999. L'ultimo custode
Letteratura italiana
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Enormi segreti da ben custodire
Un'affascinante narrazione che molto ben s'intreccia con l'epoca storica dei Medici di Firenze, di Pico della Mirandola, del genovese papa Innocenzo VIII e di altri personaggi reali e immaginari che rievocano le rocambolesche, e spesso tragiche, vicissitudini di quel periodo di transizione tra il Basso Medioevo e il Rinascimento. La descrizione accurata dei luoghi e delle genti, corroborata da una ricca dovizia di particolari, rende la lettura facile e interessante e buon ripasso dei fatti di quell'epoca.
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Peccato per le ultime 50 pagine
Ma che capita ultimamente? Il libro ha un buon inizio, tiene sul mezzo ma il finale chiude con troppa velocità e foga... perchè? perchè Martigli mi fa un inizio dove mi spieghi per filo e segno ogni oggetto nella stanza papale e poi nel finale... non si capisce niente, "buttato là".
Comunque a parte il finale il libro e a parte alcune saccenterie di troppo (insomma se voglio un libro di storia vado a prendermelo) il libro è bellino e mi ha fatto conosce un personaggio Pico della Mirandola che non conoscevo anche se a volte è un po' troppo enfatizzato e un po' troppo stilizzato. Insomma io all'amore di Dante e Beatrice, lo stil nuovo e amori impossibili credevo da bambino e quindi la storia d'amore del libro mi sembra un po' arruginita, non reale.
Quindi io dico NI a questo libro che è un misto tra SI e NO diciamo che va bene senza pretendere troppo.
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bello, ma perde i colpi sul finire..
Lo stile di Martigli mi piace molto, preciso, mai superficiale ed al tempo stesso fluido e scorrevole. Anche la storia è ben strutturata con numerosissimi riferimenti storici su papa Innocenzo VIII, Alessandro VI Borgia, Cristoforo Colombo, Franceschetto Cybo, Lorenzo de' medici ed ovviamente il protagonista Pico della Mirandola.
Il genio di Pico lo porta a scrivere due testi che a suo parere sconvolgeranno la storia del nostro pianeta, almeno per come era stata concepita nel XV secolo dalla religione cattolica che la faceva da padrona ed aveva costruito un mondo che gravitava intorno al Dio cristiano ed al papato. Le 999 tesi di Giovanni Pico possono essere riassunte in due argomenti principali: 1) il vero Dio cratore del cielo e della terra non è quello con la barba bianca, ma la Madonna. 2)Tutte le religioni monoteiste sono uguali. Ovvia la reazione dei papi (Innocenzo VIII prima e Alessandro VI poi) che lo vorrebbero incenerito, ma Pico riesce a sfuggire alle loro trappole.
Interessante anche la narrazione di due storie parallele, una ambientata alla fine del XV secolo e l'altra nel 1938 con le SS alla ricerca dei manoscritti di Pico.
Purtroppo la trama ben tessuta perde i colpi sul finire: le ultime 50 pagine, dove i nodi vengono al pettine, sono liquidate in modo troppo frettoloso e resta molto amaro in bocca. Il libro è costituito da capitoli brevi con la data del giorno nel quale si svolgono i fatti. Nella parte finale però gli anni volano in poche pagine come se lo scrittore avesse improvvisamente fretta di scrivere la parola fine. Forse doveva andare in bagno.
Nel complesso comunque più che sufficiente
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Le 999 tesi mai svelate
Un altro libro che si aggiunge al filone dei thriller storici ed esoterici pubblicati fino ad oggi.
Si tratta di un mistero nascosto per secoli.
Pico della Mirandola nel 1486 scrisse 900 tesi che furono dichiarate eretiche dalla Chiesa, ma altre 99 molto più importanti sono rimaste segrete. Si aspetta solo il momento più opportuno per svelarle.
Questo romanzo storico in svolge in tre distinti momenti temporali, in diverse località e tra amori, rivalità e morti sospette che vedono come autori e talvolta anche personaggi re, papi, fascisti e belle donne.
Il segreto viene a poco a poco svelato, ma mantiene un fitto alone di mistero.
Il racconto è molto fluido e di veloce lettura.
I particolari narrati nella fine del 1400 sono molto interessanti e ci fanno capire come si sia sviluppato il pensiero fino ai giorni nostri.
Si assiste allo scontro tra la Chiesa e la nobiltà del periodo descritto.
Un altro punto a favore è stata l’aggiunta dei personaggi nell’anno 1938 così facendo l’autore si è ricollegato ai maggiori esponenti del Terzo Reich.
Proprio queste tesi faranno gola ai nazisti e con queste cercheranno in tutti i modi di ricreare la storia secondo i loro scopi ed a favore del movimento nato in Germania.
Fin verso alla fine il romanzo si fa leggere velocemente e di gusto. Mi ha tenuta praticamente incollata alle pagine con il fiato sospeso in attesa della scoperta straordinaria, purtroppo però nelle ultime cinquanta pagine circa c’è stato un cambiamento di stile.
Il romanzo si concentra su troppi fatti storici tralasciando la sorte dei protagonisti, che verrà di seguito svelata in poche righe e confondendo, a mio parere, il lettore.
Inoltre la frase misteriosa non l’ho assolutamente capita, anche se mi sono fermata per diversi minuti per cercare di interpretarla.
Davvero mi dispiace, ma questo libro mi ha lasciato l’amaro in bocca, con questo non voglio dire che Martigli non sia un bravo scrittore, anzi!
Secondo un mio parere il finale del libro doveva essere più curato.
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- no
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Bah
Le premesse erano intriganti, per cui mi aspettavo tanto.
Sicuramente piacevole lettura e buon approfondimento storico, ma... definirlo giallo mi sembra un po' troppo pretenzioso.
Interessante il continuo passaggio da un periodo storico all'altro e soprattutto "efficace" nel mantenere alta la concentrazione del lettore, altrimenti sonnecchiante.
Mi aspettavo molto di più anche se capisco bene che trattandosi di romanzo che si basa su fatti storici sia difficile incastonarci eventi di fantasia di un certo rilievo.
Peccato.
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Tutto è relativo ...
Il libro di Martigli riprende le atmosfere eretiche (o illuminanti, quetione di punti di vista)proprie del Codice da Vinci, ma riferendole a personaggi storici reali, nonchè a situazioni effettivamente accadute. In tale ambito Martigli ci fa riscoprire il personaggio Pico della Mirandola, personagio noto ai più per la proverbiale memoria, ma che in realtà fu una delle più grandi menti filosofiche e scentifiche della sua epoca. Il libro ripercorre, romanzandola, ma nanche troppo, la vita di Giovanni della Mirandola in relazione al suo pensiero di divinità universale, pensiero che egli effettivamente raccolse nelle sue tesi. A tali vicende storiche il bravo Martigli collega la vera trama romanzesca della sua opera, trasmigrando tali segreti in un'Europa alla soglia del più cupo e drammatico periodo della storia moderna: il nazismo e la seconda guerra mondiale.
Nell'insieme un libro più che piacevole.
Tutto è relativo...
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999 L'ultimo Custode
Quando ho acquistato il libro le mie aspettative erano alte ed una cosa mi ha lasciato un po' perplesso, per tre volte ho letto le prime pagine e per altrettante volte ho lasciato la lettura del libro.
Cominciando la lettura mi sono subito sentito spiazzato da un racconto articolato su due periodi storici molto differenti, la Firenze dei Medici e di uno Stato pontificio corrotto, con in parallelo l'Italia fascista antecedente alla II Guerra Mondiale; spiazzato perchè anche se tutto è legato da un libro di Giovanni Pico di Mirandola le due storie rimanevano inconcludenti una nei confronti dell'altra.
Il libro rimane molto lento ed è caratterizzato per entrambi i periodi storici ad una caccia all'uomo e ad un libro.
Lo stile di scrittura non mi ha entusiasmato in quanto per l'appunto molto lento e senza colpi di scena tale da renderlo quasi tedioso...il contenuto è la ormai fritta e rifritta, con olio esausto, origine della religione cristiana con il coinvolgimento seppur a distanza delle altre due religioni monoteiste.
La mia delusione è stata davvero grande ... anche se forse le Tesi del Pico possano avere un barlume di credibilità, ai posteri l'ardua sentenza.
Buona lettura.
Syd
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Scarso
Incuriosita dalla trama, che sembrava molto avvincente, mi sono decisa a comprarlo e alla quindicesima pagina sono rimasta basita: un trionfo di avverbi in -mente e "d" eufoniche a profusione. Simili errori sono tipici di un principiante. Per quanto riguarda la storia, non mi ha convinta molto, ma dal momento che amo il Rinascimento italiano ho apprezzato la ricostruzione storica e la poca "pesantezza" con cui sono narrati gli eventi. Ho faticato non poco a concludere la lettura e alla fine mi sono pentita dei soldi spesi.
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Poco interessante
Mah... leggendo le varie recensioni mi sono convinto a comprare questo libro. Finito in pochi giorni ma è stata una lettura non così esaltante. Concordo pienamente con la recensione in cui si critica il ritmo blando della storia e aggiungo che i personaggi sono molto poco caratterizzati. Si aspetta chissà quale rivelazione alla fine ed invece si rimane profondamente delusi.
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Ultimo custode
Andando controcorrente rispetto alle precedenti recensioni, devo dire che questo libro ha tradito le mie aspettative... credevo di imbattermi in un romanzo avvincente e stimolante, ho trovato invece un ritmo blando, poche emozioni e una scrittura che non mi invogliava a proseguire nella lettura... Il finale riserverà delle sorprese?, direte voi... No, nessun colpo di scena, nessuna rivelazione... Vista la quantità di romanzi del genere, consiglio senz' altro di volgere le attenzioni altrove