Fuoco Fuoco

Fuoco

Letteratura italiana

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Non lo direste mai, incontrandoli per strada in un giorno d'estate a Torino. Non indovinereste che sono quattro ex detenuti fuggiti dalla Francia. Dal momento in cui il furgone che li stava portando al carcere di Lione è stato coinvolto in un disastroso tamponamento, sono scappati oltreconfine e si sono rifatti una vita. A unirli, da allora, è quell'enorme segreto. Marsigliese, ex rapinatore di banche, Max Ventura ha messo in piedi un ristorante. Grazie alla buona cucina e all'amore della sua compagna, i clienti non mancano mai. Algerino con profondi occhi azzurri e il viso segnato da un passato dissoluto: lui è Abdel. Ex ladro di professione, ha aperto un'officina di auto d'epoca. Una criniera di ricci disordinati, lo sguardo ombroso, Sanda, origini malgasce, non passa inosservata. È socia di una palestra di arti marziali e di certo il fisico non le manca, dopo aver ballato per anni al Crazy Horse di Parigi. Non si può non notarla per la sua malinconia piena di fascino: lei è Victoria, alsaziana. È stata coinvolta in una truffa dal compagno e ora ha ricominciato con il cuore spezzato e una figlia. Ma un giorno tutto cambia, di nuovo. Uno strano individuo si presenta al ristorante di Max. Si fa chiamare Numero Uno. Irromperà nelle loro esistenze per sconvolgerli, trascinandoli in una storia pericolosissima che riporterà a galla il loro passato. Tra vite spezzate e voglia di ricominciare, entra in scena una irresistibile banda di investigatori di cui non potrete più fare a meno.



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Fuoco 2022-01-30 13:42:49 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    30 Gennaio, 2022
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Nuova squadra investigativa

Enrico Pandiani torna ad affacciarsi nel mondo dell’editoria, con una nuova, avvincente storia, abbandonando forse temporaneamente la serie dedicata a Les Italiens. Lo fa attraverso un libro dal titolo accattivante e sintetico: Fuoco.
E il fuoco è sicuramente il protagonista in seconda che percorre tutto il racconto, che avviluppa cose e persone per farli proprii e distruggere e annientare tutto ciò che incontra nel suo cammino. Fuoco segna le vite, già difficili ed anomale in sé, di quattro personaggi costituenti l’intera vicenda. Sono quattro persone che in un giorno lontano del 2004 viaggiavano su di un furgone della polizia penitenziaria per essere trasferiti da Parigi al carcere di Lione. Ma il mezzo viene coinvolto in un tamponamento e loro riescono a fuggire. Dopo varie peripezie si costruiscono una nuova vita e nuove identità a Torino. Sono quattro e:
“Ognuno di loro sapeva poco degli altri, per una sorta di pudore non avevano quasi mai parlato della vicenda”.
Il primo, Max Ventura, alias Cecas Colucci, marsigliese, possiede un ristorante elegante e conosciuto a Torino. Poi c’è Abdel, alias Rachid Belgliazi, omosessuale, amante delle auto d’epoca, ha , appunto, una officina. Poi c’è Sanda, ovvero Florence Narindra, ex ballerina, gestisce con il compagno Salvo una palestra di arti marziali. In ultimo troviamo Vittoria, cioè Giselle Hartmann, infermiera, e madre dell’adolescente Mathilde. Tutto procede bene, fino a quando un vecchietto, dall’aspetto di un cagnone buono, che si fa chiamare Numero Uno fa loro uno strana proposta. Pena ritornare in prigione. Lui:
“è un ometto dall’aspetto insignificante che aveva scatenato in lui non soltanto la paura e il desiderio di fuga, ma anche una sorta di rimorso per ciò che aveva commesso in passato e che adesso tornava per presentare il conto.”
Vuole che i quattro formino una squadra investigativa che possa far luce su di un incendio, in cui sono:
“morte sedici persone tutte sotto i trent’anni. La notte del 12 novembre in una frazione a nord della città è bruciata una palazzina che ospitava una comunità per rifugiati, la Onlus Ponte. Si sono salvati solo due neri, e una donna, una volontaria. Non è stato scoperto nulla che potesse confermare l’ipotesi del dolo .”
Riusciranno a scoprire ciò che finora non è stato scoperto, per riconquistare la tanto agognata libertà? E chi è Numero Uno? Perché vuole a tutti i costi raggiungere una verità che appare lontana ed illogica?
Enrico Pandiani costruisce, con finezza e precisione, un romanzo dai toni crudi, ma perfetti. Ricco più di azione che di introspezione, il romanzo è spietato e non lascia scampo ad alcun che. Ma se è vero che un romanzo giallo, spesso, è lo specchio riflettente i mali della società attuali, ecco in questo caso i canoni sono più che rispettati. Dal traffico di medicinali scaduti, allo sfruttamento degli emigrati, al denaro facile, i mali insiti il sociale sono trattati con perizia e metodo. Una lettura speciale per quello che si spera sia il primo capitolo di una serie successiva futura, che non può che essere amata anche dal lettore più scanzonato.

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