Degna sepoltura
Letteratura italiana
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La verità in un cellulare
Cristina Rava, dopo "Dalla parte del ragno" uscito nel 2024, ci offre con quest'ultimo giallo un ulteriore saggio della sua bravura. Siamo ad Albenga e dintorni, suoi luoghi natali dove la scrittrice ambienta le storie che riguardano la serie dedicata ad Ardelia Spinola, medico legale protagonista anche stavolta, in compagnia del commissario Rebaudengo, in pensione anticipata a causa di un'eredità, e suo compagno, di un complicato caso che mette a dura prova la sua abilità investigativa. Si tratta della scomparsa di un giovane, Umberto Parelli, figlio adottato da un illustre ingegnere informatico: il ragazzo, scontroso, più volte bocciato, spesso in lite col padre, all'inizio del giallo , in una sua peregrinazione serale, ha la sfortuna di fotografare, dalla finestrella di una casupola, un incontro segreto tra due persone. Scoperto, è colpito a morte, ma un suo amico, Silvio Quintavalle, riesce a recuperare il cellulare ed a fuggire. Ovviamente il cellulare con le foto proibite diventa un oggetto pericoloso, e va recuperato ad ogni costo, soprattutto se il personaggio compromesso è un potente imprenditore, sposato e dalle attività non proprio limpide.
Inizia così la caccia al cellulare: il Quintavalle lo nasconde e non parla, temendo di essere accusato dell'omicidio, l'assassino cerca disperatamente con ogni mezzo di scovarlo, arrivando persino a minacciare la nonna del povero Silvio ed a convincere un'amica disponibile ad entrare nelle grazie del possessore per carpirgli il compromettente telefonino. Le situazioni si ingarbugliano, complicate vieppiù dalla tragica fine della ragazza squillo e dall'intervento minaccioso di una moglie gelosa. Ma ancora una volta l'acume e la razionalità della Spinola riescono a sciogliere i nodi dell'intricata matassa: nel finale lascia anche un suo segno l'intervento commovente di un nuovo singolare personaggio, che giustifica con atti di pietà la singolarità del significato del titolo del libro.
C'è tanta Liguria nel giallo, sembra quasi di sentire la brezza marina ed i profumi della cucina ligure, onorata con la consueta bravura dalla bravissima Ardelia che, nei frequenti intermezzi conviviali con l'amato compagno Rebaudengo non disdegna golose commistioni con rinomati piatti piemontesi. Non manca la presenza collaborativa della, ben nota agli amanti della serie, pianista Norma Picolit, una "lesbica garbata" amica platonica di Ardelia e presente in alcuni momenti cruciali della vicenda.
Lo stile narrativo è come sempre incisivo e particolareggiato: la Rava sa entrare nel carattere dei personaggi, approfondendone minuziosamente le caratteristiche, i timori e le speranze, ma soprattutto le ombre che gravano sulle relazioni tra i principali personaggi coinvolti, ombre fatte di bugie, paure e sospetti. Nessuno sembra essere esente da colpe, tutti hanno qualcosa da nascondere, rendendo difficile l'iter investigativo.
Se si vuole proprio trovare un difetto, a mio giudizio, lo si potrebbe individuare nella complessità della vicenda: non è semplice, per chi non segue attentamente tutto lo svilupparsi della storia, ricordare ogni spostamento del cellulare incriminato ... ma non importa: il suono inconfondibile del magnifico organo restaurato della cattedrale di Albenga ci invita a riflettere che, anche nelle più complesse avversità, la verità alla fine verrà sempre a galla.