Un giorno come tanti
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IL MONDO DIVENNE TROPPO PER LEI.
Due motivi mi hanno spinto a comprare questo romanzo.
Il primo:
Sfogliando una rivista cinematografica mi sono soffermata sulla breve recensione di un film intitolato “Labor Day “ .
Nel cast una delle mie attrici preferite, Kate Winslet. Andando avanti con la lettura scopro che la pellicola è in realtà una trasposizione cinematografica di un libro : " Un giorno come tanti " di Joyce Maynard . Scrittrice a me sconosciuta, almeno fino a quel momento.
Questo mi ha portato al secondo motivo:
Facendo alcune ricerche sull’autrice, scopro essere stata, a soli diciotto anni, la compagna di un ormai maturo Salinger. La relazione tra i due ebbe una breve durata ed un epilogo piuttosto turbolento e discusso.
Posso quindi riassumere scrivendo che è stata soprattutto la curiosità a spingermi all’acquisto del testo.
L’opera è dedicata ai figli della Maynard che ringrazia per averla aiutata nel suo lavoro. Leggendo la prima pagina del romanzo se ne comprende il motivo: l’io narrante è un adolescente, Henry.
E’ lui il vero protagonista della vicenda, sue le descrizioni, i pensieri, le sensazioni e le emozioni.
E’ una storia familiare, Henry e la madre, Adele, vivono da soli. Il padre a seguito del divorzio lascia il tetto coniugale e si ricrea una propria vita con una nuova moglie e figli.
Adele è una donna fragile che passa la maggior parte delle sue giornate in casa. Non cucina, non dà molta importanza alle faccende domestiche; i sui passatempi hanno breve durata, non esce quasi mai. La sua vita trascorre inesorabile, intrappolata in un’avvilente monotonia, con le giornate che si susseguono ridondanti, dove ogni giorno è solo “ un giorno come tanti “. “Viveva tutto in modo così intenso che il mondo era troppo per lei. Se sentiva parlare di un bambino malato di cancro, o di un vecchio che aveva perso la moglie, o il cane, magari, era come se fosse successo a lei. Come se le mancasse lo strato superficiale dell’epidermide che ci impedisce di sanguinare tutto il tempo. Il mondo divenne troppo per lei.”
Henry non può permettersi di restare a guardare il modo desolante e malinconico con cui la madre ha deciso di diventare spettatrice della propria vita. Sa di essere l’unica persona capace di poterla rendere felice.
Ma nulla di divertente accade nella loro vita. Nessun avvenimento che abbia una qualche parvenza di novità. Fino a quando, uno dei rari giorni in cui Adele decide di uscire con il figlio per andare a fare la spesa, non vengono importunati da uno estraneo, per giunta ferito e che afferma di essere saltato giù da una finestra. E’ ricercato dalla polizia e chiede a quelle due persone appena conosciute semplice ospitalità .
… E la storia ha inizio.
Il libro mi è piaciuto. Nulla di eccezionale, ma resta una lettura gradevole. Il punto di vista dell’adolescente è piuttosto credibile anche se, a mio parere, ho ritenuto ripetitive alcune tematiche riguardanti la pubertà del ragazzo.