Mr. Wallaby
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Mr Wallaby
Mr Wallaby è un avventore di un bar, ma non parla, non consuma, nessuno lo nota, se ne sta lì, appoggiato al bancone ed è testimone silenzioso delle storie, delle vite che scorrono e che attraversano incatenate la storia del bar; il Consiglio comunale che delibera la costruzione di un enorme traliccio in pieno centro, l'ospedale che per proteggersi dalle radiazioni del traliccio dà l'incarico ad un pittore di imbiancare la facciata con una vernice a base di piombo, il pittore che muore per le esalazioni velenose e finisce in una specie di Paradiso che è stato privatizzato e venduto ad una multinazionale dell'hamburger....
Non è semplice seguire le storie che Lorenzo Badia intreccia in questo libro; l'allegoria ed il surreale sprizzano da tutti i pori di questo racconto alla ricerca di una comicità che stenta a decollare. Protagonisti strampalati, allucinati, irreali descritti con un lessico fin troppo condito. Un racconto dal quale si fa fatica ad estrarre un messaggio, un significato, e che onestamente non sono riuscito ad apprezzare.
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Mr. Wallaby
Una città folle è la vera protagonista di Mr Wallaby che, più che un romanzo, pare una raccolta di racconti in cui ogni episodio si lega a quello successivo in modo a volte un po' forzato. Ogni capitolo presenta un personaggio principale e una storia differente, raccontata con piglio surreale e ironico. La fantasia certo non manca: una bambola gonfiabile che prende vita, gli organi di un contabile che si ribellano al loro padrone, un ospedale invaso da zombie affamati, una giunta comunale che discute la proposta di costruire in un gabinetto sulla cima di un traliccio... Le allegorie e il sarcasmo si sprecano, e anche se le intenzioni dell'autore non sono sempre chiare, il testo è scorrevole e piacevole da leggere, a tratti esilarante.
Nonostante questo, è un lettura che non mi sento di consigliare a chiunque, dato che non è sempre facile seguire la trama ed estrapolarne un significato. A chi ama il surreale, l'onirico, il fantastico nella sua forma più estrema.
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