Come una famiglia
Letteratura italiana
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In nome del figlio
Dario Corbo è un giornalista d’inchiesta che ha impiegato gran parte della sua carriera a puntare il dito contro Nora Beckford, (La Ragazza Sbagliata) accusata dell’omicidio di una sua coetanea con la pena di quindici anni di carcere. Dopo accurate indagini Dario scopre la verità , e cerca di riscattare l’ immagine di Nora scrivendo un libro in cui la scagiona e ora lavora per lei , alla fondazione che cura il lavoro del padre, artista, Thomas Beckford.
La vita di Dario viene stravolta improvvisamente da un grave problema familiare, suo figlio Luca, quasi maggiorenne, viene accusato di atti di stupro e violenza ai danni di una ragazza conosciuta ad una festa.
Luca è difensore di una squadra della Lega Pro, è una promessa del calcio, attentamente osservato dai procuratori a caccia di talenti.
Il libro inizia proprio con il racconto di una partita di pallone, giocata insieme ai suoi fedeli compagni, nella quale Luca ha la grande responsabilità di calciare un rigore decisivo, che va a segno. La festa che seguirà questo successo, sarà invece quella incriminata, e in qualche modo segnerà la fine della sua carriera, paradossalmente non ancora iniziata.
Il romanzo si presenta come una lunga lettera di Dario al figlio, in cui trapela non solo l’immenso amore di un padre, ma anche e soprattutto il senso di responsabilità di un uomo che dubita del suo ruolo di genitore, e che si domanda fino a che punto deve continuare a difendere suo figlio. Anche contro l’evidenza?
Da qui inizia la ricerca della verità
Perchè lo scopo di Dario è la Verità, tutta la sua vita e il suo lavoro si fondano su questa parola.
Un padre che vuole credere a tutti i costi alla sincerità del figlio e che invece guardandolo solo negli occhi scopre un mondo di menzogne, silenzi ed omertà.
Come può proteggerlo? Nascondendo la verità o portandola alla luce?
Oltre alla narrazione sentimentale, il romanzo scava nel mondo torbido del calcio, in cui gli interessi economici delle società e dei manager decidono il destino e la vita stessa di giovani ragazzi, calciatori in erba, promettendo loro un futuro agiato ma calpestando i valori morali dello sport.
Simi da giornalista quale è evidenzia anche la questione etica del ruolo dell’informazione, una stampa che punta allo scandalo, al sensazionalismo, che pur di fare audience, titola notizie senza regole deontologiche.
Inoltre l’autore accusa tutto il mondo dei social, dove gli adolescenti mettono in mostra la loro vita senza filtri o inibizioni, anche azioni di dubbia moralità, per qualche visualizzazione in più, perchè tutto si esibisce pur di stare al centro dell’attenzione.
Una generazione che non si guarda più dentro e che guarda solo fuori e soprattutto guarda gli altri, e che non comunica se non attraverso uno schermo.
Questo romanzo invece ci costringe a guardarci dentro, a riflettere sulla società contemporanea, a mettere in discussione i legami familiari, che troppo spesso sono costruiti sulle bugie, e sulle incomprensioni, solo perchè non si ha il tempo nè la volontà di confrontarsi, di mettersi a nudo, di instaurare un rapporto confidenziale, dove i segreti andrebbero svelati, e i rancori messi da parte, in nome di un amore unico e infinito che è quello che lega un padre e un figlio.
Un romanzo che si legge d’un fiato, con uno stile semplice e profondo, che arriva al cuore e a tratti commuove. Un romanzo per adulti che consiglio soprattutto ai giovani.
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Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Luca Corbo, giovane promessa del calcio, sta per tirare il rigore decisivo, quello che determinerà la vittoria al torneo. Sugli spalti la famiglia, genitori separati ma uniti nell’incoraggiarlo e sostenerlo. In campo l’altra famiglia, quei compagni di squadra che per lui sono anche amici e alleati, sono tutto.
Per tirare serve coraggio, fiducia, sicurezza. Luca vincerà la partita, ma la mattina dopo per lui inizierà una partita ben diversa da giocare. Una ragazza col viso devastato lo accusa di averla stuprata e picchiata.
È la voce di Dario Corbo a narrarci questa partita in una dolorosa e sincera lettera rivolta proprio al figlio Luca. Racconta di un padre che difende a spada tratta il figlio, anche muovendosi pericolosamente lungo il sottile confine tra giusto e sbagliato, anche portando avanti una propria indagine sottotraccia, perché una famiglia non può che fare così, riunirsi intorno al dolore. Ma racconta anche i dubbi di fonte alle bugie e alle omissioni di un figlio che innegabilmente non sta dicendo tutto, un figlio che sul campo ostenta coraggio e sicurezza, ma che si rivela fragile e immaturo, incapace di sopportare il peso della verità, qualunque sia. Sullo sfondo, una famiglia di omertà e complicità, fatta di allenatori, compagni, finanziatori, procuratori senza scrupoli che animano un mondo contaminato dall’eccesso di soldi, lusinghe, promesse.
“Fin dall'inizio io avevo giocato due partite. Una al tuo fianco, contro la ragazza che ti aveva accusato. L'altra era tra noi due.”
Giampaolo Simi mi piace molto, si conferma un autore elegante e sensibile. Con uno stile fluido e misurato ci regala un bellissimo noir, in cui l’elemento mistero è magnetico; un noir che convince affondando le radici nel nostro quotidiano. Con tocco delicato, Simi parla di violenza, di odio, di razzismo, raccontandoci la nostra provincia italiana. Giovani che, in assenza di valori e di un solido supporto famigliare, sbandano ricompattandosi in una famiglia alternativa in cui trovare appartenenza e protezione. Una famiglia apparentemente senza limiti.
“Prima o poi ce ne dobbiamo andare tutti, c’è poco da fare. Le storie sono quello che rimane.” E questa è sicuramente una storia che rimane.
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L'oscuro mondo del calcio giovanile
Giampaolo Simi, dopo aver pubblicato Cosa resta di noi e Una ragazza sbagliata, torna con Dario Corbo, protagonista de Come una famiglia. Un libro particolare, una lente di ingrandimento posata, con perizia e metodo, sulla società attuale e sulle sue contraddizioni.
Dario Corbo, anni prima era stato incaricato di far luce su un efferato omicidio: quello di Irene Calamai, di cui era stata accusata Nora, figlia del celebre scultore inglese Thomas Beckford. Ma quando lei era stata rilasciata, proprio lui, il suo più accanito colpevolista, era riuscito a ricostruire l’intera vicenda in base ad un’ottica differente. Ora, ormai cinquantenne, divorziato da Giulia, abita e lavora proprio per i Beckford, lavorando per la Fondazione istituita proprio da Nora. Luca, suo figlio, quasi diciottenne, vuole diventare giocatore professionista. Gioca un’ottima partita, davanti ai due genitori orgogliosi, riunitasi per l’occasione, orgogliosi di tanto talento. Ma la mattina successiva avviene la tragedia: Luca è accusato di aver stuprato e picchiato selvaggiamente una giovane ragazza. Così la vita viene vorticosamente coinvolta in un tragico destino, che si muta in un romanzo noir. Un vicenda sofferta ed articolata, che affonda le sue radici nel complesso e devastato mondo del calcio giovanile. Un libro severo di denuncia, dove non esistono valori morali né etici, in continua lotta senza esclusione di colpi per raggiungere una effimera notorietà. Un ritmo incalzante, a tratti ironico, caratterizza la narrazione, per una lettura profonda ed intrigante.