Striges. La promessa immortale
Letteratura italiana
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La strega muta-forma e l'angelo bianco...
Nell'antica Roma venivano denominati "strigi" gli uccelli notturni che portavano un oscuro senso di malessere o per dirla tutta, il temuto, odiato malocchio.
Nel buio Medioevo "strigi", gli uccelli notturni furono associati alle streghe, le donne che praticavano la magia e che erano in comunicazione con il demonio; strigi..erano i familiars...gli animali usati dalle streghe come ponte verso l'occulto...
Questo per ciò che riguarda la storia; il libro raccoglie queste leggende e le applica a un'affascinate trama che avvince il lettore dall'inizio alla fine..
Zoe è una ragazza atipica e selvaggia: i suoi occhi sono gialli, dorati, fosforescenti come quelli dei gufi, delle civette, degli uccelli notturni...
Il suo carattere è solitario, schivo, selvaggio...si trova nel mondo...ma vive in un mondo tutto suo, aggressiva perfino verso i suoi amici...finchè non incontra Sebastian di cui si innamorerà perdutamente, pur essendo stata avvisata che lui...probabilmente rappresenta un grave pericolo per lei...perchè è la reincarnazione di un inquisitore che secoli prima ha ucciso, bruciandola sul rogo, la donna di cui era innamorato, una strega...
Zoe scopre così di essere una strega, ma Sebastian candido come un angelo bianco....ha strappato via tutte le sue difese occulte...
Ce la farà Zoe a sopravvivere?
Può l'amore conciliare due entità opposte, senza sacrificio e dolore?
Angeli e demoni possono convivere senza problemi?
Consigliato e promosso a pieni voti.
Saluti.
Ginseng666
Indicazioni utili
Streghe e inquisitori
Zoe è una ragazza particolare. Al di là di una caratteristica fisica che la identifica rispetto a tutte le altre: ha gli occhi gialli. Come certi animali, tipo i gatti. O gli strigidi: gli uccelli rapaci e predatori. Civette e gufi, per intenderci.
Ma la sua particolarità risiede principalmente nel carattere e nella personalità. Zoe, la vita in greco, è scontrosa, si sente inadeguata, quasi una disadattata. E sarebbe anche sola (“Il giorno del mio compleanno era diventato l’emblema della mia solitudine”), se non fosse intensamente legata all’amica-sorella Chloe. Spesso e volentieri le due amiche frequentano anche Sam, una ragazza che gestisce la caffetteria “Bloody Mary”.
L’inquietudine di Zoe ha le sue radici in un fatto biografico: ha perduto la madre in un incidente. E prova rimorso, perché si sente responsabile dell’evento: “Mi sentivo come se qualcuno avesse strappato via una parte della mia anima dalla nascita, quella parte capace di farmi sentire libera”.
“Fino a quel momento la rabbia mi aveva impedito di accettare che l’avevo persa”.
Pagina dopo pagina, però, scopriamo che il motivo della ‘diversità’ di Zoe è anche strutturale: perché lei è … una strega. Una strega che interpreta con romanticismo, determinazione e conflittualità il suo amore per Sebastian. Perché il giovane, che ha occhi di smeraldo, fisico da statua greca ed è “bello da far male” è … un inquisitore. E perché “a volte i nemici somigliano ad angeli, ma celano l’anima di un demone”.
Barbara Baraldi trascina per mano, e da vera strega (“… alcuni di noi sono mutaforma”) imprigiona il cuore, attraverso una storia che si svolge su due livelli dimensionali: quello fantastico tra incantesimi, magie e agguati; quello umano e psicologico nella rappresentazione delle tensioni e delle dinamiche di un gruppo di studenti impegnati nella recita scolastica di … Paolo e Francesca.
In tutto questo, Barbara propone una concezione originale della strega (“ho cercato allo stesso tempo di recuperare un'atmosfera da "vecchia scuola", con streghe fortemente ispirate all'antica religione e ancorate alla tradizione nostrana ed europea in generale. Anche per questo alcuni nomi, come quello di Misha, sono scelti dalla tradizione est-europea”: sono parole dell’autrice!) che si colloca in posizione critica rispetto a persecuzioni, intolleranze e roghi di ogni tempo, pur duettando con le saghe del fantasy contemporaneo.
Il romanzo è ricco di riferimenti culturali di ogni tipo, soprattutto musicali e artistici.
Il linguaggio è diretto e attuale, indulge all’esterofilia (“l’angolo dedicato al bookcrossing”), sa creare atmosfere e comunica magia. Quella che serve per “spiegare le ali, e librarsi in un volo perfetto”…
Bruno Elpis
Nella home page del mio sito (www.brunoelpis.it) potete leggere la risposta dell'autrice al mio commento, con qualche anticipazione sul sequel di Striges.
Indicazioni utili
Under the pyramids di Lovecraft.
Harry Potter
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Dark
Striges è il primo volume di una nuova serie dark per adolescenti (anche gli adulti sapranno apprezzare) che mescola urban fantasy, tradizioni popolari e romance.
Si tratta di un romanzo autoconclusivo in quanto alcune questioni hanno la loro risoluzione (non posso dire altro altrimenti vi rovinerei la lettura) ma la storia della nostra protagonista non è giunta ancora alla fine.
La storia è ambientata a Milano (ben descritta) ed è raccontata in prima persona da Zoe (unico punto di vista), una ragazza di diciassette anni malinconia, taciturna, fredda e introversa. Ha perso la madre e con il padre non ha un buon rapporto, motivo per cui è quasi sempre libera di muoversi senza problemi. Zoe ha solo due amici: Chloe, l'amica d'infanzia e il pianoforte che le permette di esprimere i suoi sentimenti più profondi. Per tutta la sua giovane vita ha sempre avuto la sensazione che le mancasse qualcosa ma l'amore è l'ultima cosa che sta cercando, fino a quando non incontra Sebastian, un ragazzo misterioso e bellissimo.
Forse all'inizio alcuni aspetti (per esempio, l'amore impossibile tra due personaggi chiaramente agli opposti) possono dare una sensazione di déjà vu (soprattutto se abbiamo letto tutto o quasi di quello che è stato pubblicato fino ad oggi in ambito urban fantasy) ma finito il libro, ti accorgi che l'autrice ha saputo dar vita ad una storia appassionante e particolare.
Stavolta l'elemento fantastico è dato dalla presenza delle streghe e degli Inquisitori interpretandoli in maniera davvero originale ma con un fondo di verità (L'autrice ha svolto delle ricerche e dimostra di saper ben mescolare fantasia e realtà).
Ho apprezzato molto i riferimenti letterari e cinematografici, la caratterizzazione dei personaggi (assistiamo ad una vera e propria crescita del personaggio principale), la cura nelle descrizioni, lo stile scorrevole ed evocativo.
Sono molto curiosa di leggere il secondo soprattutto per aver la possibilità di ritrovare un certo Nosferatu.
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ANCHE IO VOGLIO ESSERE UNA STREGA!!!
Bellissimo, adoro la protagonista introversa e timida, adoro il rapporto che ha con Sebastian, passionale e tenero, adoro Nosferatu il furetto di Zoe (capirete perchè). La storia nel suo insieme è molto bella e coinvolgente, ho apprezzato i molteplici riferimenti alla musica classica e non e all'arte. Aspetto il seguito, qualcosa mi dici che c'è un triangolo all'orizzonte!