Delitto alle Olimpiadi
Letteratura italiana
Editore
Paolo Foschi, nato a Roma nel 1967, è diplomato in educazione fisica. Musicista per passione, ma giornalista per necessità, è redattore al Corriere della Sera, dove si occupa di economia e politica. Ha lavorato all’Unità, al gruppo Espresso e in Mondadori.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Passiamo oltre
Giallo italiano, che vede come protagonisti una squadra di ex atleti, specializzata in indagini nel mondo dello sport. Il libro si apre con l'omicidio di una campionessa perfetta, l'ostacolista Marinella Paris, giovane, bella, famosa. La storia si sviluppa poi ricercando l'assassino ed il movente. Il commissario incaricato è Igor Attila, che all'inizio non appare molto simpatico, poi via via nella lettura ispira sempre più, forse perchè è un giusto mix fra romanticismo e spirito burbero, forse perchè rimangono impressi alcuni particolari, come la passione per il piatto indiano del pollo Tikka oppure l'acquisto pazzo di una chitarra siciliana di liuteria. Tutta la struttura del giallo sembra però un fiction, lo stile è molto scarno. L'unica cosa apprezzabile è che si dà per scontato per tutto il libro che il movente sia quello passionale, invece poi si scopre che è tutt'altro. Tutto sommato, pur provando simpatia per Igor, non lo consiglio.
Indicazioni utili
Un romanzo fuori dal comune
Delitto alle Olimpiadi, di Paolo Foschi è un romanzo fuori dal comune, e ciò lo si evince sin dalle prime pagine; non è il solito giallo italiano anonimo e già visto troppe volte. L'originalità del personaggio è il suo punto forte e l'ambiguità degli eventi sono l'elemento trainante: il commissario Igor Attila, personaggio principale, è un uomo che ha alle spalle più fallimenti che successi: ex pugile ora impossibilitato a praticare la boxe; costretto a lavorare nella "Squadra", l'inutile sezione della questura di Roma, che si dovrebbe occupare di crimini sportivi, ma in realtà è statica da anni; abbandonato dall'amore "Titta". Un uomo tutto sommato dalla personalità semplice, privo degli esaustivi patemi d'animo che contraddistinguono molti investigatori della letteratura moderna; ama lo sport e la musica e non perde occasione di richiamarli per accompagnare le sue vicende. L'uccisione di Marinella Paris, ostacolista pronta per le Olimpiadi di Londra, consente ad Attila di effettuare la prima indagine seria con tutta la squadra. Le apparenti difficoltà che sembrano fermare questa indagine sono soltanto il preludio alle sorprese finali che a ogni lettore piaceranno sicuramente. Gli ingredienti per un giallo perfetto sono tutti presenti anche se, personalmente, avrei preferito un po' più d'azione.
Il romanzo, contemporaneamente ad una piacevole storia, è una denuncia alla corruzione e alle ingiustizie nel mondo dello sport, di cui ogni personaggio è stato vittima o (spesso) artefice.
Igor era fidanzato con Titta, che decide a causa delle loro incompatibilità di abbandonarlo; la persona (ambigua) di Titta assume un ruolo importante, anche da esterna, ed il lettore la conoscerà solo alla fine, con una piacevole rivelazione...
Riassumendo, si può dire che nel romanzo sia rappresentata la sfida tra il quasi inetto Attila e la realtà che egli vive; e mentre ormai sembra che questa vincerà, arriva per Igor l'occasione di riscatto, rappresentata dall'omicidio di Marinella. E sarà lo stesso Igor che, sorprendentemente, vincerà all'ultimo il match, mettendo KO la malasorte e gli scettici che lo ostacolano.
Lo stile del romanzo è sui generis: poco formale, per nulla volgare e non pesante; forse è l'elemento che ho meno gradito ma nel complesso, posso consigliare a tutti gli appassionati di gialli e non questa lettura.
MBG