Bilico
Letteratura italiana
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In bilico
Questo non è un giallo, ne un thriller di tipo ordinario; come già detto da altri, a metà si scopre l'assassino per cui non ci sono colpi di scena di tipo classico. E' un libro però che appassiona ugualmente perchè è un ritratto nudo e crudo della meschinità e crudeltà umana. Infatti la vera protagonista di questa storia è la grettezza d'animo che comprende tutti i personaggi. Qui non ci sono buoni ne cattivi, se si esclude l'agnello sacrificale; è come la vita: niente bianco o nero ma tanto grigio.
E' un libro comunque ben scritto, con uno stile fluido e chiaro, che appassiona nonostante tutto sia svelato. Sinceramente lascia l'amaro in bocca, per i temi che tratta, non certo per il contenuto che è originale e avvincente.
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Chi sono i buoni?
Se mi dicessero: "ti piacerebbe leggere un libro giallo dove a metà del libro sai già chi è l'assassino?" risponderei "Ma stai scherzando, vero?". Invece no. In questo caso la metà del libro segna una svolta, uno stravolgimento delle certezze, un ribaltamento dei canoni che lascia spiazzati, ma che ti fa apprezzare ancora di più quello che segue.
Giuditta è un medico legale, tra CSI e Quincy, a cui sono affidati i casi del cosiddetto "seviziatore", e la seguiamo attraverso le prime indagini fino a quando a metà libro il killer ha un nome ed un volto. E, come dicevo, questo è l'inizio dell'incubo per Giuditta e gli altri protagonisti, un incubo reale fatto di false prove, depistaggi, infatuazioni e storie d'amore con personaggi che non esistono (almeno ufficialmente), incubo che fa reggere la tensione al romanzo fino alle ultime battute, con l'ultima parola a ribaltare per l'ultima volta il senso comune ed i suoi inganni.
Libro di bellezza rara, non apprezzato solo da chi cerca una storia alla Holmes o Poirot e si trova privo di riferimenti per poterlo capire, scritto bene e sceneggiato meglio (il plot, per usare un inglesismo, è ai limiti della perfezione), lo consiglio a tutti quelli che da un libro "giallo" non cercano solo di fare a gara con l'ispettore per vedere chi è più bravo, ma che sanno apprezzare l'approfondimento psicologico e si lasciano tentare dal lato oscuro, senza mai essere sicuri della parte dalla quale stanno i buoni.
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Fino a dove può spingersi la crudeltà umana?
Questo libro l'ho praticamente divorato e per essere un esordio devo dire che l'autrice è stata davvero brava. Ho letto svariati commenti negativi, ma non sono d'accordo, è scritto in un italiano semplice e serrato e la trama è sapientemente costruita... Fino a metà libro non sospetti assolutamente chi possa essere l'assassino e quando volutamente viene svelato, l'attenzione diventa tutta psicologica... per vedere fino a dove può spingersi la crudeltà umana. Aspetti un colpo di scena che non arriverà mai, cerchi una motivazione che non arriverà mai, speri in un ripensamento, in un "lieto fine" che non arriverà mai e resti di stucco proprio per questo... perché la crudeltà è lì, tangibile, lucidamente folle e vuota, annoiata quasi, pronta a provocarsi e a provocarsi ancora per soddisfare se stessa senza possibilità di assoluzione, ed è proprio questo che mi ha lasciata attonita, furiosa e terribilmente impotente.
Sicuramente un libro da leggere e un libro che fa riflettere.