Delitto nel Canavese
Letteratura italiana
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Il Canavese terra di delitti e misteri
Delitto nel Canavese di Graziella Costanzo è un giallo tutto al femminile, intrigante ed affascinante come non mai. Ambientato a Rossignè, un paesino del Canavese inventato, rivela un’acuta capacità nella descrizione degli ambienti, anche dal punto di vista storico. Il Canavese e il suo territorio è raccontato con perizia di metodo e precisa conoscenza. Da Cuorgnè a Masino a San Giorgio a Castellamonte ad Agliè al noto Carnevale di Ivrea così descritto:
“perché durante il Carnevale gli eporediesi devono distruggere grandi quantità di arance. (…) Le arance utilizzate durante la battaglia del Carnevale sono quelle destinate al macero. L’abitudine di lanciare arance dai carri è nata negli anni 30 e 60 del secolo scorso. Una volta si gettavano dai balconi fiori, frutti, confetti o coriandoli sulle carrozze del corteo di Carnevale che sfilava nelle vie, poi si cominciò a rispondere con il lancio di arance in strada, ingaggiando una vera e propria battaglia tra diverse squadre di aranceri. In realtà, il Carnevale vuole ricordare i tempi cupi in cui la popolazione canavesana era sottoposta alle angherie e ai soprusi dei feudatari, come i sognori di Biandrate o il marchese del Monferrato. “
In questo scorcio assai pittoresco, dove la tranquillità è d’uso quotidiano, avviene l’omicidio della contessa Maria Teresa Gastaldi, avvenuto all’interno della sua dimora:
“Villa Gastaldi , una costruzione che risaliva agli inizi del ‘700, quando il conte Bartolomeo Gastaldi di Rossignè aveva sposato una cugina dei Valperga. Peccato che ormai non apparisse più come la residenza di una famiglia aristocratica, ma come una lussuosa abitazione di persone che non distinguevano gli stili dei mobili che si erano accumulati nel corso del tempo!”.
Lì casualmente si trova a trascorrere un breve periodo di vacanza Sara Audisio, infermiera in pensione, arzilla “zitella”, arguta, una sorta di Miss Marple canavesana, ma che:
“ può ricordare, per la caparbietà con cui si propone di svolgere indagini parallele a quelle della polizia, la Miss Marple di Agatha Christie, ma molto diverso è il suo modo di agire perché Sara, pur non giovanissima, è una donna dei nostri tempi, fiera del suo passato di militante del movimento femminista e desiderosa di mantenere la propria libertà fisica e di pensiero. Sara non sferruzza nella poltrona ma se ne va in giro con il bassotto Carletto, anche semplicemente a riscoprire i luoghi della sua regione e ad incontrare altre donne, spinta dal desiderio di indagare sulla loro personalità. “
Le si affianca il commissario Vinciguerra, siciliano verace un po’ orso un po’ musone, ma molto sensibile ed umano, in una investigazione complessa, che si scontra con una totale reticenza dei singoli abitanti, chiusi in un muro di omertà e di silenzio. E su tutto veleggia anche il mistero di una bella gatta, misteriosamente scomparsa proprio la notte dell’omicidio, detta Gigetta. Ma è veramente fuggita, oppure….?
Delitto nel Canavese è:
“Prima di tutto un romanzo al femminile, con un caleidoscopio di personaggi che spero abbia lasciato una traccia importante nello svolgimento della narrazione”.
Un giallo che segue i canoni e le leggi del genere classico, di grande atmosfera e precisione storica, con una intensa carrellata di personaggi femminili. E’ un viaggio introspettivo che mira alla scoperta della verità, un comporre, tassello dopo tassello, un puzzle intrigante e ricco di riflessione. Una prosa semplice, brillante, accattivante che trascina il lettore in un vortice di emozioni e di sensazioni purissime.