Due punto zero
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Ottimo esordio
L'originalissima idea narrativa si riflette in un titolo particolarmente indovinato che stuzzica la curiosità del lettore. Lettore che non resterà certamente deluso da un romanzo in cui una sapiente gestione della suspence, in un crescendo, come già sottolineato, di taglio cinematografico, finirà per ghermirlo e portarlo verso le ultime pagine senza alcun calo di tensione. Buono davvero lo stile narrativo: la penna scorre veloce e incisiva, e si concede solo qualche divagazione per impreziosire il tutto con un'ironia graffiante e soffusa. Quanto al tentativo di classificarlo come genere, offrirei una chiave alternativa: fantapolica. Credo che a qualche lettore non sfuggirà certo il fatto che la revisone del pianeta terra è già in atto da lungo tempo, e che a molto meno di centocinquanta milioni di persone sono delegati i destini dell'umanita: guerre, lager, gulag, pulizie etniche, carestie, siccità ed epidemie non sono forse tante piccole release. Con qualche recente aggiornamento meno violento e in chiave prettamente economica, ma forse ancor più efficace. Particolarmente condivisibile, quindi, l'ambientazione aziendale del romanzo. Unico appunto, visto che di recensione si tratta: io credo che la versione attuale del pianeta sia almeno la 30.5.
Indicazioni utili
Un posto al sole
Che l'immaginazione di Ferdinando Carcavallo sia alquanto fervida, lo si capisce fin da subito. Che l'umorismo sia
una delle sue armi migliori, lo si percepisce col passare delle pagine. La storia, dal canto suo, monta pian piano,
gradualmente, passando da un'usuale ambientazione aziendale, ad un avventuroso giro del mondo, attraversando i generi senza mai soffermarsi troppo su nessuno di essi (praticamente tutte le sfumature del thriller, dalla
spy-story al giallo). Evidente è l'impianto cinematografico del racconto: sembra che sia stato concepito per essere trasposto in film. Magari uno di quei blockbuster ammmericani, con una buona quantità di colpi di scena per disorientare di tanto in tanto lo spettatore (pardon, il lettore). Un esordio con un'idea di partenza folgorante, la stessa che Danny Boyle ha utilizzato per il suo ultimo film "Sunshine". Per caso gli sono stati venduti i diritti e noi non ne sappiamo niente?