I custodi della pergamena proibita
Letteratura italiana
Editore
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Opinioni inserite: 9
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Il bluff del mistero
Un romanzo all'apparenza molto complesso che abbraccia certi accadimenti e misteri collegati attraverso sei secoli. Uno strano, misterioso e subdolo manoscritto viene, accidentalmente, riportato fuori dal suo temporaneo oblio, al fine di poter capire cosa si nasconde nelle sue pagine crittografate. A causa di ciò avvengono vari efferati omicidi la cui soluzione è dipanata dall'abilità e tenacia di una donna eccezionale.
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La storia di Voynich
L’esordio di questo romanzo è davvero intrigante. I primi 3 omicidi consumati a Firenze,Londra e New Haven data la loro ferocia ti portano a un inizio di lettura decisamente appassionante.
Tutto gira intorno ad un manoscritto detto di Voynich che ancora oggi è considerato,Il libro più misterioso del mondo. L’intreccio tra passato e presente è notevole e i flashback che si susseguono sono fatti ad arte con tanto di riferimenti indicati con asterisco che ti riportano a delle foto situate sulle ultime pagine del libro stesso. La protagonista è una ispettrice di polizia postale, molto intelligente dal nome Elda Novelli la quale insieme al commissario Corsi, mentre indagano per scoprire il colpevole degli omicidi collegati tra loro, cercherà di decriptare il famoso manoscritto.
Tutto questo diventerà lungo e difficile, i riferimenti storici sono molti,i le ricerche tra pagine dei libri e uso di internet sono differenti, i personaggi diventano numerosi e nonostante sia lecito menzionarli tutti per capire la storia che avvolge il misterioso Signor Voynich, la matassa si ingarbuglia sempre più ma che per essere un thriller con la (T) maiuscola non dispone di colpi di scena inaspettati.
E’ un libro molto valido ma poco piacevole e poco scorrevole per lo spessore dei contenuti stessi.
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godibile e originale
Ho letto I custodi della pergamena proibita per ben tre volte. A ogni lettura ho scoperto qualcosa di nuovo, d'interessante in uno stile piacevole, con i debiti passaggi nei flashback relati a storie ambientate nel passato. Un romanzo che svela il contenuto del manoscritto Voynich: un contenuto che fa rabbrividire. Non credo che il libro sia per tutti. Del resto, lo dimostrano gli svariati ed eterogenei giudizi espressi nei vari megastore. Insieme con Evangelisti trovo l'idea del thriller geniale. Mi fermo qui, per riportare un passo, tratto dal romanzo, in riferimento al fiorentino Cimitero dei Pinti più volte citato come ambientazione di alcune azioni.
"Un terrore cromatico, questa volta.. Un colore cominciò a scaturire nel cimitero, mettendone in rilievo gli orrori con quel bidimensionale nero e grigio(...). Era come un riflesso che veniva da lontano. Era come uno splendore di fuoco rosso fra le siepi e le tombe, un fuoco che non si alzava, ma strisciava aderente al suolo. La luna. Ma non la luna pallida, a falce, degli amanti e dei desideri. Quella era piena, carnivora, satura di rancore contro i vivi, come tutto sembrava lì dentro.. Una luna collerica, febbrile, dallo splendore malato. Richiamava alla mente il male e tante cose condannate dalla chiesa. Cose sacrileghe. Demoni che si nutrivano di cadaveri, corpi che uscivano ghignando dalle tombe con tutti i legamenti muscolari squarciati come quelli che hanno gli studenti di medicina sul tavolo anatomico. La luna...l'astro che governa la follia e la brama psicotica di spargere sangue".
Questo passo mi sembra un quadro dipinto da un pittore impressionista. Trovo l'autore davvero lacerante e quasi ne ascolto la voce.
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A ME E' PIACIUTO
I custodi della pergamena proibita è un romanzo denuncia che va letto sotto questa angolazione. ho la sensazione che, nonostante la costruzione articolata resa da gritti in uno stile da sceneggiatura , esista qualcuno che è sempre il medesimo, il quale va caccolando le sue opinio negative, facilmente attribuili, su ibs, su qlibri. perchè? è certamente persona affetta da qualche disturbo del Sè o da un pizzico di gelosia. certo spiattellare il contenuto del manoscritto voynich non è operazione dal I venuto. e gritti ci è riuscito. gli si può credere o meno. ma accusarlo di utilizzare uno stile antiquato significa compiere un'azione disturbatrice. ma questo lettore abrgmini che (sotto il nome di alessandro b.) ha lasciato la stessa opinione su ibs, ha mai letto qualche libro di perez-reverte? studiasse bene i dialoghi e si accorgerebbe che così si scrive. io ho riscontrato delle conversazioni nella trama immediate, spiritose e indispensabili per rendere la decodificazione del manoscritto più leggera. magnifico e davvero originale il viaggio all'acquario di genova, per giungere alla pagina dove voynich con la moglie disegnò orripilanti attinie di mare, in quanto depositaria di un messaggio segreto su pierre curie. assolutamente un romanzo degno di encomio e di apprezzamento positivo. suggestivo il finale.
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Romanzo interessante ma illeggibile
Per carità, l'argomento affrontato non è sicuramente semplice, nonostante questo l'autore disegna una trama davvero interessante. Quello che proprio non sono riuscito a digerire è stato il ritmo, la scenografia. Dopo oltre cento pagine ero ancora in attesa di quella scintilla che ti fa apprezzare un buon libro. L'autore è logorroico oltre il verosimile, non tanto nelle descrizioni, nella costruzione dei personaggi o negli intrecci narrativi, quanto, piuttosto, nella semplice prosa, decisamente troppo barocca. Un esempio su tutti? a pag. 317 un poliziotto si rivolge alla dottoressa Novelli cosi': "Dottoressa Novelli i suoi atteggiamenti equivoci sono talmente sublimati, da non varcare il limite dell'eleganza" e questo è solo uno tra tantissimi esempi. Un libro difficile da leggere, forse era meglio scrivere un saggio sul manoscritto di Voynich piuttosto che un romanzo. Decisamente deluso.
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Romanzo pieno di soprprese
Dissento dal giudizio di sydbar e da chi si è accodato, secondo me, senza aver letto "I custodi della pergamena proibita". Il cinese NON sbuca fuori dal cilindro in modo grossolano, bensì secondo dei passaggi ben precisi fatti dall'autore. Sembra che il libro non sia stato letto con attenzione da Sydbar e non abbia valutato che Gritti lavora in base a canoni ben precisi e calibrati. L'ostacolo da lui ben sormontato era la parte storica, cioè la rivelazione del contenuto del manoscritto Voynich: una verità che ha dovuto intersecare con fatti di fantasia attuali. Tutto segue una logica ben precisa con ragionamento sottile, come la presenza del frate e di tutto un insieme di personaggi comprimari, la cui funzionalità non è fine a se stessa. Anzi, il ricorso alla figura del cinese risulta quella che Conan Doyle definerebbe "la casualità indispensabile, per tirare dalle panie l'intelletto investigativo". Il commissario Corsi aveva necessità di un soccorso: e quale personaggio migliore fare entrare in scena, se non un disgraziato da lui salvato anni prima? Questo per chiarire a Sydbar la presenza orientale. Ciò che mi meraviglia è il giudizio sempre di Sydbar culla copertina, che trova meravigliosa. Mi pare un po' assurda la cosa, poichè essa appare più d'impatto che di buon gusto.
Parliamoci chiaro, il valore del libro sta nell'aver rivelato un mistero che dura da un secolo. E questo non rientra nella fiction.
Credo che certi giudizi avventati siano scritti come provocazione. Intelligenti pauca.
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I custodi della pergamena proibita
L'approccio alla lettura di quest'opera è stato estremamente entusiastico e ricco di aspettative, visto anche l'argomento trattato, ovvero il misterioso codice Voynich.
Sarò stato troppo ottimista e avrò probabilmente preteso troppo...
Il libro ha sicuramente un avvio interessante, tre omicidi legati ad uno strano mistero che nel corso della lettura viene svelato, ossia la decrittazione di un codice che ha incuriosito, nel corso della storia, molteplici persone.
Il vero problema??? Lento, pesante, non riuscivo a leggere più di un capitolo per volta, seppur non molto lunghi.
Poi direi che alcune svolte nella trama si sono avute attraverso una certa casualità ed alcune coincidenze un po' troppo grossolane, una su tutte e non voglio generare spoiler, un personaggio di origine cinese che guarda caso contattato improvvisamente da uno dei protagonisti, diviene come per magia il coniglio che vien fuori dal cilindro (non posso aggiungere altro).
Complimenti alla Rizzoli perchè la copertina del libro è davvero molto bella ma non basta a convincermi nel recensire in modo decisamente positiva quest'opera.
Aldo Gritti buono l'avvio ma per il momento sei rimandato alla prossima lettura.
Buona lettura a tutti.
Syd
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GRITTI E LE SUE SCATOLE CINESI
Un thriller veramente originale e costruito a scatole cinesi. Il presente costellato di omicidi al Borghese Palace Art Hotel di Firenze, a Londra e New Haven, s'inserisce, con intelligenza e man mano, nel passato. In quel passato maledetto del famoso libraio antiquario Wilfrid Voynich, dal quale prende il nome il manoscritto conservato alla Yale University. La narrazione corre veloce nella nostra epoca: omicidi, volanti di polizia italiana e straniera, colpi di scena, trucchetti su internet e poi con poche battute Gritti conduce il lettore alla presenza di Voynich. Una figura ambigua, perfida, calcolatrice, che SI COSTRUI' LUI QUEL MANOSCRITTO PIU' CELEBRE AL MONDO. E, questa, non è fiction, ma una tragica realtà, perché -documenti inseriti nel testo- l'Autore dimostra come quel perfido Polacco, spia mercenaria, utilizzò quella pergamena come strumento per trasmettere messaggi segreti e barattare vite umane. Terribile è tuffarsi nella strage del Titanic, da Voynich e dal suo entourage provocata, e assistere alla morte di Pierre Curie spintonato sotto un carro (quindi non fu un incidente!). Ma non solo ciò: ben altro si scopre. E in un "palleggio" fra Ieri e oggi, Aldo Gritti,arricchisce il plot di giochi enigmistici, di trucchi messi in atto dall'Ispettrice della Polizia Postale Novelli, per non smorzare il pathos.
Originalità, intelligenza, linguaggio piacevole fanno di questo thriller un capolavoro di un "genere particolare", che non eguaglia nessun testo. Farà molto discutere, già ho letto qualcosa al riguardo, ma penso che coloro che da cento anni si sono arrovellati per capire il contenuto del manoscritto Voynich proveranno non poca invidia. Chi sia Gritti non è dato saperlo. Risulterebbe un sacerdote che, per motivi di salvaguardia, usa uno pseudonimo. E' vero? Non saprei dirlo. Però tutto de "I custodi della pergamena probita" mi "attizza".
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ECCELLENTE
Del tutto sconvolgente e originale. Finalmente risolto l'enigma del manoscritto Voynich, in un alternarsi di presente e passato. Il misterioso Voynich appare nella sua perfidia di falsario e spia, responsabile insieme ad altri della corte di potenti personaggi anche dell'affondamento del Titanic. L'intreccio costruito con tecnica e maestrìa interseca fatti attuali con quelli del primo Novecento. Elda, la protagonista, appare nella sua vividezza di Ispettrice della Polizia Postale e riesce a trovare nei computer il bandolo dell'ingarbugliata matassa, che unisce le tre vittime, uccise in modo lacerante, . Orginalisimo il finale. Mi è molto piaciuta la cattura dell'assassino italiano, con l'intervento degli elicotteri.
Un trhiller, a detta dello scrittore Evangelisti, geniale, brillante e di rara intelligenza.
Spero che la smettano i presunti esperti di scrivere baggianate su questo manoscritto falso e messaggero di morte.
Bravo ALDO GRITTI!