Avana Killing
Letteratura italiana
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Non solo thriller
Fra le opere, pur eccellenti, di un autore c’è sempre quella che emerge per particolari qualità e questo è il caso di Avana Killing, l’ultimo romanzo di Gordiano Lupi.
Sono sempre stato convinto che i suoi lavori non siano di genere, ma che abbiano caratteristiche tali che vanno oltre una normale classificazione.
E in effetti, anche in Avana Killing, troviamo il giallo, con qualche accenno di horror, ma soprattutto si può rilevare come l’impronta del thriller costituisca solo un’ossatura, un fil rouge, intorno al quale l’autore costruisce storie di assai più ampia portata.
Ho iniziato a leggere in sordina, attento a seguire più che la vicenda, di per sé avvincente, tutti i contorni e gli aspetti che nobilitano questa scrittura e che, giunti al termine, appagano assai di più della naturale curiosità di sapere il nome del serial killer.
Lupi è riuscito a dare una visione della realtà cubana senza enfasi e con pochi appropriati particolari, quasi delle icone che portano il lettore a vedere, magari a suo modo, un mondo che prima gli era anche sconosciuto; in ogni caso, l’impressione che si ricava di una nazione in cui la speranza di cambiamento è da tempo sopita penso sia inequivocabile per tutti.
Si è soffermato, brevemente, e senza indulgere all’estetismo, su aspetti apparentemente di scarso significato, ma che nel loro insieme si ricollegano in modo da formare un quadro esauriente. Tanto per fare un esempio, il riferimento al mezzo di locomozione pubblico, la Guagua, una sorta di invenzione autarchica, affollata di lavoratori, satura di odori corporali, terreno ideale per gli amanti delle toccate a parti del corpo femminile, è realizzato in modo sobrio e non tanto per stupire, ma per far capire.
In questo libro, più che il risentimento di Lupi per un regime dispotico che affama anche il popolo, c’è tutto l’affetto per i cubani, costretti, loro malgrado, a vivere senza libertà e di espedienti, non ultimo la vendita del proprio corpo, vista come l’ultima tappa di un degrado morale di cui gli opulenti turisti stranieri sembrano non accorgersene, anzi ambiscono approfittare.
L’atmosfera, quindi, viene sapientemente ricreata, così che si ha l’impressione di essere già stati a Cuba, di aver visto la vita di quel paese con occhi attenti e con le conseguenti riflessioni.
In questo contesto girano diversi personaggi, ritratti pregevoli di un’umanità mai forzatamente inserita nella trama, ma in perfetta sintonia con la stessa.
E se la figura di Isabel non potrà che esservi simpatica con la partecipazione alle disavventure di una donna seria e onesta, l’ispettore di polizia Gerardo Abril, inesperto alle prese con una serie di omicidi di difficilissima soluzione, sarà un’autentica scoperta.
In questo microcosmo di vite quasi alla deriva non ci sono mai il tutto buono e il tutto cattivo, proprio come nella realtà, e nemmeno il serial killer muove il lettore all’odio o al desiderio di vendetta, perché Lupi lo ha misurato con la pietà, una virtù della massima importanza e purtroppo in estinzione.
Altro aspetto del romanzo è che Lupi propone, non impone, e così anche per la parte horror, con i riti della santeria, la religione pagana dei locali, si è liberi di credervi, oppure no. Al riguardo l’autore sembra dire “ lascia forse il tempo che trova, ma c’è, è una pratica diffusa, e forse esprime il tentativo di un popolo sofferente di trovare sollievo sulla terra, senza rinunciare al credo cristiano che lo promette da morti”.
Il romanzo si apprezza anche per il particolare equilibrio sotto tutti gli aspetti, sia della trama che dello stile, e proprio per questo mi sento di ribadire che Avana Killing non solo è il miglior romanzo di Gordiano Lupi, ma è addirittura un’opera di elevatissimo livello.