Tristano
Letteratura italiana
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Tristano
Il Regno governa, in un'epoca non precisata, senza tempo. Governa opprimendo il popolo, impedendogli ogni sentimento, ogni slancio vitale, tutto deve essere grigio, indifferente, senza speranze, per non avere poi, delusioni. Non ha senso cercare di stare meglio, il meglio è ora, in questo modo di vivere; il Paese deve essere preservato così. Il Regno governa opprimendo, ma senza armi, con gli oscuri Grandi Avvilenti, funzionari del Regno, aiutati dagli Uominineri, enormi, deformi, fortissimi e giganteschi esseri umani che hanno ben poco di umano. Ma qualcosa sta cambiando e il Regno non se ne è reso conto; da più parti ci sono ribelli, Eroi, che hanno cambiato, a poco a poco, le loro piccole comunità facendo intravedere la speranza di una vita migliore, e sono tanti. E muovono ora, guerra al Regno, all'isola protetta dal fiume pieno di mostri. Tristano, oscuro, indifferente Grande Avvilente con il suo Uomonero Otre, e l'aiuto di Agnes, un'alcolizzata, ammalata, lesbica, emarginata, ma fedelissima al Regno, cercheranno di preservare lo status quo.
Un romanzo che va oltre i confini del Fantasy scritto con uno stile particolare, con una prosa musicale, barocca, d'altri tempi, certo non comune e non commerciale. Allegorico, fosco, fiabesco. Personaggi profondi; i cattivi sono cattivi, ma i buoni sono poi così buoni? Il male è diffuso e non lascia possibilità di salvezza e di riscatto. “Rassegnatevi. Vivete infelici.”