Progetto ASAB
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Poteri paranormali, inganni e sostanze tossiche..
Il Progetto ASAB venne condotto dal dottor Stone, su bambini con frequenti mal di testa. Il dottor Stone però, racconta la dottoressa White sua stretta collaboratrice, è morto ed alcuni di quei bambini, ormai cresciuti, si ritrovano con un’eredità che forse non avrebbero voluto: parti silenti del loro cervello sono state attivate. Il progetto infatti (ASAB = Activation of Silent Areas of Brain) prevedeva l’attivazione di queste aree silenti del cervello umano. Così la ricercatrice Helena, ha visioni inerenti il passato; David legge nel pensiero e Thomas sposta gli oggetti con la sola forza del pensiero.
La dottoressa White si è premurata di trarre in salvo dai servizi segreti militari i tre con poteri paranormali; ma saranno davvero in salvo al centro?
In un 2412 automatizzato ed inquinato, le uniche cose a non essere automatiche ed inquinate sono l’amore, la lealtà e la fiducia.
La storia è davvero carina e coinvolgente; ho apprezzato molto i dialoghi, distinti in dialoghi veri e propri e in pensieri. La distinzione non è difficile: i dialoghi sono racchiusi nelle classiche virgolette (« dialogo »), mentre i pensieri stanno, per così dire, tra due apostrofi (‘ pensiero ‘).
La divisione in capitoli brevi ed incisivi, a mio parere, rende la lettura ancora più accattivante.
Penso che il romanzo sia un po’ troppo breve per esser chiamato tale, è più un racconto lungo: in tre orette neanche l’ho finito e questo è dovuto anche al fatto che si fa fatica a staccarsene.
L’ho trovato un po’ frettoloso nel finale, ma comunque ben spiegato.
Lo consiglio anche a persone che non amano troppo il genere fantascientifico, in quanto l’argomento non è pesante o stressante. Inoltre, ho trovato carina l’idea dell’autrice di inventarsi questa sostanza tossica, l’aneurite. Quindi, oltre al tema principale che naturalmente è la questione dei poteri paranormali dei tre ragazzi, ho apprezzato molto anche la storia di contorno.
Mi viene da sperare che l’autrice voglia scrivere ancora qualcosa circa questa strana sostanza; anche perché un po’ mi incuriosisce sapere se quelle querce prospereranno. . . .