Narrativa italiana Fantasy Inferno. I Canti delle terre divise
 

Inferno. I Canti delle terre divise Inferno. I Canti delle terre divise

Inferno. I Canti delle terre divise

Letteratura italiana

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Il primo romanzo di una trilogia fantasy. Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'Inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso.



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Inferno. I Canti delle terre divise 2018-05-07 13:07:15 Mollybooks_
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Mollybooks_ Opinione inserita da Mollybooks_    07 Mag, 2018
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Inferno sulla terra

Si tratta di una trilogia dispotica che si rifà alla Divina Commedia di Dante e già da questa premessa mi chiedo come si faccia a non esserne attratti !!!?
Io personalmente ne sono rimasta affascinata! Una storia ricca di colpi di scena, avventura e fantasia. Sicuramente frutto di una creatività stupefacente. L'autore italiano Francesco Gungui ha creato un mondo totalmente nuovo in cui l'Europa è diventata un'enorme nazione comandata dall'Oligarchia. La miseria, la criminalità e la morte aleggiano per tutta Europa mentre le famiglie benestanti vivono in Paradiso, che come dice il nome è un luogo idilliaco.
Ho amato tutto di questi libri !!! Solo un particolare avrei preferito approfondire: l'amore tra Alec e Maj. Personalmente non amo gli amori "colpo di fulmine" del tipo "non ti conosco ma so di amarti e che farei di tutto per te".
Purtroppo accade proprio questo.
Una pecca forse non troppo piccola ma che può benissimo essere sorpassata considerando il resto della storia. Conclusione:CONSIGLIATISSIMO!!! (Soprattutto a chi è piaciuto Hunger Games, Maze Runner, Divergent...)

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Romanzi dispotici
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Inferno. I Canti delle terre divise 2016-08-08 12:36:57 Manuela Vitale
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Manuela Vitale Opinione inserita da Manuela Vitale    08 Agosto, 2016
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Un inferno deludente

Mi stavo affezionando a questo libro, devo ammetterlo. Mi è sempre piaciuto Dante, adoro il suo Inferno e anche Gungui deve amare molto il grande padre della lingua italiana poichè dimostra fin da subito analogie forti e perfette fra l'Inferno dantesco e il nostro mondo. Il genere è fantasy, senz'ombra di dubbio, ma rientra anche nel genere distopico, se vogliamo. Il tutto è ambientato in un tempo leggermente indefinito, non è chiaro al 100% in che epoca siamo ma è senz'altro futuro. Il protagonista è Alec, un povero ragazzo che vive in un'Europa del futuro e cerca di tirare avanti insieme alla sua famiglia. Non trovandosi nei quartieri più alti, vede scene dall'Inferno, che non è nient'altro che una prigione. L'ho trovata un'idea originalissima, bella, di forte denucia sociale. In pratica, i prigionieri, a seconda del crimine o dei crimini commesi, sono smistati nei vari gironi, che sono descritti molto bene. A essere sincera, mi aspettavo qualcosa in più da Lucifero ma non si può avere tutto dalla vita. Il libro è intenso finchè Alec non arriva in paradiso. Quando poi Alec conoscerà Maj, un'abitante del paradiso, le cose diventeranno meno chiare, e seguire la storia sarà più difficile. Inoltre, la storia d'amore su cui si basa la trilogia è bella, senz'altro, ma non si capisce come fra i due scocchi la scintilla; è come se i due fossero pronti a morire l'uno per l'altro da un'ora all'altra. Un vero peccato, secondo me, perchè l'ambientazione era tra le migliori del fantasy italiano e consiglio la lettura del libro anche solo per questo, perchè davvero merita. Si notano durante la lettura piacevoli stoccate alla politica italiana e non, senza mai sfociare nell'eccessivo. Il pezzo che ho riportato di sopra non è casuale, è un estratto della parte finale e riassume le problematiche e i pregi del libro: un bello stile, bei personaggi, ben strutturati ma con una storia d'amore, che dovrebbe essere la colonna portante, purtroppo, non abbastanza forte (e a mio parere, troppo sdolcinata). La storia continua con altri due libri: Purgatorio e Paradiso. Quindi, l'autore sta seguendo lo stesso percorso di Alighieri e, in alcuni punti, si potrebbero accostare Alec e Dante (ma non esageriamo). Spero che in "Purgatorio", l'autore riprende quella coerenza fra le azioni che dalla seconda metà di "Inferno" è mancata. Consiglierei questo libro soprattutto ai ragazzi, così che si avvicinino al mondo dantesco ma anche a qualche appassionato che vuole vedere fin dove Gungui è riuscito a spigersi.

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Inferno. I Canti delle terre divise 2014-09-22 17:40:12 Vivix
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Vivix Opinione inserita da Vivix    22 Settembre, 2014
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Un inferno vero e proprio

Volevo dare una possibilità a questo libro (non che mi convincesse particolarmente) ma era stato pubblicizzato molto e l’autore è italiano. Be’, meglio non averlo mai fatto.
La storia è più o meno originale ed ha un gran potenziale, il problema è che non viene affatto utilizzato, anzi tutto è trattato in maniera così superficiale che ne esce un obbrobrio.
La narrazione entra subito nel vivo e su questo non ho nulla da ridire, ma l’autore non può far innamorare i due ragazzi in una pagina, soprattutto visto che sarà proprio questo sentimento che li spingerà a mettere in discussione tutto il mondo che hanno conosciuto fino ad allora. Quando i protagonisti sono arrivano all’Inferno ho sperato in un miglioramento che però non c’è stato. Nemmeno quelli che per lo scrittore erano “colpi di scena” mi hanno lasciato nulla.
Credo che il problema fondamentale di questo volume sia però la scrittura: descrizioni caotiche che servono solo a confondere le idee, dialoghi quasi sempre banali, narrazione piatta e noiosa.
I personaggi sono figure evanescenti senza identità che un attimo prima sono nella disperazione più nera e quello dopo tutto è passato.
Arrivare all’ultima pagina è stata davvero una fatica immane, non lo consiglio a nessuno.

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Inferno. I Canti delle terre divise 2014-06-29 15:23:14 ClaryDixon
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Opinione inserita da ClaryDixon    29 Giugno, 2014

pesante e troppo simile ad Hunger Games

Credevo che avrei letto un libro originale, diverso, particolare. Non ho mai amato la Divina Commedia anche se non l'ho neppure odiata e quindi un libro distopico per ragazzi che è ambientato nella Inferno di Dante sembrava essere qualcosa di veramente rivoluzionario. Peccato che la lettura sia pesante, che a volte fatico a comprendere ciò che c'è scritto e che non sono riuscita nemmeno a finirlo perché davvero non ne potevo più. La cosa che mi ha più scocciato è che si tratta di uno sfacciato tentativo di copiare Hunger games... mi chiedo perché degli scrittori che si definiscono tali debbano copiare l'idea di un altra persona. L'unica cosa che ho trovato di positivo in questo libro è che l'ho pagato solo 4 euro.

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Inferno. I Canti delle terre divise 2014-05-06 22:03:44 F.Angeli
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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    07 Mag, 2014
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LA PAURA E' L'INFERNO

Inferno è il primo libro della nuova saga fantasy di Francesco Gungui, I canti delle terre divise. Come suggerisce il titolo, il romanzo si ispira alla celeberrima Divina Commedia: l'inferno non è altro che una prigione dove vengono condannati i criminali, e a seconda dei loro reati vengono assegnati a gironi diversi. E' un'idea molto potente, che fa cadere l'occhio sulla copertina e stimola il lettore a comprarlo, cosa che suggerisco dato anche il prezzo ridotto di 5 euro. I protagonisti della vicenda sono due ragazzi che vivono in condizioni diverse: Alec lavora in un casinò ad Europa, una regione dove regnano miseria e povertà, Maj invece vive nel Paradiso, dove c'è una scarsa conoscenza del mondo esterno e soprattutto dell'Inferno. I due ragazzi si incontreranno e si innamoreranno l'un l'altro, tanto da spingere Alec a cercare di salvare Maj dall'Inferno in cui finirà venendo ingiustamente accusata.

La storia raccontata rievoca altri libri celebri, come Hunger Games e ovviamente la Divina Commedia, distinguendosi comunque e mantenendo la sua originalità. La discesa all'Inferno di Alec e Maj mantiene col fiato sospeso e offre una godibile visione di una società distopica dantesca, in cui vivono interessanti personaggi e hanno luogo vicende originali: Gungui inserisce nel libro una storia omosessuale che risulta essere innovativa e apprezzabile, differenziadosi dalla maggior parte dei fantasy in cui è difficile trovare qualcosa del genere.

Il libro non è privo di difetti comunque: nella società distopica ideata da Gungui la Divina Commedia risulta essere ignota ai suoi abitanti, eccetto per le persone che coprono una carica elevata. Ciò a mio parere risulta essere una cosa molto improbabile: sarebbe difficilissimo celare a tutti un'opera rinomatissima come la Divina Commedia, chi non la conosce? La sua storia verrebbe almeno trasmessa a voce anche se venisse vietata la vendita dei libri. A mio parere Gungui è stato troppo sbrigativo nel descrivere ciò, però non ho voluto penalizzare la valutazione per questo motivo, nei libri successivi la questione potrebbe essere spiegata. Inoltre lo stile di Gungui non è perfetto, diverse domande retoriche appesantiscono la lettura delle pagine e non sempre le pagine scorrono bene.

I capitoli sono spesso carichi di vicende significative, arricchite da conversazioni stimolanti, soprattutto durante il tempo di permanenza all'Inferno. Ne riporto una:

"Io non so più chi sono."
"Non ha importanza! Non devi pensare a chi sei, devi pensare a sopravvivere."
"Ma che senso ha allora? Sopravviviamo per cosa?"
"Per uscire da qui, per tornare libere."
"E poi? Cosa ci aspetta dopo? L'Inferno è anche lì fuori, impieghi più tempo per morire, ma è tutto uguale!"

Inferno di Gungui ha un ottimo potenziale, che non è stato sfruttato a pieno ma che ha raggiunto comunque un discreto livello di espressione. Si spera che il livello dei libri successivi crescerà, la saga promette molto bene. Caldamente consigliata ai ragazzi e agli appassionati del genere.

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