Narrativa italiana Classici Le sottilissime astuzie di Bertoldo
 

Le sottilissime astuzie di Bertoldo Le sottilissime astuzie di Bertoldo

Le sottilissime astuzie di Bertoldo

Letteratura italiana

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"Le sottilissime astuzie di Bertoldo", testo divertente e spregiudicato, nasce dall'incontro di tecniche espressive diverse: il proverbio, l'indovinello, la farsa, la commedia, la favola. Giulio Cesare Croce (San Giovanni in Persiceto, 1550 - Bologna, 1609), che fu scrittore di teatro ed esperto di trame, si orienta verso la farsa popolare svincolandosi dalla moralità medievale.



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Le sottilissime astuzie di Bertoldo 2012-04-04 07:59:51 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    04 Aprile, 2012
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Contadino, scarpa grossa cervello fino

Dalle mie parti, si usa spesso dire “anca Bertoldo el xe gà confessà ridendo” che significa “anche Bertoldo si è confessato ridendo”.
Proprio questo detto mi ha richiamato un piccolo classico della narrativa italiana.

Scritto nel 1606 da Giulio Cesare Croce è uno dei pochi testi della nostra letteratura che tratta di vita popolare.

Si tratta di un classico pieno di umorismo e sapienza popolare.

Nel testo si parla di Bertoldo, un rozzo contadino che vuole rivendicare di fronte ai potenti la dignità della classe contadina, utilizzando il detto “A Carnevale ogni scherzo vale” il protagonista si “confessa ridendo” alla corte del re Alboino.

È un’opera composta da diversi stili: il proverbio, l'indovinello, la farsa, la commedia e la favola.

Il dialogo è rapido e diretto, le descrizioni colorite, proprio come quelle di un contadino.

La comicità di Bertoldo è piena di ferocia verso i ricchi, ma questa sua astuzia lo porterà lontano.

La scrittura è di altri tempi, ma viene facilitata dalle note a fondo pagina.

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