Fuoco
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Nuova squadra investigativa
Enrico Pandiani torna ad affacciarsi nel mondo dell’editoria, con una nuova, avvincente storia, abbandonando forse temporaneamente la serie dedicata a Les Italiens. Lo fa attraverso un libro dal titolo accattivante e sintetico: Fuoco.
E il fuoco è sicuramente il protagonista in seconda che percorre tutto il racconto, che avviluppa cose e persone per farli proprii e distruggere e annientare tutto ciò che incontra nel suo cammino. Fuoco segna le vite, già difficili ed anomale in sé, di quattro personaggi costituenti l’intera vicenda. Sono quattro persone che in un giorno lontano del 2004 viaggiavano su di un furgone della polizia penitenziaria per essere trasferiti da Parigi al carcere di Lione. Ma il mezzo viene coinvolto in un tamponamento e loro riescono a fuggire. Dopo varie peripezie si costruiscono una nuova vita e nuove identità a Torino. Sono quattro e:
“Ognuno di loro sapeva poco degli altri, per una sorta di pudore non avevano quasi mai parlato della vicenda”.
Il primo, Max Ventura, alias Cecas Colucci, marsigliese, possiede un ristorante elegante e conosciuto a Torino. Poi c’è Abdel, alias Rachid Belgliazi, omosessuale, amante delle auto d’epoca, ha , appunto, una officina. Poi c’è Sanda, ovvero Florence Narindra, ex ballerina, gestisce con il compagno Salvo una palestra di arti marziali. In ultimo troviamo Vittoria, cioè Giselle Hartmann, infermiera, e madre dell’adolescente Mathilde. Tutto procede bene, fino a quando un vecchietto, dall’aspetto di un cagnone buono, che si fa chiamare Numero Uno fa loro uno strana proposta. Pena ritornare in prigione. Lui:
“è un ometto dall’aspetto insignificante che aveva scatenato in lui non soltanto la paura e il desiderio di fuga, ma anche una sorta di rimorso per ciò che aveva commesso in passato e che adesso tornava per presentare il conto.”
Vuole che i quattro formino una squadra investigativa che possa far luce su di un incendio, in cui sono:
“morte sedici persone tutte sotto i trent’anni. La notte del 12 novembre in una frazione a nord della città è bruciata una palazzina che ospitava una comunità per rifugiati, la Onlus Ponte. Si sono salvati solo due neri, e una donna, una volontaria. Non è stato scoperto nulla che potesse confermare l’ipotesi del dolo .”
Riusciranno a scoprire ciò che finora non è stato scoperto, per riconquistare la tanto agognata libertà? E chi è Numero Uno? Perché vuole a tutti i costi raggiungere una verità che appare lontana ed illogica?
Enrico Pandiani costruisce, con finezza e precisione, un romanzo dai toni crudi, ma perfetti. Ricco più di azione che di introspezione, il romanzo è spietato e non lascia scampo ad alcun che. Ma se è vero che un romanzo giallo, spesso, è lo specchio riflettente i mali della società attuali, ecco in questo caso i canoni sono più che rispettati. Dal traffico di medicinali scaduti, allo sfruttamento degli emigrati, al denaro facile, i mali insiti il sociale sono trattati con perizia e metodo. Una lettura speciale per quello che si spera sia il primo capitolo di una serie successiva futura, che non può che essere amata anche dal lettore più scanzonato.