Annabella Abbondante
Letteratura italiana
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Nuova donna giudice
Barbara Perna, nata a Napoli, è giudice civile. Ha lavorato nei tribunali di Lungonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso il tribunale di Roma, presso la sezione fallimentare. Con Annabella Abbondante è al suo primo romanzo, curioso, ironico, e molto avvincente.
Annabella Abbondante. La verità non è una chimera , racconta la storia di vita e non solo di Annabella Abbondante, giudice con un debole per i sofferenti:
“Di cognome faccio Abbondante. E non posso negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e senza virgole, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta. Si, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata. Con questo nome, direte voi. Si capisce il motivo per cui a sedici anni avevo pensato di fare l’attrice comica. Perché, invece, alla fine io abbia scelto di fare il magistrato si capisce meno. Insomma, presto servizio a Pianveggio, provincia di Lucca e faccio il giudice civile. Non sono sposata, non ho figli e sono felice così. E poi che dire? Ho tre dipendenze gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno.”
Un giudice di stanza alla sezione civile, ma con un debole per gli intrighi e per i gialli. Quando l’avvocato Matilde Santangelo le chiede aiuto per trovare il fratello, fuggito da una clinica psichiatrica, non può esimersi dall’aiutarla. Ma facendo ciò, spesso cade in un territorio che non è il suo, pena la sua stessa vita. Ma ad aiutarla ci sono: il fido cancelliere Paolo detto Dolly, il commissario Nicola Carnelutti, e la giornalista Alice. Le incognite sono tante: dove è finito il fuggiasco? Cosa c’entra questa sparizione con l’incendio, appena verificatosi, di un capannone che lei stessa aveva messo all’asta? Incognite su incognite fino alla risoluzione finale, non priva di un certo fascino.
Un giallo che a tratti è anche commedia rosa, ricco di humour e di sottile ironia. La protagonista Annabella Abbondante, è descritta con minuzia di particolari. La trama è sapientemente costruita con incastri che solo al termine vengono sciolti. La prosa è fresca e ben caratterizzata. Una lettura di genere, sottile e precisa, che si legge con trasporto e passione.