E' stato un attimo E' stato un attimo

E' stato un attimo

Letteratura italiana

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È la vigilia di Natale. Santo si risveglia in uno dei bagni della Scala di Milano dopo essersi fulminato con l'interruttore difettoso. La scarica elettrica gli ha bruciato gli ultimi dodici anni di vita e i suoi ricordi risalgono a quando era ancora un ventenne impegnato nel sociale. Un uomo assolutamente inadatto a vivere nel presente. Ma nei suoi anni perduti si nasconde un buco nero che Santo è costretto ad affrontare. La sua carriera da manager, infatti, ha avuto un balzo in avanti grazie alla tragica morte di quello che era il suo capo, caduto in mare dal suo yacht e annegato. E qualcuno sembra convinto che Santo non sia estraneo a quell'incidente.



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E' stato un attimo 2015-11-10 22:10:19 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    11 Novembre, 2015
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l'attimo sfuggente

E' stato un attimo.. un attimo per leggerlo, un attimo per dimenticarlo.
E non fraintendetemi: non si dimentica perchè brutto o noioso, ma perchè frenetico, travolgente e pertanto non sedimenta, non lascia il tempo di essere assimilato, termina senza darti la possibilità di rendertene conto.. è come se le pagine scorressero con il forward inserito, come quando si fa procedere la registrazione di un film a velocità massima.
La velocità, la frenesia sembra l'elemento caratterizzante di questo romanzo di Sandrone Dazieri: un noir 'casareccio' che vede come protagonista Santo Denti, detto Trafficante.
Ed il soprannome la dice lunga su quale sia la sua attività professionale, spaccio di droga e furti di appartamenti in una città come Milano nei primi anni '90 che con la sua classe borghese in prosperosa crescita economica rappresenta terreno fertile e proficuo per questo tipo di attività.
E tutto procede nel migliore dei modi sino a quel giorno, quando durante un litigio col suo socio di affari, Santo subisce un colpo violento alla testa e.. puff.. si risveglia in un bagno del teatro alla Scala, senza la minima idea di come ci sia arrivato.
E non appena riprende coscienza, il suo stato di totale disorientamento aumenta progressivamente perchè quella città in cui si ritrova è sempre Milano, ma le strade, i palazzi, i bar, la gente .. tutto è completamente diverso, è come se da quel giorno qualcuno avesse ruotato velocemente la manopola del tempo nella sua testa senza però che lui se ne rendesse conto;
e adesso Santo si ritrova 15 anni in avanti con i ricordi di una vita che non è più la sua, con accanto una donna che non ha mai visto prima e con un impiego come pubblicitario in una società di prestigio che mai avrebbe immaginato di poter ottenere. Beh, poco male, se non fosse stato per un problema che complicherà all'ennesima potenza la sopravvivenza di Santo nella sua nuova identità: l'omicidio di un suo collega e per il quale Santo risulta il principale indiziato.
Con la polizia alle calcagna, con un cratere profondo nella memoria che non riesce a colmare, con il cambio dell'euro, con le diavolerie elettroniche comparse durante la sua assenza, cellulari, internet e pc poco più grandi di una mano, Santo deve correre, correre sempre, recuperare il tempo perduto e con esso la sua vera identità, quella di Santo il Trafficante.
Un attimo sfuggito via dalla sua memoria.. e la sua vita diventa quella di un fuggitivo.
Un libro quindi che non lascia neanche il tempo di annoiarsi, perchè uno sbadiglio durerebbe troppo: scrittura metropolitana, con frequenti termini ereditati dallo slang milanese anni 80-90, stile paninaro per intenderci.
Ed ovviamente non può mancare quel pizzico di sottile ironia, di sarcasmo, tipico di molti scrittori noir italiani, in primis Enrico Pandiani.
"Come trova questo mondo, dottor Denti?"
"Una merda. Una merda collegata a Internet".

Curioso, d'altro canto, notare come certe abitudini dei milanesi con cambieranno mai:
"Normalmente a Milano la gente pensa ai cazzi suoi, per questo mi piace. Se uno viene assalito da un coccodrillo mentre passeggia in piazza del Duomo non se ne accorge nessuno, perchè tengono la testa bassa, ingrugniti sul mutuo da pagare, le tasse, la moglie o il marito che rompe l'anima. Con un'unica eccezione: le vecchie. Ovunque tu abiti, c'è sempre una vecchia che ti controlla dallo spioncino quando rientri sbronzo, che bussa sul muro se non trombi in silenzio, che manda lettere all'amministratore del condominio perchè frequenti 'gente strana'."

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Noir di Pandiani
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E' stato un attimo 2014-07-16 22:18:41 Carpineti
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Carpineti Opinione inserita da Carpineti    17 Luglio, 2014
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Un mare di idee seminate in questo libro

C'è molta intelligenza seminata in questo romanzo noir, a partire dal ritmo che dipana il racconto in una manciata di giorni in una Milano dettagliata raccontata in due momenti storici diversi che si scontrano, si accavallano e che non si miscelano mai completamente. C'è l'idea sottile, affilata di far partire il protagonista ruvido e sbandato negli anni 80 con vicende di strada, di espedienti che culmina in uno svenimento... Al suo risveglio che avviene in un bagno di un teatro si apre la genialità creativa dello scrittore di aver lasciato un buco temporale di quindici anni e di lasciare il protagonista senza memoria, attonito, a dover capire cosa sia successo, dove si trovi e quale sia la sua vita. Ne ha fatta di strada in quindici anni, sono cambiate molte cose ma nessuno sa perché, e' chiaro solo che c'è stato un omicidio e Lui ne è coinvolto...forse. Non è più sbandato, ora e' fidanzato con una donna che non conosce ma che è l'unica che possa aiutarlo perché e' in pericolo, qualcuno lo vuole uccidere. Ora è affermato, ricco, ma non ha memoria di chi lui sia, ma sa che c'è qualcosa di strano non si ritrova ed ha paura. La paura che congela, la sensazione di non avere conoscenza di niente di non sapere che lavoro fai, dove vivi, chi sono i tuoi amici e di chi possano essere i tuoi nemici, manca il fiato pensare che le uniche certezze non ci siano, semplicemente. Da qui la vicenda, la ricerca della memoria e l'istinto di sopravvivenza per comporre un puzzle che porti a sfuggire, a capire, a salvarsi, a ricordare.
Infine come filosofia, immaginare l'equilibrio fra due punte di coltello contrapposte che premono una contro l'altra e che possono ferire...

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E' stato un attimo 2011-12-29 16:07:29 Olmo
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Olmo Opinione inserita da Olmo    29 Dicembre, 2011
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Cosa succederebbe se d'un tratto non vi ricordaste più degli ultimi 12-15 anni? Buffo, no? i soldi che sembrano "quelli del monopoli", i taxi che da gialli sono diventati bianchi, internet, ipod ipad e quant'altro...
Ma anche non ricordarsi più di chi ti sta accanto, mogli e colleghi, qual è casa tua, quali le tue abitudini....
Questa è la premessa del libro di Sandrone Dazieri, che poi piano piano si sviluppa sulla falsariga delle avventure del Gorilla, con una serie di personaggi di varia umanità (tutti assolutamente credibili), un oscuro delitto da risolvere, ed il lieto fine (che poi tanto lieto non è).
La cosa interessante è che in questo libro il tema del doppio, tanto caro a Dazieri, si sviluppa con una piega insolita, ovvero la vita di Saint e la testa di Santo Trafficante, in una versione di ancora maggiore incomunicabilità dell'usuale rapporto Sandrone/Socio. E ancora più "reale": a quanti di noi non è mai capitato di pensare ad un'amnesia, quanti film ne parlano? In questo libro l'amnesia non è totale, ma rivela la vecchia personalità del protagonista, innescando un processo di autoanalisi e valutazione del proprio passato (e presente) di cui altrimenti non ci si renderebbe conto. Si pensa sempre al proprio passato come coerente con quello che siamo diventati, ma è poi così vero?
Il libro è scritto bene, nello stile moderno, umoristico e "di strada" di Dazieri, l'intreccio è piuttosto limitato per far risaltare il vero intreccio, quello della propria mente, e la storia è piuttosto interessante, pur con qualche alto e basso, ma i colpi di scena finali meritano l'attesa.

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gli altri libri di Dazieri, ma anche a chi piacciono i gialli non banali, e a chi ha un po' di nostalgia della Milano degli anni 90
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