Come la pioggia sul cellofan
Letteratura italiana
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L'investigatrice Giorgia Contini
Torna Giorgia Contini, creatura di carta di Grazia Verasani, in Come la pioggia sul cellofan. Un bel libro giallo classico, che risponde molto bene alle caratteristiche di genere a cui appartiene.
Giorgia Contini è titolare di un’agenzia investigativa, ereditata dal padre
“ex maresciallo dei carabinieri. (…) mi occupo essenzialmente di tradimenti: raccolgo informazioni e vado in cerca di prove per i processi di separazione; mi concentro cioè sul soggetto da investigare: chi frequenta, le sue abitudini, gli amici, il calcetto, e alla fine, quasi sempre ho la conferma della sua infedeltà.”
Svolge indagini vecchia maniera,
“Con quello che mi piace definire un approccio artigianale da investigatori di una volta, quando, per intenderci, non c’era bisogno di altro che di fiuto, attività sul campo e quel talento per la curiosità che ti faceva sentire una specie di Diogene con la sua lanterna.”
Qui è stata incaricata da Furio Salvadei, un cantautore sull’orlo del declino, di stanare una donna che spesso ha nei suoi confronti atteggiamenti di vera e propria stalker. Costei si chiama Adele ed è un vero e proprio mistero. Chi è veramente? Riuscirà Giorgia a stanarla, lei che è persa dietro al suo amore sbagliato per il capo della Omicidi, dottor Luca Bruni, che l’ha abbandonata per tornare a capo chino dalla moglie? Sotto una pioggia che ottenebra le facoltà, ma rende un’atmosfera surreale e di gran fascino, Giorgia Contini svolge un’indagine delicata, al confine tra realtà ed evasione.
Un bel giallo, ben strutturato e ben congegnato. I personaggi sono resi con particolare attenzione, anche da un punto di vista intimo ed intimistico. Nulla è come appare, e lo svolgersi pian piano dell’azione è narrata con particolare abilità. Un giallo classico da gustarsi con attenzione.