Cuore di ferro
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 6
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Un'ambientazione medievale per un buon romanzo
Ho trovato la storia avvincente e incalzante, che non prende mai una pausa e tiene attento il lettore fino alla fine. Non credo lo rileggerò, ma certamente lo consiglio.
Una piacevole sorpresa di un autore che non conoscevo. Ambientato a Bologna nei primi anni del 1300, narra le vicende di un giovane templare e di uno storico anatomista, che in seguito ad un macabro omicidio dovranno affrontare non solo pericolosi avversari, ma anche loro stessi per le verità che apprenderanno.
Veloce e preciso il romanzo non si perde neppur nei vicoli bui delle notti bolognesi. Pochi i personaggi importanti ma ben strutturati e per nulla prevedibili, arricchiscono il romanzo con emozioni che giungono immediate a chi legge.
Ambientato in pochi giorni racconta di omicidi tutt'altro che casuali e che attirano l'attenzione per le loro particolari caratteristiche. Rapido nell'affrontare i fatti che accadono, è ben descritto dalla frase in copertina: "thriller storico". Riesce inoltre a mescolare argomenti di fantasia senza danneggiare l'impianto storico su cui si basa, permettendo di rilassarsi senza dover continuamente porsi la domanda se una cosa è vero o inventata.
Un anatomista bolognese riceve una visita inaspettata da un giovane studente, che si rivelerà un templare. Cadaveri che mostrano nel petto cuori di ferro. Un inquisitore pericoloso disposto a tutto pur di raggiungere un obbiettivo. La Bologna medievale che pullula di mendicanti e cittadini. Una continua ricerca per la verità sugli omicidi, sulla conoscenza scientifica e sull'animo dei protagonisti. Questa la pasta di cui è fatto questo magnifico romanzo che non tradirà le aspettative.
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A chi cerca una lettura veloce e piacevole che non impegna e mantiene attenti.
ecco a voi..signor thriller storico
wow, che bel lbro. Non conoscevo l'autore, l'incontro con il libro al solito è stata una casualità e questo "Caso" come al solito mi ha portato un bel libro.
Thriller storico, ambientato nella Bologna del 1311, vede come protagonista principale Mondino, affermato medico ed insegnante bolognese. Ghibellino, fedele alla scienza più che alla Chiesa (attenzione, non alla religione), è famoso in città per le sue ottime capacità di medico e per i suoi studi di anatomia. Studi che compie dissezionando cadaveri e che inevitabilmente lo portano allo scontro con la Chiesa dell'epoca. Ma Mondino è un Medico, ha necessità di dissezionare i cadaveri per capire l'anatomia umana e poter quindi sviluppare tecniche di chirurgia e medicina più avanzate. Sarà proprio questa sua voglia di ricerca scientifica che lo legherà alla storia di Gerardo. Gerardo, monaco Templare e studente di Mondino, si presenterà una notte a casa del proprio maestro con in braccio il cadavere di un uomo con il cuore di ferro. Basta questo a spingere Mondino a fare di tutto per aiutare Gerardo a trovare l'assassino dell'uomo, spinto dalla smania di scovare il portatore del segreto di tale trasmutazione.
Da qui si snoderanno una serie di fatti che condurranno il lettore fino al colpo di scena finale...ma non è di questo che vorrei parlare.
Interessante è il rapporto tra una parte della Chiesa dell'epoca e scienza, come contrappozione tra l'inquisitore Uberto da Rimini e il medico Mondino. Il primo si serve di violenza sui vivi (es. tortura)per poter ottenere confessioni da utilizzare come condanne a morte, il secondo si serve di violenza sui morti per cercare di migliorare la condizione fisica dei vivi.
Ma la critica non si può dire per tutte le figure religiose presenti nel romanzo. Gerardo manterrà fede ai propri voti anche quando le tentazioni della carne saranno forti, e forte sarà anche la forza che lo spingerà ad ottenere giustizia. Come pure un'altro religioso, il Vescovo Rinaldo che sarà fortemente critico con l'operato dell'inquisizione e assolutamente contrario ai metodi violenti di cui essa si serviva.
Sfondo della vicenda è la persecuzione della Chiesa ai Templari.Troviamo ritratta una figura altamente negativa in seno a questo ordine, Ugo da Narbona rappresentato come antipodo al vero cavaliere templare.
Non da ultime moto interessanti anche le due donne presenti nel romanzo: la "strega" Adia e Fiamma, la ragazza sfregiata, fautrici dell'interscambiarsi tra bene e male.
Un libro ricco di personaggi affascinanti, sullo sfondo di una città meravigliosa. Grande la capacità dello scrittore di farci vivere nelle scene, come se ognuno di noi indossasse il suo costume e fosse attore-spettatore di questa vicenda.
Essendomi piaciuto tanto ve ne consiglio la lettura, dal mio canto leggerò i due seguiti.
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Assassinii all'ombra della Torre degli Asinelli
Cuore di ferro è un bellissimo giallo storico ambientato a Bologna, nell'anno 1311. Lo scrittore, Alfredo Colitto, ricostruisce molto bene usi e costumi dell'epoca e descrive una città che allora aveva ancora un saldo legame con la zona rurale poco al di fuori delle mura (le strade erano attraversate da greggi di pecore) e nei viali i mastri artigiani esercitavano le loro arti.
Un efferato omicidio coinvolge diverse figure: i cavalieri dell'Ordine del Tempio (ovvero i famosi templari), un famoso docente accademico interessato a scoprire i segreti più nascosti del corpo umano, il tremendo inquisitore domenicano votato a perseguire ciecamente il suo scopo. Come unico indizio iniziale l'alchimia, ovvero il potere di trasmutare sostanze e metalli.
E' un romanzo storico che unisce elementi di fantasia (come ad esempio la trasmutazione degli elementi in ferro e oro) a numerosi elementi reali (il docente Mondino de' Liuzzi, protagonista della storia, scrisse veramente “Anothomia”, il primo trattato di anatomia umana e fu veramente condannato al confino quale ghibellino e veritiera è parimenti la persecuzione dei templari da parte di Clemente V e Filippo il Bello con l'accusa di adorare “baphomet”, come anche la figura dell'Arcivescovo Rinaldo da Concorezzo). Ciò denota un'ottima documentazione e ricerca prima di scrivere il romanzo.
E' un giallo storico con un ritmo serrato, senza pause, con molti riferimenti a luoghi e palazzi della città di Bologna.
Data la bravura e l'interesse in me suscitato dallo scrittore Alfredo Colitto, leggerò sicuramente anche gli altri due romanzi che ruotano attorno alla figura di Mondino de' Liuzzi e cioè nell'ordine “I discepoli del fuoco” e “Il libro dell'angelo”.
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Tanti gusti tutti giusti
Se prendi qualche templare, un paio di guelfi e un po' di ghibellini, due streghe ed un inquisitore mescoli bene e spruzzi tutto con un pizzico di alchimia, alcune volte, ottieni un ottimo romanzo.
Ecco la ricetta di Colitto che in "Cuore di ferro" dosa sapientemente questi ingredineti, facendo assaporare al lettore una Bologna trecentesca dove tre templari vengono tremendamente uccisi, mentre sullo sfondo imperversa la guerra tra guelfi e ghibellini ed aleggia il terrore dell'inquisizione.
Finalmente un thriller storico italiano che merita di essere letto, ricco di personaggi dalle mille sfaccettature, le cui vicende si intrecciano creando una storia gradevole a tratti comica, con un degno finale. Ottimo lavoro!!
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Un trhriller storico made in Italy...bello!!!
Incuriosito dalla recensionde di Sydbar, ho preso le prime due fatiche di Colitto, e dopo "i discepoli del fuoco" (che cronologicamente segue questo romanzo) ho letto pure "cuore di ferro" e devo dire che mi sono piaciuti un sacco entrambi!
In "Cuore di ferro" l'autore ti fa entrare nella Bologna medioevale, fra alchimisti, medici, templari e la celebre lotta tra guelfi e ghibellini che imperversava nel 1300!
Forse, a mio modesto avviso, in alcune descrizioni Colitto si perde un po' troppo nei particolari ma, la trama è incalzante ed i personaggi sono da scoprire pagina dopo pagina!!!
Consigliatissimo!!!
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Cuore di ferro
Sapere che in Italia possiamo avvalerci di buoni scrittori di libri sul genere thriller storico mi inorgoglisce e mi consente di portare avanti un'opinione non banale...gli scrittori italiani ci sono e sono anche bravi.
Alfredo Colitto con il suo primo capitolo sulla saga di Mondino de Liuzzi coglie in pieno il bersaglio, riuscendo a catturare l'attenzione e la voglia di andare sempre più avanti con le pagine di quest'opera suggestiva.
Il libro si legge abbastanza scorrevolmente anche se non ci sono tanti dialoghi, la ricostruzione storico urbanistica di Bologna è ben ripresa tanto da dare l'impressione di vedere la città nel XIV° secolo. La trama è piena di contenuti che la rendono appetibile, templari, processi alchemici, amori, complotti e tradimenti, tutti intrecciati con una suspance gradevole.
Alfredo Colitto, scrittore italiano, hai colpito nel segno. Complimenti.
Buona lettura a tutti.
Syd