Aegyptiaca. I prescelti degli dei
Letteratura italiana
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UN FANTASY CHE NON SI DIMENTICA!
Finalmente un altro bel fantasy, un libro che ho praticamente divorato dalla prima all'ultima pagina!
Scritto con uno stile molto avvincente, (i capitoli finiscono in modo da invogliare sempre a proseguire) Aegyptiaca mi ha praticamente trasportata nell'antico Egitto pieno di magia; ho trovato interessante questo tipo di fantasy anche appunto per la scelta del luogo in cui le vicende si svolgono....in Egitto, piramidi ed egiziani, già di per sè un luogo magico e misterioso dai tempi antichi! Mi sono affezionata subito ai vari personaggi, chiaramente a chi più e chi meno, ognuno descritto in maniera impeccabile, come del resto è stata la descrizione sia dei luoghi, sia delle battaglie. Troviamo proprio un pò di tutto in queste pagine: avventura, azione, magia, sentimento, battaglie epiche; strabilianti azioni vengono descritte in maniera davvero coinvolgente, per niente noioso, ogni pagina scivola via con interesse, la storia è avvincente e l'attesa per il secondo libro è davvero già tanta! Ci si ritrova insomma a divorare le pagine di questo libro! Insomma, ci troviamo davanti ad un esordio da tenere d'occhio del genere fantasy!
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Aegyptiaca
Con un inizio piuttosto criptico, Aegyptiaca non si pone certo tra i libri di più facile lettura nelle prime pagine. Fortunatamente è stata un'impressione veramente fugace, in breve tempo il romanzo si arricchisce di particolari, intrecci e personaggi, fino a formare una vera e propria epopea, che, per certi versi, mi ha ricordato la celebre opera di Waltari. Non voglio creare parallelismi che potrebbero trarre in inganno. Vi anticipo solo che, come in Sinhue l'egiziano, anche i protagonisti di Lucas viaggeranno per buona parte del Mediterraneo.
Otterremo quindi uno spaccato sorprendentemente gustoso e ben articolato dei più bei posti in cui sia possibile ambientare un romanzo: Egitto, Grecia, Mesopotamia... Che faranno da sfondo ad un'azione serrata ed incalzante, un vero e proprio viaggio volto non solo a creare un esercito per sconfiggere Anubi, ma anche alla scoperta della vera identità celata sotto le sembianze più comuni dei personaggi.
"La visione ti ha mostrato le piramidi sulla piana di Giza. Conosco bene il delta del Nilo, e le vicine coste della Cirenaica a occidente, e della Cilicia ad oriente. Si racconta che la signora di quelle terre sia una potente dea (...) La Sfinge è in grado di leggere le parole sul tuo corpo e di svelarne il significato. E' lì che troveremo la nostra salvezza" "Oppure il nostro destino"
Eh sì, perché Dean Lucas, con molta fantasia, mischia per bene le carte e propone un racconto basato sulla sovrapposizione di Genesi, racconti mitologici, pantheon egizio, greco e quant'altro. Spesso troverete questi accenni sparsi ad arte, qui e là nella storia, in modo tale che ne derivi comunque una trama, sì fantastica, ma logica e ben strutturata. I personaggi non sono da meno e vengono assortiti come ci si aspetterebbe in una Compagnia di cercatori. Abbiamo la Dea in sembianze animali e umane (anche se, a volte, la sua indole capricciosa decide di cambiale un po'), il guerriero, l'oracolo (che racchiude in sé virtù magiche), il ragazzo convinto delle sue umili origini (ma il futuro nasconderà qualche sorpresa), il nano ("cuscinetto" che smorza i toni e fa sorridere).
Dean Lucas crea una miscela del meglio del romanzo epico. Amori, risentimenti, separazioni, guerre e ribellioni, il tutto circondato dallo sfarzo delle grandi civiltà passate.
Questo è il primo volume di una trilogia, purtroppo non ho ancora scoperto molto sul seguito. Quindi vi prometto da subito che rimedierò con un'intervista all'autore, in modo da potervi dire di più in proposito. Per il momento non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo libro sorprendente, soprattutto considerando che si tratta del primo vero e proprio romanzo di Lucas.
Una saga epica, in cui si scontrano, ovviamente all'ultimo sangue, umani e semidei ed in cui le divinità intervengono in extremis, per ribaltare gli equilibri creatisi fino a quel momento. Un libro adattissimo a chi piacciono i racconti epici ambientati nelle terre delle grandi civiltà mediterranee e le storie fantasy in cui si racconta l'eterna lotta tra bene e male.
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CI SARA' UN ALTRO PARADISO ?
Avevo qualche riserva su questa tipologia testuale ma ora posso dire:
“HO TROVATO IL FANTASY CHE DA TEMPO ANDAVO CERCANDO ”
Ebbene, sì...cari amici, Aegyptiaca è il libro fantasy che più mi ha convinto...
La storia ha origine con la nascita di eros e thanatos...dalla scomparsa di quel paradiso in cui non esisteva malvagità e mortalità.
Realtà o fantasia?
Morte o vita?
Divinità o essere umano?
... E tutta la narrazione è un continuo susseguirsi di incontri, scontri, , diatribe...vincerà il bene o risulterà vittorioso il male?
La figura dominante del racconto è lei...la Sfinge, bellissima dea, eterea, divina e immortale , una "divoratrice di uomini”, una novella Circe che da sola smantella un intero esercito...ma nel contempo appare ammaliatrice, sensuale e fragile.
"Si arrotolava una ciocca di capelli tra le dita..." come una qualsiasi insicura donna mortale: questa immagine suscita simpatia ed empatia, soprattutto nel mondo femminile.
Per lei si prova qualsivoglia sentimento..la odi, la ami, ti fa tenerezza, la perdoni... persino ne giustifichi la rabbia immensa...
Attorno a lei ruotano tanti coprotagonisti, ad esempio la dolce e saggia Delphi, il coraggioso Sargon, il forte e bellissimo Matunde e il simpatico nano Babu.
Io mi sono in particolar modo appassionata alla storia di Tary e Gavir'el ; compaiono comunque molti altri personaggi che con le loro caratteristiche danno vita al fantasy per eccellenza; tra di loro ci sono gli eletti, capaci di aprire il mondo ad un’era di nuova luce e speranza.
Ci sono divinità che riscoprono la propria umanità...ed esseri umani che sentono d'aver in sè l’anelito del divino.
L’autore, Dean Lucas, è maestro nell’avvincere il lettore e tenerlo incollato allo snodarsi dei fatti; usa l’ astuzia...dapprima induce a credere che è tutto perduto e poi sorprende.
Predispone alle sorprese, creando delle aspettative che vengono successivamente stravolte da molteplici artefici letterari: fa baluginare antefatti che si ritrovano in avvenimenti successivi... e ci si ritrova a divorare le pagine di questo testo, impegnativo per l’articolazione dei capitoli, con foga … ma con la dovuta attenzione ... per non perdere nulla!
Il racconto evolve...la suspance aumenta...le emozioni straripano...sentimenti, prima alieni, subito dopo riappaiono invece del tutto familiari...e l'amore traspare sempre qua e là...in ogni dove.
Il romanzo è per lo più ambientato nell’antico'Egitto (a parte qualche accenno alla Grecia classica) col suo eterno fascino, coi suoi misteri; ci si imbatte allora in alcune figure tipiche della cultura egiziana, presenti nei geroglifici delle piramidi...una per tutte Anubi, l'uomo dalla maschera di sciacallo che tanto mi incuteva paura negli anni dell’ infanzia...e poi i grafemi dai mille poteri.
Che dirvi per concudere? Allacciate le cinture: entrare in questo mondo ... sarà come salire sulla macchina del tempo per affrontare esperienze veramente inimmaginabili .... vivere amori teneri e dolcissimi, provare sentimenti di odio e di rancore, assistere a battaglie sorprendenti, ed essere coinvolti in avventure, credetemi, alla pari di quelle di Indiana Jones...
Con l'auspicio che questa bellissima storia trovi un’adeguata traduzione in uno spettacolo cinematografico...e con la speranza di leggere presto il suo seguito ( m'incuriosisce il piccolo Mica'el...già il suo concepimento la dice tutta...povero piccolo!; quale destino riserverà Dean Lucas al mondo ?)
...auguro a tutti voi una fantastica lettura!...vi assicuro che sarete contenti d'averlo letto...anche se non siete amanti del fantasy.
Provate per credere.
...parola di Pia !
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Per chi vuol riflettere sul bene e sul male.
Le magagne degli dèi
Andando un po' indietro nel tempo, fino alla piana di Giza, tre maestose piramidi si innalzano contro il cielo; e lì, in guardia alla città, c'è lei, la Sfinge, a vegliare eternamente sul riposo dei faraoni.
La Sfinge, dea e donna, severa e bellissima, divina e non divina; intorno alla sua mirabile figura s'intrecciano vite, avventure e sorti dall'alba dei tempi, in un ciclo continuo di scontri tra Bene e Male che culminerà con la battaglia per la salvezza dei Figli dell'Uomo... una nuova Era sta per cominciare: chi ne farà parte?
Un esordio da tenere d'occhio nel panorama fantasy, non c'è che dire: una storia originale, trama 'classica' ben rivisitata, ambientazioni affascinanti e personaggi caratteristici. Non è esente da difetti, ma risulta una lettura coinvolgente, emozionante, a tratti toccante, le pagine volano via piacevolmente tanto da desiderare che fossero di più.
Lo stile è semplice e lineare, adatto a tutti i palati, scorrevole; ci sarebbe qualcosa da rivedere in merito alla scelta del lessico e alla struttura di qualche frase, tuttavia questo non crea particolari difficoltà.
Per quanto riguarda i contenuti, un plauso per l'idea portante di tutta la narrazione, una ventata d'aria fresca nell'immaginario fantastico: sono presenti sì gli elementi base del genere, ma sono trattati in modo diverso, con riferimenti storici e religiosi ben amalgamati nella trama; non risultano punti morti, c'è un buon equilibrio tra azione e passaggi meno movimentati, le idee già sentite sono rese interessanti, i capitoli brevi favoriscono la lettura.
Di contro, personalmente, ho trovato meno equilibrate le descrizioni: più particolareggiate nelle vicende amorose/scaramucce o nel profilo dei personaggi (vedere la sublime Sfinge che si definisce 'la creatura più bella e preziosa dell'Universo' infinite volte... cara, ti ho capito, ma non ci riesci a farmi sentire inferiore, tié!), mentre nei momenti clou della battaglie o per situazioni più truculente un po' in sintesi.
Immagino che questo aspetto sia stato abbastanza condizionato dal fatto che il target dei lettori dev'essere esteso... se prediligete gli YA vi piacerà, ma se si è fan particolari di 'cozzar di spada e sangue' potreste trovarlo un po' insoddisfacente. Questione di gusti.
Ben riusciti i personaggi, sia quelli umani con tutte le loro sensazioni, sia quelli divini con le loro brame, forse sarebbe stato preferibile sviscerarli un po' più psicologicamente (con un notevole numero di pagine in più) invece che fisicamente, tuttavia sono empatici e invitano il lettore a rimanere al loro fianco. L'albero genealogico è notevole, anche in questo caso sarebbe stato gradito un maggiore approfondimento.
In definitiva un buon romanzo, accattivante ed entusiasmante, che lascia con la curiosità di vedere come proseguirà la storia (finale semi-aperto, come far disperare un lettore appassionato per intenderci), si fa divorare in un batter d'occhio. Gustoso e vivace, mai noioso, presenta un retrogusto storico e un'atmosfera 'egittizzante' davvero stuzzicante.
Consigliato
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Una piacevole sorpresa
In un Egitto magico e misterioso, dove gli antichi Dei sono in realtà i Figli del Cielo, i Nephilim nominati nell’Antico Testamento, un gruppo di giovani mortali incrociano i loro destini all’ombra delle piramidi di Giza. Ognuno di loro ha una missione da compiere, uno scopo che non è quel che sembra e si rivelerà soltanto nel sorprendente e bellissimo finale.
Le pagine si divorano grazie allo stile scorrevole e veloce, e i capitoli finiscono in modo da invogliare sempre a proseguire.
Mi ha consigliato questo libro un amico e l’ho iniziato con diffidenza, poiché non conoscevo né l’autore né l’editore, ma come dice uno dei protagonisti: “le perle più belle si nascondono in fondo al mare”. E in questo mare, nascosto alla luce dei riflettori, ho scoperto forse il fantasy più interessante uscito quest’anno.