Appunti di poesia
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Le risposte a tante domande
“I poeti ci aiutano ad amare e ad accettare la vita, anche negli aspetti negativi, fino all’ultimo: il suo dissolversi nella morte, l’imprevisto per eccellenza, benché assolutamente noto, l’ignoto sempre temuto, per cui non abbiamo parole se non quelle che proprio la poesia ci insegna a prendere dalla vita.”
Ha perfettamente ragione Alessandro Ramberti, quando nella sua postfazione all’opera, scrive < Se avete letto questo prezioso vademecum letterario, potete senza esitazioni rispondere a chi vi chiede “cos’è la poesia? Come nasce? Come riconoscerla e apprezzarla? Come riconoscere un poeta?...>.
In effetti, più che domande rivolte da noi ad altri, questi sono quesiti che spesso ci poniamo e ai quali possiamo dare risposte variegate, più o meno plausibili, ma sicuramente non di valore assoluto.
Di ciò è consapevole l’autrice, tanto che le risposte sono molteplici, proprio perché in campo artistico nulla è delineato secondo regole precise o assiomi che siano assolutamente inconfutabili.
Però, definire questo libriccino, di piccolo ma pratico formato, un vademecum, il “Bignami” della poesia, se da un lato è in parte vero, dall’altro è troppo riduttivo.
Rosa Giangoia, infatti, nel porsi le domande, fornendo le risposte, non si esime dallo scrivere un vero e proprio canto della poesia, un invito nemmeno tanto velato ad affidarsi da essa, sia per chi ne scrive, sia per chi la legge.
L’essenza della poesia, la poesia ci aiuta a vivere, la poesia è il regno della fiducia, la poesia è impegno e fatica sono solo alcuni dei tanti temi trattati in modo comprensibile ed esauriente, capitoletti che scorrono, pagina dopo pagina, senza che ci si accorga del passare del tempo, o si avverta un affaticamento mentale.
Non si creda tuttavia che siano semplici domande e risposte, perché l’autrice affonda la sua analisi alla ricerca di flussi cognitivi che costituiscano valori e pensieri di riferimento , così che questo lavoro di acquisizione di elementi di coscienza ben oltre quello che può essere una sensazione individuale, anzi travalicandola per arrivare a concetti generali, può essere definito, senza che ciò costituisca un azzardo, una vera e propria filosofia della poesia.
Traspare fra le righe, inoltre, un entusiasmo giovanile, che desidera essere contagioso, e lo è, un senso di serena ebbrezza che travalica i confini del rapporto visibile fra autore e lettore, consolidando così un legame tutto sotto l’egida della poesia.
C’è sinceramente da augurarsi che questo messaggio, senz’altro recepito da chi è uso poetare, lo sia anche da chi si tiene a distanza da questa nobile arte nel timore, spesso infondato, di una sua difficoltà di comprensione, di una inattualità che non esiste, perché in un’epoca in cui la fretta domina la poesia ben risponde all’esigenza di fissare in poche righe sentimenti, emozioni, e quant’altro ancora.
Alla poesia mancano solo i lettori dei grandi numeri, quelli stratosferici dei romanzi, e comunque, anche nella migliore delle ipotesi, questi sono sempre troppo pochi.
E’ a loro, quindi, soprattutto che rivolgo l’invito a comprare e leggere questo saggio; sono sicuro che non pochi finiranno con il ricredersi e potranno così accedere al mondo magico della poesia.