A Tor Bella Monaca non piove mai
Letteratura italiana
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ROMANZO DEI GIORNI NOSTRI
A Tor Bella Monaca non piove mai è la storia della famiglia Borri, una famiglia come tante di un quartiere poco conosciuto di periferia in quel della CIttà Eterna.
Il titolo non è riferito alle condizioni meteo che caratterizzano la zona, bensì, in gergo tecnico locale, significa che la polizia non passa mai di lì, che lo Stato è meno che mai presente in un posto come quello, dove la microcriminalità trova il suo habitat ideale per crescere e agire indisturbata e dove le piccole ingiustizie sono all'ordine del gorno.
Mauro è un bravo ragazzo, ha abbandonato gli studi per mancanza di soldi in famiglia e per cercare un lavoro che gli dia maggiore libertà e indipendenza; è appena stato scaricato da Samantha... il motivo? Sempre quello: i soldi, che non ci sono.
Romolo, suo fratello, ha pagato il conto con la giustizia e ora tira a campare in un azienda di motorini ecologici, fa un lavoro che non lo soddisfa, monotono, ripetitivo, noioso... ma riesce a guadagnarsi la pagnotta e quando torna a casa, la casa che condivide con tutta la sua famiglia, Lucia e la piccola Caterina lo attendono, quest'ultima ha due anni e non ha ancora pronunciato una parola, nessuno dice nulla al riguardo, ma tutti pensano e temono la stessa cosa; ci sarebbe bisogno di un dottore, ma... chi li ha i soldi?
Tira aria di cambiamento quando Mauro e i suoi amici decidono di mettere in atto il colpaccio del secolo, quello che stravolgerà completamente le loro vite, quello che finalmente darà loro la possibilità di trovare un posto tanto ambito nel mondo, senza più problemi, senza più pensieri, finalmente serenità, tranquillità e felicità!
Letta così la trama promette bene e devo dire che pensando solo ad essa viene fuori una realtà che si trova in mille famiglie, in mille paesi, in mille quartieri; è pertanto una sorta di denuncia e di manifesto che racconta semplicemente la vita di periferia, la vita di chi non è ricco e cerca di arrivare a fine mese tra sacrifici e sospiri, privazioni e risparmi; la vita di chi non si sente protetto dallo stato nonostante sia un cittadino onesto; e fin qui nulla da dire... ma parliamo dello stile e del modo di scrivere. Passino i pensieri e i dialoghi in romano, che a volte sono anche divertenti, ma la volgarità gratuita presente in certe pagine e la bassezza stilistica che si raggiunge in altre fanno pensare che forse l'autore è meglio che continui a recitare invece che scrivere... inoltre spesso la voglia di denunciare piccole e grandi ingiustizie quotidiane rende il tutto un'accozaglia di pensieri e parole, tante frasi buttate a caso senza ordine o filo logico.
Ahimè, mi attirero l'ira delle folli, ma il mio giudizio su questo libro è negativo: BOCCIato.
Indicazioni utili
Romano di cemento, non di San Pietro
"Che cazzo di posto, Tor Bella: qui non ci sono i sampietrini come a Roma, qui è un'altra cosa, un'altra vita, anche se è la stessa città, anche se sono romano pure io, ma romano di cemento, non romano di San Pietro!"
MARCO BOCCI, celebre attore italiano che ricordo soprattutto per la serie sky di Romanzo criminale, dove interpretava il commissario Scialoja, fa il suo esordio nella narrativa italiana con un romanzo ambientato nelle borgate romane, parlando delle difficoltà che deve affrontare chi ci vive. Lì, cattivi si nasce o si diventa? Questo l'enigma che i protagonisti devono affrontare. Mauro Borri "non si era mai messo nei guai anche se le tentazioni a Tor Bella non mancano mai." Adesso Mauro sta per scoprirlo a sue spese. Da quando Samantha l'ha lasciato per un dottore, Mauro non si dà pace. "Ha l'aria di chi ha capito che i sogni molto spesso rimangono sogni."
Mauro, però, vuole trovare il modo di riscattarsi. Vuole riconquistare Samantha, proponendole un futuro stabile da vivere insieme. Tra i casermoni di Tor Bella Monaca, però, dove Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando l'occasione giusta, la vita è una dura corsa a ostacoli e trovare un lavoro vero è un miraggio nel deserto. "In questo momento non è la forza che conta. Conta la rabbia, il rancore, la merda che hai dentro." Troppe volte Mauro ha visto scomparire le sue speranze. Così, quando gli amici Fabio e Domenico si mettono in testa di rapinare la mafia cinese, è tentato di lasciarsi coinvolgere nell'impresa troppo più grande di loro. Improvvisarsi cattivi, quando si è sempre stati buoni, però, non è un qualcosa di innato. Così, accade che, mentre la famiglia Borri è alle prese con i conti che non tornano, Mauro sfida il destino insieme ai suoi compagni.
Altre storie ed altre sconfitte emergono anche in altri personaggi di questo interessante romanzo.
"A Tor Bella Monaca non piove mai" è un ottimo esordio focalizzato sulla periferia romana, aspra, degradata, viva, piena di storie, di rabbia e di tentazioni. "Ma perché i pensieri più inopportuni sono anche i più prepotenti e riescono sempre a sopraffare quelli più sani e puri?"
Non è certamente un romanzo autobiografico, ma si può riscontrare l'affinità con uno degli antagonisti che Marco Bocci ha dovuto lottare per sconfiggere nella finzione cinematografica della sua carriera di attore. Inoltre, tra il suo nome, Marco Bocci, e quello di uno dei protagonisti di questo romanzo, Mauro Borri, da rilevare c'è una certa allitterazione.