protagonista assoluta: Varese è la città che funge da “location” perfetta, viene minuziosamente descritta con dovizia di particolari, dai quali traspare con evidenza la conoscenza e l’amore che l’autore nutre per essa. Con altrettanta sapienza narrativa Emiliano Bezzon descrive l’Isolino Virginia, i Giardini Estensi, la piazzetta della Motta, Villa Andrea, Sant’Ambrogio e Campo dei Fiori, il lago e le sue ville maestose. L’altra ambientazione presente nell’ultimo, particolare, racconto è la città di Milano con i suoi grattacieli, tra Piazza Beccario, Corso Vittorio Emanuele e le vie della periferia milanese, per un “luogo del delitto” speciale che trae spunto diretto da una canzone: “Non c’è Milano”, scritta da Fabrizio Canciani, scrittore e cantautore che l’autore ricorda con speciale commozione ed affetto.
Sei racconti che hanno un’altra caratteristica peculiare: sono tutti frutto di insane passioni. Quelle passioni che contraddistinguono l’essere umano, che portate alle estreme conseguenze degenerano in omicidi e delitti efferati. L’autore, con destrezza, analizza l’odio, l’amore malato, la rabbia, l’invidia, il raptus momentaneo. Ne consegue anche la costruzione analitica di una pletora di personaggi, vividi e fascinosi: dal giardiniere assassino, al sindaco “sciupa femmine” assassinato, al ricco industriale che decide di sconvolgere la finanza nazionale ed internazionale…., al giovane ed ingenuo artista di strada… E tanto altro.
Un giallo intrigante, d’atmosfera, per un autore, novello Andrea Vitali o Marco Polillo, di cui non si può non apprezzare la scrittura vivace e frizzante, priva di inutili orpelli, i personaggi finemente analizzati e le trame dal fascino indiscusso. Buona lettura!