Sei personaggi in cerca d'autore
Letteratura italiana
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Il potere dell'immaginazione
E’ stupefacente leggere una sceneggiatura teatrale, così come penso possa essere altrettanto bella una sceneggiatura cinematografica, e pensare che l’autore, intanto che la scriveva, già immaginava ogni minimo dettaglio o particolare, pre-vivendo, pre-sentendo, pre-gustando quella che sarebbe poi diventata la rappresentazione in scena. In questa opera, che si legge agevolmente e che presenta una girandola di figure, comprendiamo anche l’importanza dei personaggi, così come dei caratteristi, cioè quelle figure che interpretano dei ruoli. Quanto è vivo e moderno il teatro. Quanta vita c’è in ogni suo aspetto.
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SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE
Non avevo mai letto quest'opera e, ammetto è stata una piacevole sorpresa.
Lo stile teatrale si presta molto bene all'immaginazione, se si pensa che i singoli movimenti vengono descritti in modo tale che gli attori che si ritrovino ad interpretare la parte, possano agire al meglio.
Non è difficile quindi immaginare i personaggi mettere in scena questo dramma.
Una bella scoperta, mi piacerebbe vederlo rappresentato.
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Acronimo
Se uno scrittore rifiuta i suoi personaggi
E li lascia orfani di storia, loro,
I protagonisti abbandonati, come
Possono ambire a un’esistenza? Ma
E’ naturale! Si
Rivolgono a una compagnia di attori
Sottoponendo la loro vita all’altrui interpretazione,
Offrendosi
Nudi
Alla
Gogna della rappresentazione,
Gettando in pasto passato, presente e sentimenti al disegno che
Il capocomico concepisce.
Il padre, la madre, il figlio, la figliastra, il giovanetto e la bambina
Narrano le loro storie,
Confliggono tra di loro e con gli attori
E inscenano il dramma della
Realtà
Che si scontra con la falsità della finzione. Dramma
Acuito
D’improvviso
Anche da due coup de théatre sul finale.
Un testo, il capolavoro di Pirandello, che stravolge il
Teatro contemporaneo, un’
Opera che nel 1921
Rivoluziona il rapporto tra autore, attore e spettatore
E ne reinterpreta ruoli, condizioni e profili.
Bruno Elpis
“Attori: Finzione! Finzione!
Padre: Ma quale finzione, realtà! Realtà, signori, realtà!”
“Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”
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Consigliato a chi è appassionato di enigmi contemporanei e a chi tenta di comprendere lo spirito del nostro tempo.