SB 15395. Storia di un redattore
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Una favola per adulti
Se si pensa alle favole non si può non fare riferimento ai racconti che ci è sempre piaciuto ascoltare, brevi e semplici ma ricchi di fantasia e saggezza. Racconti orali narrati di generazione in generazione, che nella loro evoluzione scritta (soprattutto con La Fontaine) assumono uno stile a volte anche molto elegante e acquisiscono personaggi con una caratterizzazione psicologica marcata pur nel mantenimento dell'allegoria.
Perché parlo di favole? Perchè questo bel libro si può definire una favola moderna per adulti. Una favola, perché ne ha tutte le caratteristiche strutturali e stilistiche. Moderna, perché pone al centro della storia direttamente l'uomo. Per adulti, perché il contenuto e la morale (ogni favola, ricordiamoci, ha la sua morale) sono significativamente indirizzati a un lettore maturo.
Chi è il redattore SB 15395? Il suo nome è composto dalle iniziali dell'uomo che gli è affidato e dal numero del giorno della sua vita che dev'essere descritto. Il suo compito, redigere il diario minuzioso di questa giornata.
Se devo individuare, fra i molti argomenti affrontati dall'autore, un tema centrale, questo è il tempo. In tutti suoi significati e declinazioni. Degno di nota è il bell'episodio del passaggio del testimone da padre a figlio, redattore del giorno prima e del giorno attuale, metafora della tradizione e della trasmissione dei compiti da una generazione all'altra. Poi i tre giorni di vita del piccolo redattore, essere fantastico con caratteristiche decisamente umane, che deve fare memoria di una giornata dell'uomo che gli è affidato, registrandone ogni attimo, ogni gesto, ogni pensiero e finanche la temperatura esterna e la percentuale di umidità nell'aria: un giorno per l'apprendimento del mestiere, uno per il lavoro e l'ultimo per il riposo. Il percorso della giornata terrena, dall'alba al tramonto. Infine, la vita umana di Simone Bennati, la cui parabola sorprendente lascerò alla scoperta del lettore. Tutto è metafora del tempo vitale. Quasi l'intero tempo del romanzo appartiene alla stessa metafora. Insieme al tempo, e sua diretta conseguenza, la memoria.
" Era inutile, o in gran parte sprecata, una vita di cui non si ricordasse quasi più niente, se non qualche vaga impressione, qualche sfocata immagine" (pag.35). Così il piccolo redattore è il responsabile - più che un angelo custode, che sovraintende alla nostra buona sorte - della conservazione dei ricordi umani. Un custode della memoria. Viene in mente, con altro stile e altro genere letterario, Modiano e i suoi fantasmi che attraversano le vite altrui cercando risposte e salvezza. Qui niente fantasmi, ma un finale salvifico a sorpresa.
Una piccola nota a parte merita la "chicca" di un giallo all'interno del fantasy. Godibile e con tutti i crismi, quasi a volerci dire (favola nella favola) che i libri più belli sfuggono a qualsiasi classificazione.