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LE MASCHERE DELLA PSICHE UMANA
Il commissario Giordàn è un personaggio meditabondo, che ama riflettere e pescare e spesso le due cose conciliano, portandolo a ragionare ed a risolvere casi intricati, gomitoli intrecciati che le teorie del commissario riescono a sbrogliare nei suoi momenti di relax.
Gabriella è la nipote di Giordàn, una liceale curiosa e studiosa, amante della musica. Ma è prorpio la curiosità e la venerazione per lo zio che la porteranno ad affiancarlo, supportandolo con brillanti deduzioni in un'indagine di omicidi seriali.
Una mente squilibrata, unita ad un braccio armato si aggira per la penisola italiana portando morte e scompiglio: la sua firma è una maschera, anzi più maschere, che celano i volti delle vittime, riportando un filo conduttore che parte dalle rive del Lago di Como, territorio sotto la tutela del commissario Giordàn, arrivando fino al centro Italia.
Ma, cosa lega una ricercatrice, una studentessa, una donna dedita a scambi di coppia ed una signora dedita ai festeggiamenti del Carnevale di Venezia? In apparenza solo la morte ed il viso mascherato.
Un giallo ben architettato, che bada più ai meccanismi reconditi della mente umana più che ai risvolti d'effetto ed ai colpi di scena, non è infatti difficile capire l'assassino già da metà del libro ma, credo sia una cosa voluta dall'autore che invece si sofferma su interessanti spunti psicologici del killer.
Un libro piacevole e scorrevole, che l'autore imperla con un linguaggio ricercato ma, semplice e comprensivo, anche se, a mio modesto avviso poco realistico in alcune conversazioni (lavoro con gli adolescenti e non ne conosco uno che usa un linguaggio forbito come quello di Gabriella...).
Sono un'amante del giallo che tiene sulle spine, che svela l'assassino solo nelle ultime pagine o che ribalta sorti e destini ad ogni capitolo. Ma ho trovato comunque molto interessante quest'ottica dell'assassinio visto con gli occhi del killer (che avevo già apprezzato in autori come Donato Carrisi).
Molto belle ed artistiche le descrizioni del paesaggio comasco, in alcuni momenti l'autore riesce a trasportarci con il commissario Giordàn nei luoghi lacustri che circondano l'omonimo lago! Incantevole!!!
Bravo a Bruno Elpis, attendiamo il seguito.
Buona lettura!!!
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Commenti
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Interessante il tuo lavoro, vero?
La pubblicazione de "Il mistero dei massi avelli" è imminente, credo sia questione di giorni. D'altro canto la vicenda si sviluppa nell'atmosfera natalizia: una storia tra "demonio e santità" (con prevalenza del primo), sotto i fiocchi di nevi che ovattano le sponde del lago. :-)
Intanto, sei finito in home page di www.brunoelpis.it con le immagini delle maschere de "Le città invisibili", romanzo oggetto del mio commento odierno di qlibri
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Devo confessarti che quella sul linguaggio "forbito" di Gabriella è una delle critiche che più frequentemente mi è stata rivolta. A me piace pensare che ci sia qualche ragazzo/a non omologato... Anche se sento - in treno e non solo lì - come si esprimono i ragazzi... so che il loro linguaggio è lontano da quello che ho adottato per Gabriella.
Nel séquel ho cercato di moderare quest a caratteristica... chissà se ci sono riuscito.
Dammi il tempo di organizzare il consueto sipario sul mio sito per il tuo commento...
Intanto ti abbraccio,
Bruno