L'ultimo vampiro
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Una generazione di cacciatori di vampiri...
Un libro controverso e che lascia numerosi spunti a colorite riflessioni...
Oddio il nostro autore oltre che ad avere una fantasia illimitata, possiede anche una concezione dei vampiri che non è quella usuale.
Nella tradizione letteraria Dracula e i vampiri che in generale son derivati da lui, sono esseri malvagi che succhiano il sangue degli umani per continuare la loro demoniaca esistenza, un'esistenza che si svolge il giorno dentro la bara e la notte a caccia di vittime da succhiare e dissanguare...
Le creature della notte, malvage e da sopprimere...
In questo libro si parla di cacciatori di vampiri: il padre è un famoso cacciatore che lascia ai due figli maschi la sua "pesante" eredità, iniziandoli a un'attività estremamente pericolosa: uccidere i vampiri.
La loro missione principale consiste nello scovare l'ultimo vampiro esistente sulla terra e toglierlo di mezzo; dopo di che saranno liberi di vivere pacificamente, poichè hanno estirpato la malvagità e la violenza dal mondo.
Ma le cose non andranno esattamente come loro sperano; l'ultimo vampiro, sotto le spoglie di un mite e improbabile frate, nutrito da tutta la comunità, inoffensivo...viene soppresso, nonostante tutto...
e a questo punto scatta "la vendetta cosmica".
I due cacciatori di vampiri si troverano trasportati in un universo parallelo, una specie di oltretomba
in cui fra esperienze mistiche e mutazioni fisiologiche "sconteranno" il loro peccato..
il peccato di aver ucciso l'ultimo vampiro che a quanto pare aveva il sacrosanto diritto di vivere..
Appassionata difesa dei vampiri? Pare di si, almeno questa è l'impressione che ho ricevuto..
Non mi sento di svelare altro per chi volesse cimentarsi in questa lettura sappia che è genuina, unica e non simile a nessun altro tipo di libro riguardante i vampiri.
In sistesi, vorrei esprimere qualche considerazione personale: trattandosi di un'opera di fantasia, certamente l'autore può scrivere e immaginare ciò che vuole, ciò che è originale e in usuale è sempre gradito al lettore; tuttavia in certi punti del libro la narrazione risulta piatta...e non è creato il pathos necessario che si prova durante la lettura di un horror...
Alcuni concetti sono inspiegabili, perchè si ha l'impressione che il confine tra il bene e il male non sia più presente o almeno non sia importante evidenziarlo: infatti uno dei personaggi, caduto nel terribile limbo afferma:
"La conoscenza è la fine dell'eternità" e ancora "Il trionfo del bene è la nascita del male".???
Consiglio questo libro, con qualche piccola riserva agli amanti del genere horror. (Esclusivamente per adulti, visto le concezioni morali, molto discutibili che vi sono espresse ).
Saluti.
Ginseng666