Carta bianca Carta bianca

Carta bianca

Letteratura italiana

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Il primo libro di Carlo Lucarelli, dove per la prima volta compare il commissario De Luca. Aprile 1945. Col finire della guerra il commissario De Luca vuol prendere le distanze dal proprio passato nella polizia politica e adesso indaga proprio su quei crimini comuni, che in tempi di dissoluzione di un regime passano senz'altro in secondo piano. Ma le cose non vanno come ci si aspetta. Nulla è scontato, nulla obbedisce al modello di una trama ben confezionata di cui l'autore sa già tutto. Sembra anzi che Lucarelli sia lí, appena un passo davanti a noi, ansioso quanto noi di scoprire dove diavolo lo porti il suo personaggio, a quale rivelazione di sé. Può darsi che l'indagine porti lontano, proprio in quel mondo febbrile di corruzione e traffici loschi e sospensione di ogni regola che ben si sposa con la fine di una dittatura. Può darsi che porti a scoprire qualcosa che ci appartiene profondamente, come italiani, e che forse non è mai passato, forse è ancora lí che aspetta. E anche De Luca è con noi, con la sua malinconia, con quello che può apparire perfino cinismo, e invece è solo la consapevolezza che, nella vita come in una indagine degna del suo nome, arriva sempre il tempo di scegliere. Bentornato, commissario.



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Carta bianca 2019-05-20 15:09:43 luvina
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luvina Opinione inserita da luvina    20 Mag, 2019
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Io sono un poliziotto

“Carta bianca” è il libro d'esordio di Carlo Lucarelli scrittore, conduttore televisivo, giornalista e sceneggiatore; è qui che fa la sua prima apparizione il personaggio del commissario De Luca, protagonista poi degli altri quattro romanzi della serie che porta il suo nome.
La storia è ambientata a Milano nel 1945, in un periodo storico confuso, opaco e terribile, la caduta del fascismo, la fine della guerra, tutti sono contro tutti e De Luca cerca di rimanere quello che è: un poliziotto. Anche se in passato aveva fatto parte della Muti, la polizia politica della Repubblica Sociale, lo troviamo commissario di polizia chiamato ad indagare sul delitto di un certo Vittorio Rehinard, trovato morto in casa sua. La trama noir è molto intrigante, l'ambientazione storica è perfetta ma la vera perla è il personaggio di De Luca, uomo e poliziotto, che cerca di restare a galla senza sporcarsi nella melma della politica, districandosi fra SS, milizie della Rsi e partigiani, rimanendo aggrappato ad un'ideale: quello della Giustizia.
Leggendo questo godibilissimo romanzo si sente che è l'opera prima di uno scrittore giovane ma nonostante ciò ci sono tutte le premesse, lo stile soprattutto, che ritroveremo nei romanzi del Lucarelli futuro.

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Gli altri romanzi della serie "De Luca"
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Carta bianca 2017-01-31 08:20:21 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    31 Gennaio, 2017
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Piacere di conoscerti, De Luca.

Aprile 1945, il commissario De Luca, ex comandante, è tornato alla questura, è tornato ad indagare dei crimini comuni prendendo le distanze dalla polizia politica a cui, per ragioni di servizio, è dovuto sottostare negli anni di dittatura. Ed è così che si trova ad investigare sulla morte di Vittorio Rehinard, personaggio noto per i suoi festini del venerdì, appartenente al partito nonché fortemente legato alla famiglia Tedesco. Detta morte, avvenuta probabilmente mediante l’ausilio di un tagliacarte, prima conficcato nel cuore e di poi utilizzato per evirare il defunto, è oggetto delle attenzioni dei piani alti talché ben presto il commissario ex comandante si trova a dover far i conti proprio con quel passato da cui vuole prendere le distanze. Giochi e manovre politiche si celano infatti dietro al Rehinard, la cui morte finisce con l’essere utilizzata quale espediente necessario per “incastrare” la persona scomoda di turno.
Ma a De Luca non basta trovare un capro espiatorio a cui attribuire il fatto di reato; egli è un uomo curioso, che quel colpevole lo vuole trovare davvero. Ci riuscirà? O le forze che gli orbitano intorno saranno così pregnanti da impedirgli di portare a termine la sua missione, da impedirgli di compiere quello che è il suo mestiere di poliziotto, mestiere che tutti sembrano voler negare, obliare per dare adito esclusivamente alla sua contribuzione al Fascismo?
Con “Carta bianca” ha inizio la saga che ha quale protagonista il commissario De Luca, uomo provato ma di grande acume dedito alla giustizia. Oltre che ad un romanzo accattivante dal punto di vista dell’intrigo, l’elaborato si dimostra appetibile anche grazie allo stile inconfondibile di Lucarelli che con poche battute riesce, senza difficoltà, a creare trame di suspense e colpi di scena.
Non solo, ulteriore carattere pregnante dello scritto è l’ambientazione. L’autore ricrea ad opera d’arte quella realtà dittatoriale ormai agli sgoccioli eppure fortemente viva nelle pagine del testo. Una buona prova.

«[..] In mezzo a tutta questa confusione pochi sanno veramente chi sono e cosa fanno ed è per questo che ti tieni così attaccato al tuo ruolo, tu che ce l’hai, da dirlo ogni volta che puoi, sono un poliziotto, sono un poliziotto. Così non devi pensare al fronte che si avvicina o ai punti delle tessere per il razionamento. E’ una cosa che faccio anch’io» p. 48

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