Luna
Lomax, palermitano, ha 39 anni e vive ad Anzio. Svolge a Roma l’attività di funzionario per un’azienda dello Stato. Luna è il suo primo romanzo.
Recensione della Redazione QLibri
Voto medio dell'autore: 2 user(s)
THE DARK SIDE OF THE MOON
Il protagonista di questa fantascientifica storia è Furio, uomo di mezza età, sposato con Ilenia, con cui condivide la passione per l'opera lirica e i frequenti battibecchi che caratterizzano la loro routine matrimoniale; vive a Roma, nel quartiere EUR, e lavora da anni come “galoppino” al Ministero per lo Sviluppo Economico; gli piace il suo lavoro e lo fa anche bene, ma sono anni ormai che si è visto passare davanti tanti giovani raccomandati che con la giusta spintarella (essendo semplicemente figli di, mariti di, nipoti di), sono riusciti ad arrivare laddove lui non riuscirà mai ad arrivare, essendo parente di nessuno, se non di se stesso. Questa cosa lo logora da tempo, ma ha imparato a conviverci, a dire la propria opinione al proprio capo (uno dei raccomandati che si è visto passare magicamente avanti), con tranquillità, con sincerità, ma anche con pungente ironia.
Le cose nella sua vita iniziano a cambiare quando, sulla spiaggia sassosa di Anzio, ritrova una strana pietra nera, perfettamente tonda, senza un graffio e fredda, così tanto che non si scalda nemmeno tenendola in mano per lungo tempo! Furio è inspiegabilmente attratto da questo strano sasso, lo tiene sempre in tasca, come se fosse una reliquia e ne cerca un contatto ogni volta che può, come se ne fosse ossessionato, ma non ne parla con nessuno, nemmeno con quella “vecchia capra” di sua moglie (come la apostrofa durante i loro bisticci).
Ma quell'oggetto è destinato a cambiare notevolmente la sua vita e non solo... cosa nasconde? E' una semplice pietra nera o qualcosa di più? Riuscirà Furio a capire il suo significato, il suo valore o quant'altro essa possa significare?
E la luna cosa centra vi chiederete? Beh non posso di certo dirvelo o vi racconterei tutto il libro!
Questo piccolo libricino di appena 133 pagine si è rivelato meglio di quanto mi aspettavo; temevo fosse un racconto di fantascienza difficile da seguire e altamente noioso, ma non è niente di tutto questo: è un racconto che si, ha a che fare con la fantascienza, ma non è incentrato su di essa e proprio per questo si legge molto velocemente, risultando una breve storia piacevole. Nel racconto si parla, seppur di sbieco, di un problema molto diffuso in Italia, ovvero quello dei raccomandati: ovviamente è un argomento inserito nel testo come sfondo della vita lavorativa di Furio, pertanto non viene approfondito, ma semplicemente reso noto come un dato di fatto.
I protagonisti, nonostante non descritti alla perfezione, si riescono a delineare ugualmente grazie ai dialoghi, alla loro vita quotidiana e al loro modo di affrontare i problemi che si presentano giornalmente. Insomma è un libricino adatto a chi cerca in intermezzo non troppo impegnativo!
Ringrazio la redazione di Qlibri per avermi dato l'opportunità di leggere questo romanzo!
Indicazioni utili
Luna
Un libro con delle potezialità incredibili, solo quelle però.
Potrebbe essere ironico, ma ci sono soltanto degli accenni di ironia.
Potrebbe essere un romanzo sociale ma non lo è, perché non aggiunge nulla di nuovo alla solita italietta dei raccomandati e lo fa in modo che non riesce neanche a farti arrabbiare, accetti la cosa così come il protagonista accetta la sua condizione. Non ci sono sentimenti veri, e lo scrittore non riesce a trasmettere al lettore alcuna sensazione. Potrebbe essere un libro fantascientifico, ma non ci riesce per nulla...e quello che dovrebbe essere il colpo di scena, non è nulla di che...viene capito dal lettore molto prima che lo scrittore lo spieghi.
Il romanzo è abientato a Roma e quella che ne viene fuori è una città grigia in ogni senso, come tutto il libro d'altronde. La vita dei personaggi è appena accennata e nessuno di questi risulta ben caratterizzato. L'unica cosa che riesce bene, sono i dialoghi iniziali tra il protagonista e la moglie, e il fastidio del protagonista per un tic del collega...che francamente è riuscito a infastidire anche me. Lo scrittore,spesso, si dilunga in descrizioni e trascrizioni di documenti, totalmente inutili che nulla aggiungono al romanzo e dimentica di approfondire e toccare cose fondamentali, tanto da chiedersi: Perché hai voluto raccontarmi questa storia?...Nonostante tutto non è scritto male, ho letto libri peggiori, ma anche moltissimi libri migliori di questo. Per non parlare di qualche piccolo errore ortografico fastidiosissimo. Una buona prima bozza niente di più e niente di meno
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