Cena di classe
Letteratura italiana
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Cold case, femminicidio, stupro
Alessandro Perissinotto, scrittore, e Piero D’Ettore, avvocato penalista, patrocinante in Cassazione, è socio di un importante studio legale torinese. Insieme pubblicano un libro, intitolato Cena di classe. Il primo caso dell’avvocato Meroni. Un libro giallo narrativamente profondo, che raccoglie temi importanti, quali:
“un cold case, femminicidio, stupro.”
Chi è l’avvocato Meroni? Giacomo Meroni è:
“Un carabiniere, laureato in legge, penalista grazie allo suocero”,
che lo fa entrare nel suo prestigioso studio legale torinese. Un giorno, il 22 febbraio 2018, si presenta al suo cospetto una signora che chiede urgentemente di conferire con lui. E’ una “madamina”, ovvero:
“una donna secca , rifinita, più scialba che austera, nel suo vestitino grigio in misto lana, a buon prezzo. Sembrava più vicino agli ottanta, che ai settanta. Parlavano di una cosa sola: di piccola, piccolissima borghesia, di quella che, da sempre, considera più probabile l’impatto con una meteorite che una disavventura giudizia”,
Costei è la madre di Riccardo Corbini, ingegnere. L’accusa è di quelle che segnano la vita di una persona: è accusato di aver prima stuprato, e poi uccisa Antonella Bettini, una sua vecchia compagna di scuola nel lontano 1984:
“Antonella era loro compagna. Cena di classe in collina nella cascina di un’altra compagna, Marta Grandi. Spaccato la testa con un piccone. Prima di ammazzarla l’uomo l’ha violentata”.
Perché accusare, ora, dopo tutti questi anni? Chi è l’accusato?
“Corbini era la copia maschile della madre: magro, curvo, gli occhi spenti, e i capelli ridotti a una stretta corona intorno al cranio lucido. Parlava con calma e con un’afflizione moderata, come se una vita intera di rassegnazione lo avesse preparato esattamente a quel momento, ad affrontare l’imprevedibile e l’indicibile”.
Giacomo Meroni è perplesso, poiché:
“Difendere gli assassini procurava sempre un disagio. Compito dell’avvocato è quello di garantire l’equità del processo, non di stabilire la verità e ancor meno quello di far condannare i colpevoli e assolvere gli innocenti.”
Un romanzo di grande impatto emozionale. Narrativamente è perfetto. Tuttavia il libro risente, soprattutto, nella seconda parte, della professione di chi scrive. Diventa, così, più un trattato legale che altro. Disquisisce spesso, e con assoluta precisione, di termini legali, testimonianze che diventano contradditorie a seconda dei punti di vista, dell’avvocato e della procura, processi e i loro meccanismi interni. Per chi ama il legal thriller approfondito è perfetto; un po’ meno per chi ama il noir inteso come narrazione legata al genere. In definitiva un libro potente e preciso.