La madre La madre

La madre

Letteratura italiana

Editore


In un paese ricco di tradizioni e unito da una ferrea legge morale, Paulo, giovane sacerdote, si innamora di Agnese, una donna che vive sola nella grande tenuta di famiglia. La madre di Paulo tenta di riportarlo sulla retta via, ricordandogli i doveri di parroco e consigliandogli di confidare nel Signore. Dilaniato tra il senso di colpa e la profonda passione, Paulo torna ancora una volta dall'amata, ma si rifiuta di cedere alle sue lusinghe. Agnese promette di rivelare pubblicamente la loro relazione durante il rito domenicale, causando in Paulo e nella madre una profonda angoscia. Nonostante la rinuncia della donna a mettere in pratica quanto minacciato, lo stress accumulato nei giorni precedenti causa la repentina morte della madre al termine della funzione.



Recensione della Redazione QLibri

 
La madre 2015-01-10 07:35:50 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    10 Gennaio, 2015
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La madre

Nulla eguaglia il rapporto viscerale che si instaura tra una madre e un figlio; su questo solido mattone Grazia Deledda costruisce una storia di lacrime, sofferenze e passioni.
Come di consueto è l'aspro territorio sardo ad accogliere tra i propri luoghi i protagonisti del racconto; anime sole, chi per un motivo chi per un altro, eppure cuori che ribollono di ardore passionale.
Una madre le cui mani sono consunte dalla fatica, poche gioie e tante rinunce, in nome di una piccola felicità fugace che le ha lasciato in grembo un figlio da crescere e da sfamare.
Un figlio amato nonostante le avversità di una vita grama, deciso a percorrere la strada della vocazione religiosa.
Quando tutto sembra scorrere per il verso giusto, l'autrice lacera la veste della normalità per dare voce agli istinti umani, giusti o ingiusti, naturali o torbidi.
La maestria dell'autrice confeziona un romanzo in cui l'evoluzione temporale degli eventi pian piano rallenta, avvolgendo i protagonisti in tinte cupe e notturne, in uno stato emotivo in cui la luce non filtra più; è il tempo dello struggimento, dilaniante e corrosivo, è il tempo delle riflessioni sulle conseguenze delle proprie scelte, è il tempo della chiusura dei conti che la vita impone inesorabile a ciascun individuo.

“La madre” è un romanzo piuttosto breve, possiede una trama succinta, ma l'intensità del contenuto è poderosa. Rispetto ad altri scritti l'elemento naturale del territorio sardo tanto caro all'autrice, è meno presente in nome di una maggiore evidenza degli stati emotivi, colti con struggimento e forza evocativa.
La Deledda sente la necessità di portare alla luce le forze embrionali più genuine e naturali dell'essere umano, siano esse generate dall'istinto siano esse forgiate dagli usi e dai costumi della terra che li ha generati.
Una lettura che costituisce un tassello importante sia per apprezzare gli scritti deleddiani sia per addentrarsi nel panorama letterario del secolo scorso.

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La madre 2019-05-29 09:46:39 CRISTIANO RIBICHESU
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CRISTIANO RIBICHESU Opinione inserita da CRISTIANO RIBICHESU    29 Mag, 2019
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La grazia

Un romanzo breve scritto cent’anni fa. Una delicata raccolta d’immagini. La descrizione di un mondo lontano nel tempo che riusciamo ormai solo a comprendere, che provoca un pizzico di nostalgia per valori perduti e per la semplicità del pensiero, colmo di umiltà e modeste ambizioni.
Nel pieno rispetto del proprio nome, l’autrice narra con grazia immensa la storia di una madre e del figlio sacerdote. Racconta di come l’abnegazione di una donna, sostenuta dal desiderio di agevolare l’esistenza del proprio figlio possa non raggiungere il suo scopo.
Non è per vocazione che egli diventò prete e parroco del paesino di Aar. L’ansia di donargli un avvenire sicuro e stabile nascose alla madre le sue reali inclinazioni, escluse la possibilità di vivere un amore terreno sano e coinvolgente.
Due personaggi genuini ai quali la Deledda scoperchia il cuore rendendoci partecipi dei loro timori, dello struggimento causato da un imprevisto scuotimento delle loro anime.
Grazia Deledda è colei che ha saputo aprire un varco per le numerose scrittrici che le sono succedute, ma è difficile far fruttare la pesante eredità che ha lasciato loro. L’armonia e il sentimento che scaturiscono dalle pagine dei suoi romanzi sono difficili da emulare.

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