Angel
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 5
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Angelo senza ali
Quando ho visto questo libro in libreria, mi hanno colpito da subito diverse cose…
Innanzi tutto il titolo con il suo stile mi ha ricordato qualcosa di antico e misterioso. Quando ho tolto il libro dallo scaffale non ho potuto non rimanere colpita dalla copertina bianca e dall’occhio che risulta moto evidente… non potevo non esser curiosa!
Infine quando ho letto brevemente la trama e ho visto che la storia è ambientata interamente in Italia e precisamente a Viterbo, non ho potuto resistere!
Così anche questo libro è diventato parte della mia collezione.
Da subito l’ambientazione è chiara: ci sono angeli che vivono in mezzo alle persone comune, adeguandosi ma restandone, allo stesso tempo, separati, una casta di pochi. E poi c’è Vittoria, un angelo nato senza ali. Lei viene esclusa dalla società di cui però fa parte, in un limbo indefinito. È tecnicamente un angelo, ma il suo aspetto e soprattutto l’assenza di ali, non la rendono uguale agli altri e perciò esclusa.
Ovviamente non si può parlare di angeli senza che, dopo poche righe, appaiano i demoni, più o meno cattivi.
Cadere nelle stereotipo quando si tratta di personaggi sembra quasi inevitabile oggigiorno, e anche in “Angel” devo dire che ci sono diversi tratti che ormai troviamo in ogni angolo o, meglio, in ogni libro, ma ammetto di non aver avvertito quel disagio quando tutto è semplicemente troppo perfetto e quando leggevo, quasi mi dimenticavo dei difetti o delle stonature che avevo trovato.
Certo, forse lo stile andrebbe ritoccato qua e là, ma devo dire che l’età della scrittrice gioca decisamente a suo favore. Avrà tutto il tempo che vuole per migliorarsi, nonostante sia già molto brava e lo stile che usa scorrevole e a tratti divertente (come quando c’è una conversazione in chat).
In conclusione, complimenti alla scrittrice e allo splendido lavoro che ha fatto!
Non vedo l’ora di leggere il seguito!
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Decisamente piacevole
Finalmente un romanzo, per adolescenti sì ma diverso dai soliti.
Una trama dallo stile semplice per una storia meravigliosa, ricca di sentimento, emozione e originalità. L'unico neo, ma piccino piccino, è Guglielmo che, essendo un demone, lo avrei preferito un po' più cattivo ma considerata la sua età e l'età della scrittrice non è certamente un difetto.
Consigliatissimo!
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Angel
Angel è un romanzo per adolescenti ambientato a Viterbo e narra la storia di Vittoria (scritto in prima persona) l'unico angelo senza ali che un bel giorno incontra un ragazzo bello e misterioso. Naturalmente non si tratta di un comune ragazzo ma qualcuno di molto pericoloso (Tema dell'amore impossibile e le difficoltà per coronare il sogno d'amore.) che le ruberà il cuore.
Se siete abituati a trame un po' più realistiche e uno stile di scrittura più maturo meglio lasciare stare questo libro perché anche se scorrevole si nota che l'autrice è agli esordi e la trama risulta scontata e priva di colpi di scena. Anche la caratterizzazione dei vari personaggi non brilla molto.
Molte cose restano in sospeso infatti l'autrice non fornisce alcuna spiegazione per la mancanza delle ali di Vittoria o notizie sui rapporti tra angeli e demoni (di come sono organizzate le loro comunità e via di seguito).
L'idea di base non era male ma andava sviluppata in maniera più approfondita e curata (Speriamo nel sequel). Le vicende sentimentali occupano gran parte del romanzo mentre la questione "omicidio" viene relegata a pochissime pagine nella parte finale (quasi ti dimentichi che qualcuno sia stato ucciso).
Una lettura semplice consigliata ad un pubblico molto giovane o a chi non si fa troppe domande su certi comportamenti o situazioni.
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PIACEVOLE LETTURA
La giovane età dell'autrice si evidenzia nella freschezza dello stile utilizzato, immediato e di facile lettura; molto dialogo diretto e un linguaggio prettamente giovanile che rispecchia pienamente l'identità adolescenziale della protagonista e del suo punto di vista sul mondo. Compresi i richiami alla musica contemporanea, che servono ad avvicinare ulteriormente i lettori del target principale.
Le stesse descrizione dei personaggi, soprattutto di Guglielmo, a volte enfatizzate eccessivamente e ridondanti, se considerate sotto questa luce non stonano e si amalgamano bene nel contesto della storia. Lo stile narrativo è la prima persona, di una ragazzina della scuola superiore, la cui realtà è espressa in modo molto credibile.
La quotidianità è intrecciata efficacemente con gli elementi più classici del paranormal, rendendola adatta non soltanto ai cultori del genere, ma a chi ama il romanzo rosa. Infatti la trama è prettamente incentrata su di una storia d'amore, arricchita e resa più accattivante dal tema fantasy. Ma che punta sempre, dall'inizio alla fine, sull'aspetto romantico.
Angel è un urban soft, che non manca di momenti oscuri e tensione, ma che mantiene costantemente toni delicati anche nelle scene più drammatiche.
Benché la storia sia semplice, i nodi centrali della narrazione non particolarmente originali, che evidenziano gli influssi di altri grandi successi contemporanei young adult, sono personalizzati dall'autrice in modo sufficiente, tanto da rendere la lettura piacevole e non scontata. Inoltre la trama è arricchita dell'elemento thriller, che avrebbe potuto essere però ulteriormente sviluppato; come altri temi accennati e la caratterizzazione stessa di alcuni personaggi, che potevano essere approfonditi rendendo il romanzo più interessante anche per i lettori più esigenti e maturi. A ogni modo i personaggi principali sono bene strutturati, soprattutto Vittoria, dotata di un'ironia che la rende simpatica e di facile identificazione con i lettori più giovani.
Adatta alla parte più young del target young adult, è comunque una lettura nel complesso molto scorrevole e piacevole.
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Angeli e demoni a Viterbo
La sorpresa comincia il biblioteca dove chiedo il libro: non è nella narrativa comune, ma fra i libri per ragazzi. E infatti questo è un libro per adolescenti, scritto da un'adolescente. Dorotea ha all'epoca 16-17 anni.
La trama del libro è piuttosto debole e con parecchie contraddizioni, una su tutte grossa: ci sono demoni buoni e demoni cattivi! Il finale, peraltro, non chiude per niente la storia. Magari Dorotea intende continuare il racconto delle vicende di questi personaggi con un altro libro....
L'ambientazione a Viterbo mi pare appropriata. E' una città di peperino (una pietra grigia tipica locale), medioevale nella sua struttura e, quando non ci sono automobili in vista, ci si sente proprio in un'altra epoca. E poi è una città che ha voluto restare ai margini: ha da sempre boicottato ferrovie e strade per raggiungerla.
Ciò premesso, tanto di cappello a questa ragazzina per come scrive considerata la sua età! Talvolta è un po' leziosetta, ma mi pare che questo possa rientrare nella norma se a leggerla sono le sue coetanee... a quell'età tutto può diventare poetico e idealizzato.
In conclusione, non è un libro per adulti. Troppo romantico e fragile per chi ha più di 20-25 anni. Lontano anche dalle problematiche adulte (si parla di scuola).
Però complimenti alla scrittrice. Le premesse sono buone.
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