Berlin. I fuochi di Tegel
Letteratura italiana
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Una patetica imitazione
Ho letto questo libro per la scuola e l'ho trovato davvero imbarazzante. Vuole assomigliare a uno dei grandi fenomeni americani, ma ciò che ne è venuto fuori non è altro che un'ombra sbiadita. Il libro è ambientato a Berlino, anche se io non ho "sentito" Berlino attraverso la lettura, non ci sono descrizioni o dialoghi che ti teletrasportano nel luogo dove avviene la storia; e questa è la prima grande pecca. Poi, il libro modifica la storia del muro di Berlino: mi sembra una grande mancanza di rispetto.
La trama non c'è, i personaggi sono solo un nome su un pezzo di carta, non hanno personalità e non prendono vita nella mente del lettore. Il tutto sembra un orribile mix di Maze Runner (per il virus), Divergent (per le fazioni) e Hunger Games (per la sopravvivenza).
Gli autori non sono stati in grado di snodare una "trama" elementare e quasi inesistente, in quanto hanno ricorso a degli escamotage scontati e banali. Un esempio? I ragazzi non possono vivere le loro meravigliose avventure se ci sono gli adulti, i genitori, a bloccarli e ostacolarli. Gli autori decidono di toglierli di mezzo in modo facile e veloce, uccidendo tutti coloro al di sopra del 18 anni. Scherziamo? Questo virus non può esistere nella realtà (e parliamo di un libro ambientato nella realtà). Come fa un virus a colpire esattamente chi compie 18 anni?! Prima di tutto, i 18 anni sono una convenzione e non c'è un'età precisa da superare per diventare adulti, ma poi perché il virus dovrebbe colpire proprio gli adulti, con un sistema immunitario più forte, e non i bambini??? Mah!!!
Lo stile è elementare e poco incalzante, gli errori grammaticali sono un'infinità. Gli autori non sanno dell'esistenza del congiuntivo e fanno errori di ortografia a palate. Un esempio: "OK" o "Okay" nel libro è scritto "Occhei". Ogni volta che lo leggevo mi scappava una risata.
Davvero sconcertante. Una patetica imitazione dei campioni d'incassi americani.
Indicazioni utili
I fuochi di Tegel
Storia e futuro, ma letti nel passato. L'ambientazione è Berlino, come si anticipa nel titolo BERLIN, ed il muro c'è ancora, poiché la storia si svolge nel 1978. Il muro di Berlino c'è ancora, ma il mondo non è quello che conosciamo dai libri di scuola. Le vicende, infatti, nonostante la presenza costante del muro, hanno qualcosa che fa pensare ad un futuro apocalittico, nel quale un misterioso virus ha sterminato gli adulti. Tutti. Completamente. A popolare la città sono i ragazzi.
Dal momento dello sterminio degli adulti sono trascorsi due anni e i protagonisti, tutti ragazzi, cercano di andare avanti, nel modo in cui lo riescono a fare gruppi di bambini o adolescenti, che devo affrontare il mondo, così com'è diventato, e la sopravvivenza quotidiana come se fossero diventati grandi troppo in fretta. Infatti, dopo la morte degli adulti, i ragazzi si sono organizzati in gruppi e si sono divisi i quartieri di Berlino. A fare loro da guida, ci sono tutti gli insegnamenti ricevuti dai loro genitori. Ma forse non sono abbastanza per prepararli al genere di vita che adesso conducono. Gli adolescenti, però, imparano in fretta, anche dai loro errori.
La sopravvivenza è davvero difficile: senza energia elettrica o riscaldamento e con sempre meno disponibilità di cibo. A rendere ancora più difficile la loro crescita c'è consapevolezza che, superata l'adolescenza, il virus colpirà ognuno di loro, perché chi diventa adulto muore.
Non è affatto il mondo che i ragazzi si aspettavano di vivere, ma è l'unico che gli rimane e crescere diventa sempre più inquietante. L'adolescenza è già di per sé un periodo di formazione estremamente complesso, ma ora crescere è solo un modo per avvicinarsi al virus e, di conseguenza, alla fine totale di tutto, cioè della loro esistenza.
Una notte il piccolo Theo, il fratellino di Nora, ma anche uno dei pochi bambini nati dopo l'inizio dell'epidemia, viene rapito da alcuni ragazzi del gruppo più violento della città, Tegel.
Nora, Christa e Britta non vogliono perderlo e chiedono aiuto ai ragazzi di un'altra comunità, ma solo Jakob si offre di aiutarle. Salvare Theo, però, non è cosa da poco. Il gruppo di adolescenti dovrà rischiare moltissimo: anche la loro stessa vita.
BERLIN è il primo avvincente volume della nuova saga, tutta italiana, scritta da Fabio Geda e Marco Magnone. È un romanzo che i ragazzi adoreranno, poiché è davvero scritto per loro, per i loro ritmi, sogni, necessità e preoccupazioni. Anche se hanno ottenuto quello che qualsiasi ragazzo, forse, sogna di avere, ossia l'indipendenza assoluta dal controllo dei genitori, divenendo i padroni delle loro vite, non ne gioiscono poi tanto. Anzi, per niente. Infatti, rimpiangono il passato, che non potrà più tornare, e vivono con angoscia ogni giorno del futuro.
È un romanzo che gli adolescenti dovrebbero leggere per farsi un'idea di come potrebbe essere differente, cupo e tetro il mondo senza gli adulti. È un romanzo che aiuta gli adolescenti a riflettere sui veri valori che li circondano e che coincidono con le loro certezze: la famiglia, gli amici veri, i rapporti autentici e duraturi, basati sul rispetto e sull'aiuto reciproco.
È un romanzo perfetto per ritrovarsi in uno dei tanti personaggi di questa storia e per vivere con loro un'avventura apocalittica, tra fantascienza e storia, una di quelle sempre con lo zainetto in spalla e con un kit di sopravvivenza.
BERLIN è il primo, originale romanzo di una serie che ha già avuto un ottimo punto di partenza.