Il sacrificio. I regni di Nashira
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 4
un po' meglio
Dopo due libri abbastanza strazianti, questa serie sembra finalmente aver preso un po’ di spinta.
Probabilmente è principalmente dovuto al fatto che la protagonista Talitha sembra finalmente essere maturata e dimostra i suoi diciannove anni, non dodici. Il cambiamento è piuttosto brusco, ma rende il suo personaggio più sopportabile e umano.
Piuttosto irritante è invece la posizione dell’autrice –e di Saiph- nei confronti di Talitha stessa. Tutti i suoi errori e le sue malefatte vengono giustificate e nemmeno valutate come uno sbaglio. “Tu non hai sbagliato. Hai fatto ciò che ritenevi giusto. E ti sei fermata in tempo, prima che fosse troppo tardi”. Talitha HA sbagliato, si è comportata come un’assassina, nemmeno come una guerriera, e si è fatta dominare dall’odio e dalla sete di vendetta. E si è fermata in tempo rispetto a cosa? No, la ragazza ha sbagliato di grosso, che poi d’ora in poi cerchi di redimersi sicuramente è ammirevole e per questo ho apprezzato il suo voto di non uccidere.
Ma il vero personaggio che rende questa storia migliore a questo punto è proprio Saiph, che prende in mano la sua vita, assumendo finalmente una personalità nettamente distaccata da quella di Talitha. Il ragazzo sceglie alla fine di sacrificare i suoi progetti per il bene degli abitanti di Talaria e le sue scelte gli rendono onore. Certo, tutta la storia del messia ricalca pesantemente le vicende di Gesù Cristo in persona e il giovane sembra più seguire l’ombra della profezia che la propria volontà, ma ho molto apprezzato il suo altruismo e la sua prontezza.
Altro aspetto positivo: i personaggi sembrano staccarsi un po’ dai loro alter ego del Mondo Emerso, apparendo indipendenti. Un po’ tardino, ma meglio tardi che mai.
Tornando alle debolezze che hanno caratterizzato tutti e tre i romanzi: anche questo pecca di mancanza di realismo in diversi punti (mi sembra dura distinguere il giorno del proprio compleanno quando si è fuggiaschi da mesi) e di esagerazione negli ostacoli che trovano i protagonisti, spesso dovuti alla loro stessa stupidità (se vi intrufolaste in un luogo proibito, lascereste la porta aperta ad indicare al mondo che ci sono intrusi?)
Ormai manca un solo romanzo a completare la serie quindi non credo di poter valutare positivamente la quadrilogia, tuttavia il prossimo volume potrebbe essere ancora un gradino sopra a questo e rientrare nei canoni della Troisi ai quali sono avvezza.
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Diverse versioni della stessa storia
Niente da fare, confermo quanto ho detto nelle recensioni dei 2 precedenti volumi: già visto, già letto!
Sembra proprio che la scrittrice sia a corto di idee. Certo, se non avessi letto le trilogie sul Mondo Emerso questo libro mi sarebbe piaciuto tantissimo, ma purtroppo continuo a trovare similitudini veramente palesi!
Questo fatto mi disturba veramente tanto, al punto che non so fare altri commenti su trama, contenuto, scorrevolezza! Speravo fosse la conclusione, invece a quanto pare c'è un quarto libro... Odio lasciare le letture a metà, quindi al 90% leggerò anche il seguito, ma poi basta, con Licia ho chiuso! E' un vero peccato che una brava scrittrice del Fantasy italiano si sia ridotta a dare diverse versioni della sua prima e bellissima trilogia...
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Ogni libro va giudicato per quel che è
Per la cover ho solo una parola: stupenda. Barbieri non si smentisce e crea un nuovo capolavoro. La cosa bella delle sue copertine è che non sono slegate dal libro, come spesso accade, anzi, è come se riuscissero a riassumerlo in un immagine. Il volume, purtroppo, non è stato perfetto quanto la cover. In realtà non c’è nessun aspetto veramente negativo, ma dalla Troisi mi aspetto sempre la perfezione; che ovviamente non è per niente facile da raggiungere. La gran parte della prima pezzo di storia non mi ha entusiasmato particolarmente e mi è sembrato che accadesse poco o nulla. La sensazione ha continuato a persistere nella seconda parte, anche se si è ridimensionata; infine, la terza mi ha tenuto letteralmente incollata alle pagine col fiato sospeso: è un susseguirsi di azione e colpi di scena. Come nel precedente, la storia non è narrata solo da Talitha e Saiph (che in questo libro è decisamente protagonista) ma anche da Megassa, Grele, Petra e qualche altro personaggio minore. Come sempre sono tutti caratterizzati alla perfezione, anche quelli secondari, anzi mi è particolarmente piaciuto il modo in cui l’autrice è riuscita a descrivere il padre della contessina e la Madre dell’Estate. Ho davvero molto apprezzato anche l’introspezione di Saiph: il suo desiderio di salvare Nashira e Talitha, di portare la pace, il coraggio di sacrificarsi per un obbiettivo più grande. Anche se in questo volume la sua vicenda non è particolarmente originale (dal momento che rimarca quella di Gesù) la Troisi è riuscita a farmi percepire le sue paure, speranze, sensazioni e pensieri molto più della Bibbia o di un mare di film per cui mi è piaciuta tanto. Particolarmente toccante la morte di Kalatwa e l’ultimo incontro tra Talitha ed il femtita. A volte alcune descrizioni le ho trovate un po’ approssimative o ho avuto difficoltà a seguirle ma ciò era dovuto al fatto che si tratta del terzo volume perciò molti paesaggi erano stati già raccontati, eppure avrei gradito che la Troisi vi si soffermasse un po’ di più. Come solo lei sa fare, Licia è riuscita ad unire il fantasy con problematiche assolutamente reali come la corruzione del potere temporale e spirituale, la possibilità di ignorare le differenze per vivere in pace. Qui la mia recensione si fermerebbe se si trattasse del libro di una scrittrice a me sconosciuta, ma così non è. Ho davvero cercato di vedere questo volume come unico ma non ci sono riuscita completamente. Come nel precedente mi sono balzate agli occhi situazioni e vicende troppo simili a quelle delle Cronache del Mondo Emerso, soprattutto per quanto riguarda Talitha. Un esempio lampante è quando Saiph si trova solo tra i Beati e si lascia andare con Lakina, l’ho trovato assolutamente identico all’episodio di Sennar nel Mondo Sommerso con Ondine. Tuttavia, ho deciso che ogni libro merita di essere giudicato singolarmente perciò non ho tenuto conto di questo aspetto nella valutazione finale.
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Soddisfatta a metà
Sono rimasta soddisfatta solo in parte da questo libro. Ovviamente ho letto i due libri precedenti (se non li leggi non capisci praticamente nulla della storia).
I personaggi sono spiegati molto bene e sono davvero tracciati in modo molto definito, sia i "buoni" che i "cattivi" del libro. In particolar modo sono rimasta piacevolmente colpita dal personaggio di Saiph, personaggio non principale nei due libri prima, ma in questo decisamente protagonista.
Dall'altro lato, nonostante i paesaggi fantastici ed i mondi di Nashira siano molto belli ed ammiro la creazione della scrittrice, si assomigliano troppo con le trilogie del mondo emerso.
Altro lato così così: tenendo conto che non si tratta di una trilogia ma i libri saranno 4, (quindi non c'è un finale definitivo in questo libro) l'ho trovato un po' "diluito" .
Per il resto, buona lettura