A regola d'arte
Letteratura italiana
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Il Clown
Da un giornalista e inviato di guerra non si può che aspettarsi un romanzo interessante. Stefano Tura ancora una volta non delude le mie aspettative con un racconto che danza tra l'Italia - con il commissario Alvaro Gerace - e la comunità italiana a Londra - con il detective Peter McBride. Uun po' c'è da aspettarselo visto che Tura è corrispondente Rai per l'Inghilterra.
Una storia più italiana che londinese quindi.
La presenza di una doppia indagine, una italiana ed una anglosassone, implica anche il raddopiarsi dei personaggi, agente e sovrintendente, commissario e detective. Tura riesce a caratterizzare diversamente ogni personaggio senza il rischio di sovrapporre le figure.
L'autore rispolvera un grande classico dell'horror. Il Clown. D’altronde la faccia completamente dipinta di bianco, la bocca rossa come se fosse piena di sangue, il loro urlare in continuazione con gli occhi completamente spalancati, fanno si che il personaggio si presti bene a questo genere letterario. Twisty, Pennywise, Joker e Krusty il clown ne sono un esempio.
Mi piace credere che tanti anni di cronaca nera abbiano contribuito ad una scrittura attenta al dettaglio e ad una conoscenza dei bassi fondi, con il conseguente aumento di suspense.
Tura ci offre un'immagine di Londra spaccata a metà. Da un lato troviamo la classe agiata nei quartieri del centro, dall'altra i poveri che abitano le periferie. Naturalmente i due mondi non sono separati e il romanzo ci svelerà tutto il marcio che si nasconde dietro l’ostentazione di ricchezza della classe dirigente anglo-italiana.