Lo scafandro e la farfalla
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Opinioni inserite: 6
Scritto con la palpebra sinistra
Sembra impossibile ma questo libro è stato scritto con la sola palpebra sinistra. Sì, perché il protagonista ha subìto un ictus che lo ha imprigionato in un corpo immobile e l’unica parte che riesce a muovere e con cui comunica è la palpebra sinistra. Grazie all’aiuto di un’assistente speciale, con un alfabeto condiviso ha dettato, lettera per lettera, parola per parola, frase per frase, i pensieri che aveva in mente, costruendone un libro per poter comunicare ancora agli altri il proprio mondo interiore. E questa è la parte più speciale del libro perché ti fa riflettere sulla sua forza di volontà, sulla sua capacità di sperare e su quanto aiuto ha ricevuto dalle persone che ha avuto vicino. Commoventi le pagine in cui racconta di come vede i figli e di come ripensa al padre, le due maglie estreme della catena d’amore che lo circonda e lo protegge. Storia vera che dà un grande esempio di vita, vissuta fino all’ultimo secondo, onorandola.
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ESARINTULOMPDCFBVHGJQZYXKW
Potrebbe sembrare un vaneggiamento e invece il titolo della recensione è il segreto di questo piccolo delicato libro. Si tratta infatti di uno schema di lettere ordinate a partire dalla più frequente nella lingua francese, grazie al quale Jean-Dominique Bauby può scrivere "Lo scafandro e la farfalla" dopo l'ictus che lo ha quasi totalmente paralizzato: l'"ESARINTUL..." viene ripetuto ad alta voce dalla ragazza che si occupa di riportare il testo, alla lettera interessata Bauby sbatte una palpebra ed essa viene trascritta; l'operazione è ripetuta tante e tante volte, fino a comporre parole, frasi, un libro.
In 123 pagine l'autore riesce incredibilmente a raccontarci la sua vita immobile, tra ricordi di un passato ormai irrecuperabile, l'odio verso un destino tanto raro quanto crudele, la solitudine inevitabile e un'ostinata voglia di essere ancora, in qualche modo. Il tramite tra la sua interiorità e il mondo esterno è un occhio, quello sinistro, come fosse l'oblò di uno scafandro da cui scrutare il mare e il fondale e la realtà sottomarina. Come una farfalla è diventata invece la sua mente, totalmente libera di volare nei posti più lontani o accanto alle persone amate, di inventare esiti alternativi a quel tragico giorno di dicembre. Ma non manca la sofferenza di fronte alla condanna all'immobilità, alla negazione della vita.
I brevissimi capitoli si susseguono velocemente, la narrazione è scorrevole e ben scritta: Bauby racconta e non si può fare a meno di ascoltare, di provare a immaginare, di restare interdetti. Dopo una lettura pacata, nelle ultime pagine sale l'inquietudine e si resta sospesi e commossi, con solo un interrogativo nella testa: "C'è nello spazio una chiave per aprire il mio scafandro? Una metropolitana senza capolinea? Una moneta abbastanza forte per riscattare la mia libertà?"
Per ricordarsi di valorizzare l'attimo e tutti quei gesti semplici che si compiono macchinalmente ogni giorno, ma che in realtà sono più che "miracolosi".
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Levità del dolore
Un libro assolutamente commovente.
Sarà che avevo visto il film così poetico ed avevo poche pretese, ma questo libro è stato una rivelazione. Non è la storia di per sè ad avermi toccato le corde dell'anima ma il modo in cui è stata raccontata: non credo che al mondo sia esistita persona più coraggiosa e determinata a Vivere come Bauby.
Incredibilmente sorprendente la sua tenacia.
Leggere questo libro è come annotare sul cuore un monito alla felicità quotidiana: bisogna trovare del bello in ogni cosa che ci succede. Solo così riusciremo a godere appieno della vita.
Solo così.
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Lo scafandro e la farfalla
Ho letto il libro circa due anni fa, e di questa leggerissima lettura, come appunto una farfalla, mi è rimasta la grande dolcezza.
Il libro è unico nel suo genere, poichè è stato interamente dettato da un "vegetale" ad una copista, con il solo ausilio dell'occhio.
Consiglio a tutti di vedere l'omonimo film, forse e stranamente più bello persino del libro.
Ciao.
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nello scafandro
prima di leggere il libro ho visto il film e forse un po' per questo la lettura è stata meno piacevole. Il film l'ho visto in irlanda, quindi in francese con sottotitoli in inglese(!!!) ma non serviva essere assi in una delle 2 lingue perchè il messaggio passa chiaramente lo stesso. Bellissimo nella sua drammaticità..indispensabile per vedere tramite gli occhi del malato, che sono rimastigli ultimi mezzi di contatto con l'esterno, e di capire veramente cosa si prova.
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Lo scafandro e la farfalla
Dopo averlo letto non saremo più quelli di prima.
Al di là dei problemi etici che vengono proposti rimane la consapevolezza che l'uomo è il suo pensiero e che, anche quando il corpo ci ha fisicamente abbandonato, la sola mente è sufficente a mantenere l'integrità della nostra personalità.
Bello e fedele al libro anche il film omonimo.