Autunno a Berlino Autunno a Berlino

Autunno a Berlino

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Autunno a Berlino, romanzo di Paolo Bertetto edito da Piemme. Nella Berlino turbolenta dei primi anni Venti, due casi di omicidio vengono chiusi in maniera troppo sbrigativa. Uno è quello di Rosa Luxemburg, la celebre rivoluzionaria rapita e poi assassinata in circostanze misteriose nel 1919, al termine della settimana di sangue in cui gli Spartakisti tentano la rivoluzione socialista. L’altro, avvenuto a un anno di distanza, è quello di Lisa Rosenthal, moglie del regista Fritz Lang, uccisa da un colpo di pistola al petto mentre in casa con lei sono presenti il marito e l’amante di quest’ultimo. Nessuno ha mai messo in discussione la tesi del suicidio con cui la polizia ha liquidato l’indagine sulla morte di Lisa. Nessuno è mai andato a fondo sul caso della Luxemburg cercando il vero mandante, che potrebbe annidarsi nello stesso governo. Ma il procuratore capo von Wick non ha intenzione di accontentarsi della verità ufficiale e indaga su entrambi i casi. Addentrandosi nella Berlino notturna, si scontrerà con una cortina di silenzio pressoché impenetrabile, dietro la quale si celano intrecci proibiti tra criminalità, trasgressione e potere.

Paolo Bertetto vive a Roma, dove insegna teoria e interpretazione del film nell’università La Sapienza. Si occupa di cinema da molti anni: come docente (anche nelle università di Torino, Paris 8, Nice e al Centro Sperimentale di Cinematografia) e curatore di mostre. È esperto di Buñuel, Lynch e soprattutto di Lang e del cinema tedesco degli anni Venti, cui ha dedicato tre libri. È stato direttore scientifico del Museo Nazionale del Cinema. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo le più recenti: Lo specchio e il simulacro (Bompiani, 2007, Premio De Lollis Saggistica) e La macchina del cinema (Laterza, 2010). Autunno a Berlino è il suo secondo romanzo, dopo il thriller Cuore scuro (Piemme, 2008).



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Autunno a Berlino 2011-02-20 11:05:13 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    20 Febbraio, 2011
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Giù le mani!

Io ho un principio, e credo sia un saldo intendimento: un romanzo, se vuole essere storico, non deve sconvolgere la Storia, ovvero il reale. Tutti i tipi di manipolazione della Storia, intesa come realtà storica evidente, mi sono molesti.
Paolo Bertetto si occupa di cinema, per questo motivo parla in senso semicompiuto dell'assassinio di Lisa Rosenthal, la moglie di Lang, nella settimana insanguinata del 1919, a Berlino, quando i corpi franchi (I proscritti, vedi mia recensione)arrestarono il volo del movimento spartachista.
Ma creare un romanzo "giallo" sulla morte di Rosa Luxemburg senza nemmeno avere letto un testo storico...perché tale è il convincimento che afferra l'anima del lettore nel percorrere e ripercorrere con gli occhi evidenti incongruità...E' TERRIBILE!
Sono arrivato a pagina 211, lo confesso.
C'è pochissima letteratura sul movimento della Lega di Spartaco anche in ambito storico...è un fatto.
Ma NON SAPERE, lo ripeto a caratteri cubitali, NON SAPERE, citare Liebknecht come ideologo degli Spartachisti e tacciarli di NEOCOMUNISMO!!! Questo è troppo.
Il movimento spartachista era una cosa ed il movimento comunista tedesco era un'altra cosa.
Il libro di Bertetto è una grande sciocchezza!
Vuoi fare un giallo?
INFORMATI!
D'altro lato avevo capito che essendo l'editrice Piemme...
Ma vi prego...se volete qualcosa di bello lasciate perdere questa inutile accozzaglia di sangue e indagini mai svolte e mai esistite.

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